E' morto Marco Simoncelli...

[spiderman]

Hai ragione Spiderman, hai un bel dire che le corse sono pericolose, che sai che può capitare a te o a qualcun'altro, che non c'era nulla che potevi fare, che a quella velocità non cambi traettoria e che hai un nanosecondo per capire cosa capita e che non hai avuto il tempo nemmeno per capire cos'era quel colpo sotto la moto. Hai comunque ucciso un essere umano, spero di non dover MAI provare una sensazione simile.
Io ho un figlio della stessa età di Sic, si chiama Marco anche lui, e anche lui va in moto (per strada) e quando parte io ho sempre in un angolo del cervello quel timore, quell'ansia impotente. Come sono vicino al padre che lo ha sempre seguito ma non credo si sia mai abituato.

Avevo una moto. Una Ducati. Anzi ne ho avute due, una 600 come prima esperienza e una 900 dopo un paio d'anni. Mio padre non ha mai detto nulla, forse perchè avevo 28 anni quando ho preso la prima, ma so che ci soffriva molto. Non sono mai stato un manico ne comunque lo volevo essere ma non andavo nemmeno pianissimo. Un giorno ho scelto di rinunciare alla moto perchè qualche spavento preso per strada mi ha dato da pensare. Mio padre non ha detto nulla. Qualche anno dopo gli chiesi: "Papà non mi hai mai detto nulla quando ho venduto la moto, nemmeno che eri contento..." e lui "Secondo te non ero contento?"
Ora ho una vecchia Four 750 che uso pochissimo ma quando sono per strada cerco sempre di usare la testa pensando a mia moglie e domani al figlio che mi aspetta a casa.

Un genitore penso che soffra le pene dell'inferno quando un figlio esce in moto o in macchina. Ancor di più se va a correre in pista, con tutte le "sicurezze" che può garantire rispetto alla strada. Lo si capisce solo quando si è genitori o quando si pensa di diventarlo o quando si è grandi abbastanza per rabbrividire quando si sente che ragazzi di 18/20 anni si sono schiantati il sabato sera. Certo, se avessi un figlio, vorrei che avesse la mia passione per i motori ma vorrei anche che la sfogasse in pista, non per strada.

Il papà di Marco diceva sempre che quei ragazzi rischiano la vita ogni volta che salgono in moto. Lo sapeva benissimo. Ne era consapevole ogni volta che il suo ragazzone ingranava la prima e usciva dal box. Ma credo proprio che questa consapevolezza non gli faccia affrontare meglio ciò che è successo.

E' stato strano ieri. Fin dal primo istante mi sono sentito come se trattenessi il fiato. Più il tempo passava più la consapevolezza che difficilmente Marco potesse farcela prendeva corpo. Ho pianto come se fosse morto un amico. Non so perchè. Io e mia moglie Deborah siamo stati come due zombie tutto il giorno. Non so perchè.

Morire mentre si fa la cosa che piace. Vivi di più 5 minuti su una moto come questa che certa gente in una vita intera. ecc ecc. Tante cose si sono lette in questi due giorni scarsi ma io penso solo che un ragazzo di 24 anni è morto e non è diverso dai due ragazzi bruciati nel camper a reggio emilia o quelli che sono morti nell'incidente schiacciati e bruciati sulla 600 del loro amico.

A 24 anni non si dovrebbe morire e basta!