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oltre l'orizzonte... - Ovo - 12-11-2013 anais Ha scritto:comunque sia penso che abbiano meno diritto ai privilegi tutti i clandestini che arrivano in italia! (case, sussidi, asili, ecc ecc ecc) che noi cittadini italiani anche se all'estero.. noi arrivati qua non ci hanno regalato nulla! arrivi (se non hai il visto torni a casa con la coda tra le gambe), vai a stare in ostello o se hai qualcuno che ti ospita, ti rimbocchi le maniche e vai a cercare lavoro. A noi e' andata sempre "bene", nel senso che facciamo il nostro mestiere, abbiamo una bella casa ecc, ma c'e' tanta gente che arriva qua e mangia tantissima m@@@ prima di poter arrivare a qualcosa. se ti beccano a lavorare in nero o se ti beccano che ti e' scaduto il visto, sai come ti rispediscono a casa?? in un attimo ti portano in aereoporto e L'Australia la vedi in cartolina. Hanno ragione, sei a casa loro e devi stare alle loro regole. Ti devi meritare il tuo posto lì, giustamente. Qui in italia hanno destinato metà dei fondi destinati alle casse integrazioni, ad aiutare gli immigrati. Fondi pagati con i contribiti di chi ha lavorato e che ora che è in difficoltà l'azienda per cui lavore, non si vedrà ritornare i SUOI soldi. Mossa a dir poco geniale. Prima gli altri, poi se ne avanza, forse noi, che siamo italiani. Inviato da un contatto dredis non identificato oltre l'orizzonte... - Gentlemandriver - 12-11-2013 anais Ha scritto:se avessi avuto la possibilita' me ne sarei stata volentieri a casa mia con la mia famiglia, i miei amici, i miei cani e le nostre miate!Alla luce di tutto quello detto,quindi voi (lavor/sponsor)permettendo,sareste disposti a rimanere in Australia a vivere?? Non dico per l'anno/i di visto e menate varie,dico che se il lavoro che avete ora dura rimarrete li?? Siete partiti con questa "visione"?? ps:non mi voglio fare troppo gli affari vostri sia chiaro... ![]() oltre l'orizzonte... - anais - 12-11-2013 l`idea e` di Yan e` prendere lo sponsor e applicare per la permanent visa, una volta avuta la permanent vuole fare qualche anno (3/4) come meccanico in miniera, perche` i soldi veri, in australia, sono tutti li`! si parte dai 150 fino ai 300 mila dollari l`anno, abbastanza da metter via qualcosa di serio e tornare a casa ( magari in tempi migliori) e aprire qualcosa e di fare casa. io invece........ non lo so... vivo alla giornata per ora.. quello che viene viene.... mi manca la mamma!! e Sainz! :oops: ![]() domanda troppo difficile per me.. passo! comunque sia se tra 6 mesi non otteniamo tutto questo, abbiamo in progetto di girare l'Asia... oltre l'orizzonte... - dafde - 12-11-2013 ..e di comprarvi una bella miata:happy: oltre l'orizzonte... - Bisso - 12-11-2013 ok, quindi comunque avete in progetto di rientrare teoricamente... noto con piacere che quando esce qualche discorso filo politico, non si crea più quell'astio tra interlocutori come ad un derby Lazio-Roma, ma la si pensa tutti più o meno alla stessa maniera... una maniera poco "umanitaria", perché i nostri problemi finalmente sono diventati più importanti di quelli degli altri, nonostante le faccine di Barbara D'Urso.... è importante fare gruppo quando da soli si è deboli.... parlando di copertura sanitaria agli emigrati o agli immigrati, trovo che non ci sia nulla di strano nel pagare la sanità per un certo periodo minimo (6 mesi appunto) per chi esce dall'Italia... in fondo io fino a 19 anni non versavo contributi, volevate lasciarmi senza copertura? la sanità è un diritto intoccabile, già il ticket non ha senso, ma da un certo punto di vista c'è anche bisogno di frenare la gente che altrimenti se ne approfitta, come la vecchietta che per il mal di testa intasa il pronto soccorso invece di andare dal medico di base o di prendersi un'aspirina... quindi i 25 € di ticket al pronto soccorso per i codici bianchi mi stanno bene. tornando in topic, sono contento che esistano realtà migliori della nostra, se ne avrò bisogno saprò dove andare... però voglio dirlo per tutti... i lavori di fatica e sacrificio sono ben remunerati anche in Europa... non so se è l'aria Australiana che fa venir voglia di farsi il mazzo, ma a volte basterebbe sacrificarsi a casa propria. ma vi prego, siate realisti... una cassiera in Croazia guadagna 350 €!! un operaio specializzato circa 800 € e la vita costa come qui... in Tunisia non so se ci siete mai stati... a me a fatto schifo anche da turista... e si sa che i turisti tornano sempre a casa pieni di foto dicendo che hanno visto il posto migliore del mondo... l'Africa è affascinante, ma la gente vive in favelas, senza diritti e servizi... non paragoniamoci a quelle situazioni neanche per scherzo. oltre l'orizzonte... - smoke - 12-11-2013 Dunque vediamo se riesco a portare un briciolo di esperienza del nord (Belgio). Fermo restando che ognuno sta bene a casa sua e che ci si muove solo perche'si deve. Occhio che questo assunto ha una sua valenza, ovvero c' e' un filtraggio all'origine. Uno parte con volgia di fare e di avere successo. Un po' come in meta' dei corsi di management: pensi postivo agisci positivo. Quindi hai un vantaggio sui "locali" che invece partono molto piu' rilassati IMO. Belgio: Plus: - C'e' un sacco di ore di luce in piu' (specialmente d'estate) - Livello Servizi/strutture (E.g.: Mechelen, 70'000 abitanti ha due piscine olimpiche indoor, una fiera, tre parchi con lago, anello olimpico, tre palestre interne etc etc) In tutto il FVG c'e' solo la piscina Bianchi (e da poco) - Stato assistenziale:
Minus: - Clima (anche se piove la meta' che in Friuli) - Mancano montagne - Mare impraticabile - tassa di registro immobili al 13% - Lontano dall Italia In pratica in Belgio hai una baby sitter. Una coppia di amici siciliani (laurea economia/laurea architettura) hanno trovato lavoro (cameriere lui, disegnatrice CAD lei) in due settimane. Ora cercano di farsi una carriera. In Italia in due anni nulla. In sostanza la differenza e' che se ti dai da fare qui lavori, in Italia non e' detto... oltre l'orizzonte... - Bisso - 12-11-2013 certo ci sono tante realtà migliori come peggiori. il punto è sempre quello però... non si va via per diventare manager, e neanche per il lavoro in fabbrica o in ufficio che si fa (o si cerca di fare) qui, si va per fare i lavori che tanto ci avrebbero umiliato qui... la mentalità è sbagliata... io sono sicuro che ora la situazione soprattutto al sud sia critica ma ammetti di non conoscerla, ma sono altrettanto sicuro che se si abbassasse un po' la cresta si lavorerebbe anche qui. capisco il laureato che non accetta di fare il contadino per principio, ma poi dall'altra parte del mondo lo fa! inoltre proprio parlando di laureati, bisogna pensare che negli ultimi anni, tutti sono andati all'università! ormai quelli che si fermano al diploma come me, sono come quelli che negli anni '90 avevano la 3° media... ma se guardate la struttura di un'azienda, per ogni dirigente ci sono 30 operai (ad esempio), se ora quei 30 operai si laureano per fare i dirigenti, di dirigente ce ne sarà sempre solo uno e gli altri devono adattarsi a fare gli operai! altrimenti l'azienda che vuole operai deve assumere extracomunitari che non sono schifiltosi come noi, e gli italiani restano a piedi. perché i posti in medicina sono a numero chiuso? altrimenti ci sarebbero più medici che pazienti! è giusto puntare in alto, ma in attesa del bel posto, se mai arriverà, bisogna adattarsi... e tosare pecore non dev'essere poi così male. il punto è che non riesco a capire perché qui non si accetta un lavoro nel primario, ma all'estero si. i lavori di manovalanza da dipendente (che brutta parola "manovalanza", la metterò nel 3d apposito :haha ![]() il mio dubbio è che all'estero si accettino certe situazioni solo perché non si fa una brutta figura davanti a chi ci conosce... umiliante avere una laurea e tagliare siepi dove tutti ci conoscono, meglio andare dove nessuno può giudicare, così si può camuffare il tutto con la parola "esperienza"... che nessuno se la prenda, non voglio giudicare, voglio solo capire... perché io se andassi fuori andrei solo per la lingua e poi tornerei perché amo l'Italia e se affonda voglio affondare con lei. oltre l'orizzonte... - yuza - 12-11-2013 Concordo con la tua analisi. Però c'è anche chi va via non perchè qui non lavori o debba accettare lavori che non vuole, ma perchè a pari posizione all'estero guadagna di più e ha più prospettive di crescita. Il mio lavoro in Italia vale X€/anno, anche solo spostarsi in svizzera le retribuzioni medie per la stessa posizione sono 2,5X (si il costo della vita è più alto, ma funziona tutto...) oltre l'orizzonte... - CJ_ - 12-11-2013 smoke Ha scritto:Una coppia di amici siciliani (laurea economia/laurea architettura) hanno trovato lavoro (cameriere lui, disegnatrice CAD lei) in due settimane. Ora cercano di farsi una carriera. In Italia in due anni nulla. Senza polemica smoke, ma come fanno due laureati a non trovare un posto da cameriere uno e da disegnatore CAD l'altro in italia? Devo concordare con Bisso, e un pò mi spiace :haha:, poi si monta la testa. In italia un laureato non andrà mai a fare il cameriere o il "tosapecore" perchè laureato, ma come varca il confine va bene pur di lavorare ? *****.. lavora qui e butta fuori dalle palle l'extra! ( senza razzismo, spero possiate capire il senso!) :hi_: oltre l'orizzonte... - Bisso - 12-11-2013 CJ_ Ha scritto:Devo concordare con Bisso, e un pò mi spiace :haha:, poi si monta la testa.siiiiiiiiii!!!!!! ego di bisso +1000!!!!! :haha: @yuza: capisco il tuo punto di vista e lo condivido, nel senso che il manager o comunque una persona con un certo posto di lavoro non così comune, che ha la possibilità di fare lo stesso fuori per più soldi fa bene a farlo, ammesso che abbia già la possibilità, perché se molla qui per andare al pascolo nella speranza di trovare per me sbaglia tutto... posso comprendere anais e il suo ragazzo che sono andati a fare quello che facevano qui, anche se con un po' di componente fortuna da quel che ho capito... ma chi va perché spera di trovare l'oro che qui non trova e poi fa il pastore... beh... è discutibile... io qui sono impiegato/commesso, per fare lo stesso in Australia dovrei parlare l'inglese australiano (non UK) come un madrelingua... e visto che l'inglese lo so a livello scolastico, riesco a tradurre (male) ma non riesco a sostenere una conversazione, allo stato attuale potrei coltivare patate comunicando col capo con il linguaggio dei segni, e di ignoranti come me ne è piena l'Italia... anche laureati! anzi è sbalorditivo vedere quanto male conoscano l'inglese i giovani italiani, quando poi la mia ragazza (Croata) sa comunicare in scioltezza in 4 lingue. |