"Sono le 22.30, forse un po' tardi per uscire ma decisamemnte troppo presto per andare a letto. Indugio senza troppa convizione alla pagina 125 di quattroruote... la solita auto perfetta, persino annoiante. E' stata una giornata bella tosta al lavoro, mi merito un premio, mi merito un po' di relax.
La mia MX-5.
Scarpe morbide, polo, chiavi della macchina, inforco la bicicletta in direzione della casa dei miei genitori, dove mi aspetti. Apro il portone e... sei bella, sono passati ormai vent'anni dal primo colpo di fulmine e sono ancora cotto di te. Tutte le volte ti guardo con gli occhi di un bambino. Ed a quasi 38 anni me ne compiaccio. E' un rito piegare il lenzuolo con cui ti copro l'abitacolo ed uscire lentamente da garage mentre la lancetta della pressione d'olio spinge insistente verso destra...
La direzione naturale è la collina, anche se so che non potrò spingermi molto avanti; giusto ai margini delle prime salite, dove la brezza è più fresca ed il buio del paesaggio fa risaltare la meglio la splendida luna piena di stasera. Come al solito fai girare le teste... non c'è niente da fare, mazdino mio a volte sei quasi imbarazzante, mi fai sentire gli occhi puntati addosso e questo ti confesso che mi da anche un po' di fastidio, ma è lo scotto da pagare per portarti a spasso.
Quant'è bello scivolare in souplesse sotto la luna piena, incurante delle macchine che ti si appiccicano al sedere per poi superarti in uno sbuffo di fumo a 4000 giri. Volevo prendere un gelato ma non posso fermarmi, stasera sei tu la mia nocciola e pistacchio.
Ma come passa veloce il tempo, sono di nuovo qui alle porte della città; sono vicino a casa ma preferisco il percorso più lungo, il viale della circonvallazione anche se pieno di semafori.
Semafori....
Il semaforo; fermo con la radio a basso volume, un rombo di tuono alle spalle... sarà il solito ragazzino... semaforo verde, riparto tranquillo... mi rimane dietro ma vedo meglio... toh è una NC blu...ah si, è "Giotto", il ragazzo dai tondi perfetti! Mai conosciuti di persona, solo qualche saluto a distanza... mi lascio superare e accenno un colpo di fari, ricambia il saluto con la mano. Bello questo senso di appartenenza, bello anche questa sorta di reverenza verso la NA... del resto lei è "la" MX-5, inutile girarci intorno. Potrei affiancarlo al semaforo successivo ma decido di rimanere nella mia fila, questo conoscersi e non conoscersi mi stuzzica, e poi ormai sono vicino a casa.
Retromarcia, apro il portone accendo la luce e sei di nuovo a casa, la tua ventola mi fa capire che sei accaldata e che mal sopporti il lenzuolo che ti sto mettendo sull'abitacolo ma lo faccio per te, il garage è vecchiotto e scende sempre un po' di polvere... giammai.
Buonanotte... click".
La mia MX-5.
Scarpe morbide, polo, chiavi della macchina, inforco la bicicletta in direzione della casa dei miei genitori, dove mi aspetti. Apro il portone e... sei bella, sono passati ormai vent'anni dal primo colpo di fulmine e sono ancora cotto di te. Tutte le volte ti guardo con gli occhi di un bambino. Ed a quasi 38 anni me ne compiaccio. E' un rito piegare il lenzuolo con cui ti copro l'abitacolo ed uscire lentamente da garage mentre la lancetta della pressione d'olio spinge insistente verso destra...
La direzione naturale è la collina, anche se so che non potrò spingermi molto avanti; giusto ai margini delle prime salite, dove la brezza è più fresca ed il buio del paesaggio fa risaltare la meglio la splendida luna piena di stasera. Come al solito fai girare le teste... non c'è niente da fare, mazdino mio a volte sei quasi imbarazzante, mi fai sentire gli occhi puntati addosso e questo ti confesso che mi da anche un po' di fastidio, ma è lo scotto da pagare per portarti a spasso.
Quant'è bello scivolare in souplesse sotto la luna piena, incurante delle macchine che ti si appiccicano al sedere per poi superarti in uno sbuffo di fumo a 4000 giri. Volevo prendere un gelato ma non posso fermarmi, stasera sei tu la mia nocciola e pistacchio.
Ma come passa veloce il tempo, sono di nuovo qui alle porte della città; sono vicino a casa ma preferisco il percorso più lungo, il viale della circonvallazione anche se pieno di semafori.
Semafori....
Il semaforo; fermo con la radio a basso volume, un rombo di tuono alle spalle... sarà il solito ragazzino... semaforo verde, riparto tranquillo... mi rimane dietro ma vedo meglio... toh è una NC blu...ah si, è "Giotto", il ragazzo dai tondi perfetti! Mai conosciuti di persona, solo qualche saluto a distanza... mi lascio superare e accenno un colpo di fari, ricambia il saluto con la mano. Bello questo senso di appartenenza, bello anche questa sorta di reverenza verso la NA... del resto lei è "la" MX-5, inutile girarci intorno. Potrei affiancarlo al semaforo successivo ma decido di rimanere nella mia fila, questo conoscersi e non conoscersi mi stuzzica, e poi ormai sono vicino a casa.
Retromarcia, apro il portone accendo la luce e sei di nuovo a casa, la tua ventola mi fa capire che sei accaldata e che mal sopporti il lenzuolo che ti sto mettendo sull'abitacolo ma lo faccio per te, il garage è vecchiotto e scende sempre un po' di polvere... giammai.
Buonanotte... click".
Ex Mazda Miata - 1991
Mazda MX-5 1.8 - 1994
Mazda Miata M Edition - 1996
Mazda MX-5 1.8 - 1994
Mazda Miata M Edition - 1996