Ho consultato la Treccani circa i termini "onesto" ed "onestà".
Dopo breve riflessione, sono propenso a credere che in generale l'onestà di una persona possa in parte prescindere dalle capacità della persona stessa e vada valutata anche e soprattutto in base alle sue intenzioni.
Da notare che la definizione di onestà non contiene riferimenti al rispetto delle leggi.
Nel caso specifico, il titolo della discussione fa riferimento all'onestà, giudicata in base al comportamento del carrozziere, al risultato ottenuto ed alla spesa sostenuta. La stessa definizione della Treccani mette in relazione l'onestà con un giusto guadagno, ed al momento non abbiamo motivo di dubbitare che Leofavaro abbia ricevuto un trattamento onesto, oltre le sue stesse aspettative.
Appare inoltre che l'onestà venga valutata da ognuno di noi in base al risultato atteso e in base alle nostre capacità di valutare il risultato ottenuto.
L'oggetto principale della discussione mi sembra essere divenuto il rapporto "qualità/prezzo", in parte riferito all'onestà.
Chiaramente Oldacafe ha le migliori competenze per giudicare l'intervento di un carrozziere e relaziona l'onestà al risultato: giustamente un artigiano, un professionista deve saper fare il suo lavoro e garantire un certo livello di qualità del prodotto.
Doppiaeffe sottolinea gli aspetti economici, e infatti "il giusto guadagno" non può che essere correlato anche al costo della vita nel luogo dove l'artigiano o il professionista opera.
Quindi... acquisita io stesso consapevolezza del fatto che avevo voglia di speculazioni para-filosofiche :blink_:, giusto per lenire l'inutilità pratica di questo intervento direi che il termine "onestà" è nel caso in questione utilizzato per indicare il connubio di bravura ed economicità.
Tuttavia nel termine "onestà" è presente un giudizio morale; credo che nella valutazione della onestà può concorrere quella di bravuta ed economicità, non viste indipendentemente l'una dall'altra.
Ciao
Dopo breve riflessione, sono propenso a credere che in generale l'onestà di una persona possa in parte prescindere dalle capacità della persona stessa e vada valutata anche e soprattutto in base alle sue intenzioni.
Da notare che la definizione di onestà non contiene riferimenti al rispetto delle leggi.
Nel caso specifico, il titolo della discussione fa riferimento all'onestà, giudicata in base al comportamento del carrozziere, al risultato ottenuto ed alla spesa sostenuta. La stessa definizione della Treccani mette in relazione l'onestà con un giusto guadagno, ed al momento non abbiamo motivo di dubbitare che Leofavaro abbia ricevuto un trattamento onesto, oltre le sue stesse aspettative.
Appare inoltre che l'onestà venga valutata da ognuno di noi in base al risultato atteso e in base alle nostre capacità di valutare il risultato ottenuto.
L'oggetto principale della discussione mi sembra essere divenuto il rapporto "qualità/prezzo", in parte riferito all'onestà.
Chiaramente Oldacafe ha le migliori competenze per giudicare l'intervento di un carrozziere e relaziona l'onestà al risultato: giustamente un artigiano, un professionista deve saper fare il suo lavoro e garantire un certo livello di qualità del prodotto.
Doppiaeffe sottolinea gli aspetti economici, e infatti "il giusto guadagno" non può che essere correlato anche al costo della vita nel luogo dove l'artigiano o il professionista opera.
Quindi... acquisita io stesso consapevolezza del fatto che avevo voglia di speculazioni para-filosofiche :blink_:, giusto per lenire l'inutilità pratica di questo intervento direi che il termine "onestà" è nel caso in questione utilizzato per indicare il connubio di bravura ed economicità.
Tuttavia nel termine "onestà" è presente un giudizio morale; credo che nella valutazione della onestà può concorrere quella di bravuta ed economicità, non viste indipendentemente l'una dall'altra.
Ciao