Per la prima volta dopo 20 anni tornerà a Le Mans una delle vetture più particolari a vincere sul circuito della Sarthe. Alla tradizionale parata di storiche che prenderà il via a qualche ora dalla partenza della 24 Ore 2011 prenderà parte la Mazda 787B, unica vettura giapponese a salire sul primo gradino del podio assoluto della classica francese ed anche unica vettura a motore rotativo Wankel ad uscirne vittoriosa. La 787B, 12esima in qualifica, si impose con l'equipaggio formato da Volker Weidler-Bertrand Gachot-Johnny Herbert (il britannico, autore dello stint finale, collassò per effetto della stanchezza) davanti a tre Jaguar XJR 12 percorrendo 4923 km alla media di 205,13 km/h.
La 787B fu concepita per competere nel Gruppo C con un motore a 4 rotori cilindrata unitaria di 654 cc per un tolale di 2.616 cc, equivalenti secondo il regolamento tecnico a 4.708 cc di un normale motore a pistoni, che sviluppava uan potenza intorno ai 700 CV a 7.000 giri, che poteva però arrivare a oltre 900 innalzando il regime minimo del propulsore. Dal 1991, la vettura vincitrice Mazda 787B è stata esposta quasi sempre presso il Mazda Museum a Hiroshima, Giappone. In vista della dimostrazione a Le Mans, Mazda ha restaurato la vettura riportandola alle condizioni di guida iniziali grazie agli esperti dipendenti Mazda che già in passato avevano fatto parte del progetto originale Le Mans Challenge Project, insieme agli ingegneri della compagnia consociate Mazda E&T.
La 787B restaurata è stata testata dai collaudatori Mazda, e rispetto al passato è stata in grado di riconfermare le sue prestazioni: i test si sono svolti al Centro Prove Mazda Mine, che si trova nell’Ovest del Giappone e sono stati eseguiti da ex collaudatori Mazda: Yoshimi Katayama, Takashi Yorino e Yojiro Terada. Come contributo delle celebrazioni di questo 20esimo anniversario, alcuni membri del team Mazda del 1991 torneranno a Le Mans. Insieme a Johnny Herbert ci saranno alcuni di coloro che nel 1991 erano piloti Mazda, come l'irlandese David Kennedy (quell'anno sesto sulla numero 18) e il belga Pierre Dieudonné (ottavo nel 1991).
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La 787B fu concepita per competere nel Gruppo C con un motore a 4 rotori cilindrata unitaria di 654 cc per un tolale di 2.616 cc, equivalenti secondo il regolamento tecnico a 4.708 cc di un normale motore a pistoni, che sviluppava uan potenza intorno ai 700 CV a 7.000 giri, che poteva però arrivare a oltre 900 innalzando il regime minimo del propulsore. Dal 1991, la vettura vincitrice Mazda 787B è stata esposta quasi sempre presso il Mazda Museum a Hiroshima, Giappone. In vista della dimostrazione a Le Mans, Mazda ha restaurato la vettura riportandola alle condizioni di guida iniziali grazie agli esperti dipendenti Mazda che già in passato avevano fatto parte del progetto originale Le Mans Challenge Project, insieme agli ingegneri della compagnia consociate Mazda E&T.
La 787B restaurata è stata testata dai collaudatori Mazda, e rispetto al passato è stata in grado di riconfermare le sue prestazioni: i test si sono svolti al Centro Prove Mazda Mine, che si trova nell’Ovest del Giappone e sono stati eseguiti da ex collaudatori Mazda: Yoshimi Katayama, Takashi Yorino e Yojiro Terada. Come contributo delle celebrazioni di questo 20esimo anniversario, alcuni membri del team Mazda del 1991 torneranno a Le Mans. Insieme a Johnny Herbert ci saranno alcuni di coloro che nel 1991 erano piloti Mazda, come l'irlandese David Kennedy (quell'anno sesto sulla numero 18) e il belga Pierre Dieudonné (ottavo nel 1991).
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NC 2.0 Mondializzata - Quasi ex NBFL 1.8 Sportizzata - Team Ciocapiat Member