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l'omino coi baffi piange - il Mamo - 10-04-2010 nitro-ale Ha scritto:non è un messaggio politico, ma socio-culturale. . Ci vorrebbero delle leggi che impongano a chi chiude uno stabilimento in Italia di non aprirlo chissà dove. Se non ricordo male, in Francia, gli incentivi per cambiare auto ed aiutare un settore in crisi, erano erogati solo in caso di acquisto di vettura prodotta in Francia. In Italia sovvenzioni alla Fiat, e poi incentivi per tutti.. (e la cosa agghiacciante è che sarebbe stato così indipendentemente da chi fosse stato al governo) l'omino coi baffi piange - MarcObollo - 10-04-2010 perchè non le aprono al sud le aziende, costa meno la manodopera ![]() ![]() dopo questo triste sdrammatizzare concordo con chi dice che si dovrebbe restringere lo sdoganamento del marchio"made in italy" ma non ci si riuscirà dato che nella stessa italy ci si fa concorrenza poco corretta tra le nostre stesse produzioni...un esempio? l'olio d'oliva toscano, prodotto in una quantità ENORME rispetto alle piante presenti sul territorio...volete sapere da dove viene? ve lo dico io, viene comprato olio pugliese,ma non quello buono(parlo della mia realtà), quello lampante per essere precisi, che poi viene tagliato con vari oli vegetali non pregiati, et voilà olio extravergine a quintali, che viene poi venduto negli ipermercati a 4 euro al litro...un prezzo ridicolo per un produttore onesto, un MEGAPREZZONE per il produttore che l'olio lo fa in fabrica, non voglio fare nomi altrimenti partirebbero 212.000 querele. bisognerebbe tornare ad un imprenditoria eticamente sostenibile ecco il punto. non me ne vogliano i toscani DOC, però oltre ai produttori onesti che forniscono un ottimo e genuino prodotto ci sono questi furbacchioni, come quì in puglia ed in tutte le regioni d'Italia. In provincia di bari ho visto fare l'olio in uno stabilimento che sembra una raffineria...e con questo ho detto tutto. l'omino coi baffi piange - il Mamo - 10-04-2010 MarcObollo Ha scritto:perchè non le aprono al sud le aziende, costa meno la manodopera Le aziende le hanno anche aperte, ma poi sono stati (tutti: dallo Stato, ai manager, agli operai) in grado di farle funzionare? Vedere Pomigliano d'Arco, Termini Imerese, ... l'omino coi baffi piange - Rada - 10-04-2010 E' triste leggere queste cose e purtroppo succede sempre più spesso e negli ambiti più svariati. Molti imprenditori preferisco spostare le loro produzioni all'estero per aumentare i propri guadagni fregandosene altamente degli operai lasciati a casa. Ovviamente non si può generalizzare perchè ci sono imprenditori che si rimboccano le maniche e pur di non chiudere le proprie fabbriche in Italia e lasciare a casa operai, impiegano i propri capitali personali e si reinventano! l'omino coi baffi piange - smoke - 10-04-2010 mmmh, il capitalismo e' per definizione mirato al profitto. Un capitalismo con regole non e' piu' capitalismo (ci sono trattati a riguardo). E' vero pero' che il mercato siamo noi e quindi faceno una class action possiamo indirizzare l'imprenditore. Ma in quanti lo sanno? Quando la Slovenia e' entrata in EU la Coca Cola ha chiuso uno stabilimento modernissimo in Vle Palmanova, Udine (uno dei due in Italia, mi pare l'altro e' a NO). Era vetrato per far vedere a tutti l'imbottigliamento. La Slo ha offerto sgravi fiscali e via. Abbiamo fatto qualcosa? Anche li' ca 120 persone. Introduco un altro concetto: e' vero che i macchinari "fanno da soli" ma e' vero che i vari tecnici specializzati devono calibrarli, manutenerli etc etc. In pratica comunque dissipiamo il Ns Know How. Con la Romania adesso molti fanno marcia indietro, ma e' tardi, son quasi autonomi.. Insomma, non son certo della convenienza sul lungo periodo... l'omino coi baffi piange - Rada - 10-04-2010 Chi sposta all'estero le proprie produzioni per forza di cose deve trasferire anche il know-how acquisito in decenni di esperienza. Nel caso dei cinesi, questi imparano velocemente, copiano e poi ci fanno fuori... nel lungo periodo non c'è convenienza, ma molti devono ancora capirlo e preferiscono un guadagno facile subito con il rischio di dover chiudere definivamente qualche anno dopo... l'omino coi baffi piange - Enuma - 11-04-2010 Che la competitività dell'Italia come sistema sia ormai quello che è non è più un mistero. La nazione intesa come comunità si stà autodigerendo. Inutile poi fare affidamento sull'amor di patria delle imprese. Al di là delle chacchiere l'industriale ha una sola patria: la sua Azienda. Da ora in poi si dovranno fare i conti con un pezzo di mondo economico (cina India...)che fino a ieri non c'era e che diventa sempre piu produttivo e tecnologico. In Europa ci sono nazioni che esplorano nuovi orizzonti energetici, proteggono l'istruzione dei cittadini...e il reddito. La crisi non è solo un titolo sui giornali. |