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Freemont - Fiat...
#41
Questo articolo dimostra come l'Italia di oggi sia ormai fatta di politici e "wannabe politici" che fanno un tifo calcistico senza preoccuparsi della realtà delle cose.

Da una parte la stampa asservita al potere economico dell'azienda. Dall'altra la stampa antagonista, parimenti incompetente ma asservita al potere sindacale e del populismo demagogico.

Se è vero che la Freemont non è il capolavoro moderno che magnifica la stampa di settore, mi sembra assolutamente idiota parlare di nuova Duna. È una macchina ben fatta e onesta per chi vuole un mezzo falso-suv grande, spazioso, che non dia nell'occhio e per fare pochi km (senza il bisogno di calcolare i costi del carburante al centesimo). Immagino che non abbia avuto costi di progettazione salvo la nuova mascherina. Si chiamano sinergie e le fanno tutti. Ma questi non vogliono fare ragionamenti, se fosse per sta gente le Miata sarebbero illegali.

Poi si dimentica che se è vero che la manodopera polacca o messicana costa meno, non costa COSÌ poco, specie considerando che la manodopera incide solo per il 12%. Tanto più che alcuni costruttori (tipo GM) fatti i debiti conti pare siano pronti a far "rientrare" parti della produzione quando saranno ammortizzati gli impianti.

E si dimentica che un problema grosso è la produttività. Perché a Thichy ogni dipendente (e hanno anche loro due braccia due gambe e 10 dita) produce tre volte le macchine che negli stabilimenti italiani? E siccome non mi risulta che tutti gli operai italiani siano degli idioti assenteisti, forse c'è qualcosa che non va nelle relazioni industriali e sindacali...

Mi ricorda un po' il servizio in cui Santoro attaccava la MiTo. Traendo delle conclusioni faziose e stupide su quella che è una delle macchine più inattaccabili del gruppo Fiat.
Marco "Powerman"
Miata RC 1.8 Fire Stormy Blue
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#42
Il mio intervento non era riferito alla macchina (la quale comunque mi fa cac., ma almeno quanto gli altri suv) ma al fatto che i pezzi facciano il giro del mondo per risparmiare un po' sulla manodopera.
NA MY'93 115 NB 1.6
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#43
Powerman Ha scritto:E si dimentica che un problema grosso è la produttività. Perché a Thichy ogni dipendente (e hanno anche loro due braccia due gambe e 10 dita) produce tre volte le macchine che negli stabilimenti italiani?

Forse perchè fanno panda e 500 cioè i modelli più venduti,mentre gli italiani sono in cassaintegrazione?
Mazda mx5 NC LE 2.0 160cv
Opel astra cabrio 2.0 turbo 192cv
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#44
Redfury Ha scritto:Forse perchè fanno panda e 500 cioè i modelli più venduti,mentre gli italiani sono in cassaintegrazione?

[FONT=verdana]O forse perché delle politiche (anche governative) migliori hanno consentito di investire di più e rendere gli impianti più efficienti, oppure la gestione sindacale non è tutta completamente politicizzata.
[/FONT]
[FONT=verdana]
Ci possono essere tante ragioni... Però dai media di ogni colore non vedo molto interesse ad analizzarle. Si riduce tutto ad un "bruttisporchicattivi" da una parte e dall'altra.
[/FONT]
Marco "Powerman"
Miata RC 1.8 Fire Stormy Blue
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#45
Meno male,un articolo NON di parte.....:giggle:

http://archiviostorico.corriere.it/2011/...0049.shtml

[h=3]TENDENZE LA NUOVA FIAT RIVOLUZIONA IL CONCETTO DI AUTO PER LA FAMIGLIA, MA DEVE FARE I CONTI CON NUMEROSE RIVALI DI DIVERSE CATEGORIE[/h][h=1]Giganti a sette posti, la sfida di Freemont[/h][h=2]Comfort e spazio (anche a prezzi contenuti): così cambia il modo di viaggiare Battesimo Per la Fiat, all' inizio, il nome giusto era Freedom. Libertà, in inglese. Ma sono stati costretti a cambiarlo perché era già stato registrato[/h]
GAVI (Alessandria) - Allargata e allungata. Estesa oltre il perimetro del nucleo madre-padre-figli e generosamente (ma si può dire anche: freneticamente) protesa in ogni direzione. Dall' impegno di lavoro al servizio navetta per i bimbi (e i loro compagni), allo svago con amici e parenti. Non c' è da sorprendersi che la famiglia moderna, questa famiglia «a geometria variabile», cerchi auto funzionali, aperte a qualsiasi soluzione, disponibili a semplificare la vita. L' ultima arrivata si chiama Freemont. Per la Fiat, all' inizio, il nome giusto era Freedom. Libertà, in inglese (del resto l' auto deriva, opportunamente trasformata per adeguarla al gusto e alle strade europee, dalla nuova Dodge Journey). Costretti a cambiarlo perché già registrato, al Lingotto ne hanno trovato un altro di fantasia, assonante e con la stessa radice free. Liberi, innanzitutto, di conciliare l' ordinario (vedi la spola «leggera» casa-ufficio) con lo straordinario (vedi le vacanze a pieno carico). Perché la Freemont ha sette posti compresi nel prezzo. E la seconda fila è rialzata rispetto alla prima, come la terza rispetto alla seconda: schema cinema. Così anche quelli in fondo, dalla loro «poltrona», possono godersi il viaggio. E sopra la seconda e la terza fila, dal «soffitto» spuntano grosse bocchette dell' aria, a dimostrazione che non c' è differenza tra prima classe ed economy. E raggiungere l' ultima fila non è un' impresa per contorsionisti: le porte si aprono a 90 gradi, i sedili di mezzo scorrono con un dito. E gli schienali della terza fila non sono attaccati al lunotto, ma danno su un vano (piccolo, ma sfruttabile) di 145 litri. E quando i sedili non servono, si possono ripiegare nel pavimento, ottenendo un vano di carico da 1.461 litri, con il fondo piatto. E nell' abitacolo non si contano (si fa per dire: sono 32) portaoggetti. Libertà fa rima con flessibilità, praticità, spaziosità, comodità. L' adrenalina delle prestazioni? Non è neppure il caso di parlarne, considerata l' attitudine dell' auto. Ma un certo tipo di piacere lo si ricava eccome. Il piacere dell' assetto equilibrato (infatti è stato pesantemente rivisto rispetto allo schema americano del Journey), che anche nei bruschi cambi di direzione smorza al primo ondeggiamento il rollio; dello sterzo abbastanza pronto e preciso; del posto di guida ben allineato; della maneggevolezza che non ti aspetti da un' auto di tale lunghezza (489 cm), tale altezza (169 cm) e tale peso (1.874 kg a vuoto); dei motori a gasolio al passo con i tempi nei consumi e nelle emissioni (sono i nuovi Fiat Powertrain: i 2.0 Multijet 16V di seconda generazione, da 140 e 170 cv). Auto che seguono l' evoluzione della famiglia, si diceva. Imponenti e ariose, con sette posti (di serie o a pagamento), modulabili, intelligenti. La Freemont è in linea con una tendenza: le monovolume più grandi sono in ripresa. Grazie ai «pro» di cui sopra, e nonostante i «contro» che si possono immaginare. La difficoltà nel trovare parcheggio in città, per dirne uno. Perché a certi inconvenienti si può rimediare. Prendete i sensori di parcheggio, anteriori e posteriori: sarà dura trovare un posto, ma quando lo si trova, anche se i margini di manovra sono stretti, aiutati dal bib bip del sistema (che spesso integra la telecamera) e dalla posizione di guida rialzata, mettere a cuccia il bestione non è faticoso. In questa categoria, monovolume a 7 posti, le alternative alla Freemont non mancano. Ultimamente l' offerta si è arricchita. Un po' più corte della Fiat sono le Ford S-Max e (stessa piattaforma, ma 5 cm più lunga e 15 più alta) Galaxy. Ci sono le Volkswagen Sharan e Seat Alhambra, che hanno l' indubbio vantaggio delle porte scorrevoli (anche se l' apertura a 90 gradi delle porte della Freemont è una rarità non trascurabile). C' è la Renault Espace, il classico europeo della categoria. Come classico americano è il Chrysler Voyager, ma è più lungo (di 25 cm!) e tra non molto si ripresenterà rinnovato e ribattezzato Lancia Voyager, anch' esso frutto dell' integrazione fra i gruppi Fiat e Chrysler, per prendere il posto della Phedra. Un po' più corte sono la Citroën Grand C4 Picasso (459 cm) e la Peugeot 5008 (453 cm). Monovolume, appunto. Ma la Freemont non è (solo) una monovolume. Il frontale imponente, la carrozzeria scolpita e la seduta rialzata fanno pensare pure ai Suv. Infatti a fine anno arriverà la trazione integrale (insieme al cambio automatico - con convertitore di coppia - a 6 marce prodotto da Chrysler) anche per la Freemont da 170 cv. In questo segmento le proposte a 7 posti non scarseggiano. Dall' Audi Q7 (più lunga) alla Bmw X5 (più corta): ma costano parecchio. Più accessibili sono la Chevrolet Orlando (da 21.900 euro) e la Nissan Qashqai+2 (da 21.090 euro), ma sono più corte: -25 cm la prima e -35 cm la seconda. Pochi esempi, indicativi non soltanto della forte domanda di auto versatili, a 7 posti (e pazienza se gli ultimi due vengono usati di rado: averli, rassicura), ma anche dell' unicità della Fiat Freemont, dell' impossibilità di trovarle antagoniste dirette per posizionamento (il prezzo d' accesso è 25.700 euro, ma al lancio l' allestimento Urban, il più ricco, viene venduto a 24.900 euro), dimensioni e stile. E dal momento che nessuna concorrente significa tutte concorrenti (la Casa ha sintetizzato il concetto nello slogan: «Tutte le auto che vuoi»), di fronte all' ultimo modello del Lingotto si apre un vasto territorio di conquista.
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#46
basta colpevolizzare lo Stato cosa dobbiamo dargli oltre a 110.000 miliardi di lire il *****?
Agnelli ricapitalizza per 4500 e ne toglie per 5700....sono loro che non investono punto e basta. Vogliono risparmiare solo sul ciclo produttivo, si sono spostati in Romania per pagare gli operai 600 euro al mese e ora vanno piu' la per pagarli 300 al mese volendo pero' vendere le auto sempre agli stessi prezzi anzi qualcosa di piu'......e chi le dovrebbe comprare se i primi a non potersi quasi permettere una macchina sono i loro stessi dipendenti. Henry Ford disse qualcosa a riguardo se ve lo ricordate.
La Fiat fa cagare da quando hanno smesso seriamente di investire in ricerca e in design. Le menti ci sono perche' brevetti come il common rail, il multijet etc etc sono oro se saputi sfruttare. I motori li facciamo discretamente bene da sempre ma le case che hanno preso mercato sono quelle che hanno cercato una identita' di marchio nel tempo tramite innovazione. La Seat ex Audi A4 e' stata venduta poco perche' era un vecchio modello che ormai sapeva di passato e la gente vuole roba nuova. Comprereste una mercedes Serie E di due serie fa marcata Dacia? Eppure e' una Mercedes fatta bene!!
Cmq il Freemont e' da vedere, la Fiat cid eliziera' con accozzaglie di pezzi americani e marchi italiani..la prossima da piangere sara' la nuova Lancia. l'ammiraglia su pianale e carrozzeria 300c.....no comment...cmq mi sono incuriosito e ho prenotato ora ora una prova del freemont per stasera o se non rientro in tempo per domani sera. Gia' il fatto che sia dipsonibile subito per la prova mi sbalordisce...bene!
Postero' due impressioni a caldo....rimarrei a parlare del prodotto e non dell'azienda in modo da poterlo valutare in quanto prodotto in se e senza preconcetti.....percui
Freemont...
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#47
Io il Frimont non lo vado a provare. Preferisco rimanere nell'ignIoranza e andare in piscina ad abbronzarmi. In casa nostra non è più entrata una Fiat dai tempi della Panda 4x4 primissima serie. Era il 1983. Se avessero chiuso nel 1988, invece di essere premiati con il regalo di Alfa Romeo, l'Italia di oggi sarebbe un'Italia migliore. Che vadano a produrre in Bangladesh e che vendano le loro auto in Nigeria, e che l'Italia torni a produrre Automobili! Piuttosto che guidare quella roba vado in autobus (che sia Setra o Mercedes però!). P.S. Sono perfettamente d'accordo sul fatto che la Minkio sia la Fiat più inattaccabile. La 4C invece ero andato a comprarla con l'assegno in mano ma mi hanno detto di ripassare, il 21 Dicembre 2012.
'92 NAClassicRed


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#48
In casa abbiamo una Panda Cross ed è fenomenale. Certo mi viene da chiedere perché la Panda ha finiture migliori di altre macchine più grosse fatte in Italia...
Marco "Powerman"
Miata RC 1.8 Fire Stormy Blue
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#49
la 4c va comprata di contrabbando lo sanno tutti Tigo!! e Poi tu hai l'ultima vera Alfa cosa ti metti a comprare?
Io invece di andare in piscina mi diletto a rompere le balle ai concessionari ormai da anni.....

ps: crick!!
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#50
http://www.corriere.it/esteri/11_giugno_...9138.shtml

non so perchè ma le belle parole su tasse e servizi per me rimangono tali...
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