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mollare la barca Italia?
#11
Io fossi in te mi chiederei:

1. il lavoro che voglio fare qui in Italia (verde ornamentale) ha appetibilità all'estero?
2. se vado all'estero e non trovo lavoro per la cura del verde ornamentale sono disposto ad accettare qualsiasi lavoro?
3. se sono disposto ad accettare qualsiasi lavoro all'estero, non è che forse c'è anche in Italia?

Secondo me bisogna cercare di adattarsi alle necessità del momento, ovvero capire che tipo di richiesta c'è in questo momento in Italia, quali sono i settori che tirano e cercare di eadattarsi alla richiesta.
L'approccio di dire "ho una qualifica" ma in Italia non si trova lavoro per questa qualifica perchè è tutto in vacca, secondo me non è premiante. La propria carriera (io l'ho imparato col tempo, perchè fino a tre anni fa vivevo di illusioni), va pianificata. Fatti una strategia, analizza cosa richiede e cosa richiederà il mercato nel tuo campo, preparati. E' l'unico modo.

Forza e in bocca al lupo.Thumbup
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#12
Pepi Ha scritto:Se hai la possibilità vai, fai sempre in tempo a tornare, potrai almeno dirti di averci provato...

Non è sempre vero
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#13
lucazam Ha scritto:Non è sempre vero

la cosa sempre vera è una sola, il resto... Big Grin
Estiqaatsi, grande capo!

L'altra Bianchina
Le mie EX:
La Bianchina -  La Ford - La Fiata
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#14
è un periodo cupo per tutti.
Secondo me solo chi è veramente qualificato riesce a trovare soddisfazione in campo lavorativo e, se ne ha le capacità (grinta, voglia di fare, ecc) riesce ad andare avanti.
E per avere le qualifiche credo sia una buona soluzione quella di fare esperienza all'estero, fare tesoro di quanto si impara e poi, se uno lo ritiene opportuno, rientrare in italia e vendersi al meglio.
NA 1.6 115 CV (ANNO 1993  CLASSIC RED)

ex NA 1.6 115 CV (ANNO 1991 prima CLASSIC RED, poi diventata NEW ROSE' SBUCCIATO)
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#15
Quoto lucazam in toto. Quel che serve oggi è spirito di adattamento a contesti non inerenti la propria qualifica...oserei dire trasformismo. Se vali, si tratta solo di stare in sordina nei tempi bui per poi al momento giusto colpire alla giugulare. La laurea era un lasciapassare in tempi ormai lontani: se i dottoroni usciti dall'università negli anni 60-70 (cioè l'attuale classe dirigente) di cui sono circondato entrassero ora nel mondo del lavoro, essendo totalmente digiuni del concetto di cui sopra, IMHO finirebbero sotto un ponte nel giro di poco. Smile
Fermo, ma non inerte.


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#16
Indipendentemente dall'avere un lavoro sicuro o meno , la barca Italia si sta inabissando sempre più velocemente, e quando questo accadrà non ci sarà più molta distinzione tra chi ha/aveva un lavoro e chi non l'aveva da tempo....
Chi ha la possibilità e gli anni giusti per lasciare questo paese ormai devastato lo faccia il più rapidamente possibile!
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#17
Innanzi tutto complimenti per la determinazione avuta e per il titolo conseguito, in Italia la laurea ormai è vista come qualcosa alla portata di molti ma pochi ci arrivano rispetto alle iscrizioni e non sono daccordo sul fatto che ormai non serve a nulla ed è meglio fermarsi al diploma.
Poi mi sento di consigliarti di organizzare per bene la tua esperienza all'estero prima di intraprenderla, considera che anche che al di là delle Alpi la situazione non è rosea anzi, ho amici un po' sparsi qua e là che non se la passano benissimo (un ex ricercatore universitario in Spagna che adesso vende pubblicità precariamente, un commercilista che a Londra fa il barman/cameriere,....) tutti partiti con ben altre speranze ma scontrati con la dura realtà che ci accomuna.
Io sono un LIBERO professionista, appartengo ad una categoria "stronza" e maltrattata, sono laureato da 10 anni esatti, ebbi l'opportunità di lavorare a stipendio fisso per la pubblica amministrazione ma un moto di orgoglio, e forse incoscenza, mi fece rifiutare la carriera con le stellette. Di pane amaro ne ho mangiato e ne mangio tanto ogni giorno, sono avvocato ma posso assicurarti che nel nostro caso la laurea è solo un punto di partenza, non so nel tuo (considera la stupida abilitazione professionale).
La cosa assurda è che nell'ambito delle professioni la crisi ha colpito tutti, grandi e piccini e sta sopravvivendo la gente onesta e specializzata.
Quindi cosa voglio dire, la laurea è un punto di partenza e credo che tu lo sappia ma, non arrenderti, inizia a farti conoscere; non so di che ti occupi specificatamente ma fai la faccia di ***** e proponi la tua professionalità. Se non hai un piano ben preciso, andare fuori dal Bel Paese potrebbe deluderti anche di più.

Un caro in bocca al lupo.
BMW 316 1800cc e21

Kawasaki Z 750E -1981-

Fiat 5oo L -1971-


non c'è peggior cattivo di un buono che diventa cattivo


       Gianluca ジャンルカ

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#18
Antonio Ha scritto:La prospettiva di aprire un'attività per conto mio è esclusa, non ho sentito una sola persona che mi consigliasse di percorrere questa strada, neanche la più ottimista..investire speranze e risorse economiche senza avere un giro di clientela e soprattutto con scarsa esperienza pratica nel settore sarebbe un suicidio quasi sicuro, poi coi tempi che corrono..la gente investe sempre meno in cose ritenute "superflue" come la progettazione del verde ornamentale.
Sto quindi pensando di mollare la baracca e iniziare a cercare qualcosa fuori dall'Italia, ho la "fortuna" di poterlo fare in questo momento in quanto, escludendo la mia famiglia, non ho legami sentimentali forti che mi trattengono..ho una buona conoscenza dell'inglese e l'intraprendenza non mi manca di sicuro.
Sono aperto a consigli e dritte da chi ha già percorso questa strada, ci sta pensando come me, o ha semplicemente qualcosa di interessante da suggerire..


Il mio consiglio è quello di non ascoltare più la gente che ti sconsiglia di metterti in proprio.

Di solito sono quelli che amano lavorare sotto qualcuno e che non vogliono la responsabilità di essere artefici del proprio destino, se non nel momento in cui chiedono un aumento. Oppure sono quelli che vivono col mito dei soldi facili e che raccontano di attività in cui si investono soldi e si fanno lavorare gli altri.

Questo paese vive "nella e grazie" alla paura del lavoro. Se vuoi restare qui, fatti forza e credi in quello che fai. Dichiara guerra alla stessa concorrenza che ti ha offerto lo stage gratuito o il posto a tempo determinato con compensi da fame.
Avvicinati al cliente e convincilo giorno dopo giorno della tua competenza e della tua disponibilità, perché questo è quello che nessuno offre più.

Prima di lavorare per qualcuno, ricorda che lavori per te e per quello che vuoi fare.

Per tutto il resto c'è già chi ha risposto meglio di tutti... e non finirò mai di postarlo...

[video=youtube;F6sWC1VmJkY]http://www.youtube.com/watch?v=F6sWC1VmJkY[/video]
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#19
aircooled Ha scritto:Innanzi tutto complimenti per la determinazione avuta e per il titolo conseguito, in Italia la laurea ormai è vista come qualcosa alla portata di molti ma pochi ci arrivano rispetto alle iscrizioni e non sono daccordo sul fatto che ormai non serve a nulla ed è meglio fermarsi al diploma.

...infatti a chi dice che è inutile, consiglio spassionatamente di rivolgersi alla propria suocera dalla lingua lunga per farsi difendere in un tribunale per una causa, o nel malaugurato caso ci fosse bisogno, di farsi operare dal macellaio sotto casa... che lui di tagli se ne intende. :haha:
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#20
He he he... Quoto...
Nordshleife LOVE

Dovremmo affrontare le curve con una marcia inferiore a quella che usiamo ora e buttare la macchina di traverso. La gente è ancora innamorata di come Ronnie Peterson guidava la Lotus 72 e li capisco, sono d'accordo con loro. Questo è il tipo di intrattenimento che voglio dare alla folla: gomme che fumano!” – Gilles Villeneuve
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