Parliamo della vita oltre confine... per chi ha voglia di leggere e portare esperienze che vadano oltre al giro sulla ruota panoramica di Londra...
Tutti noi abbiamo qualche amico o conoscente che a causa della situazione politico/economica italiana in declino, ha fatto la scelta di partire per terre lontane.
In fondo è sempre stato così, da sempre...
Fino a 15 anni fa bastava oltrepassare le Alpi per scoprire mondi diversi, dove tirandosi su le maniche era facile guadagnare bene e riempirsi le tasche di una moneta più forte della Lira...
Gli italiani sono emigrati ovunque in Europa e nel mondo... Con l'avvento dell'Euro però, i Paesi aderenti hanno appianato le diversità, ed ora non c'è più quel cambiamento estremo tra un posto e l'altro...
Certo, la situazione politica tedesca e senz'altro migliore della nostra, ma intendiamoci, ora un gelataio italiano in Germania non torna più a casa con le valigie piene di Marchi...
L'unica vantaggio non da poco, di emigrare in Europa è quello di avere la certezza di un lavoro e di un sostegno da parte del Paese, che ora qui non esiste più...
Oggi si parla molto di Cina e Brasile come nuove frontiere, ottime sicuramente per chi ha una grande azienda, o per chi lavora per una grande azienda con sedi all'estero...
Ma l'operaio... Lui deve scegliere un posto ricco, dove i diritti del lavoratore sono simili a quelli dell'Italia, dove può crescere una famiglia e farsi una vita... un posto sicuro... dove la cultura è sua... Quale posto migliore di una ex colonia?
Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda...
Gli USA sono stati vittima, anzi, causa della crisi occidentale, e per quanto la ripresa ci sia, i Media non trasmettono sicurezza in questo paese... Inoltre siamo abituati a vedere la vita di New York e Los Angeles, ma come va veramente lì? Fuori dalle vie di Hollywood, dove vive la gente comune...
Perché a questo bisogna pensare, perché un italiano che parte, non arriva in USA da manager, arriva lì da operaio, magari che non sa neppure parlare bene... come un Nigeriano che sbarca in Sicilia... forse un po' meglio, visto che almeno ci arriva con i documenti e con qualche soldo in tasca... Ma comunque alla ricerca di una vita migliore, di quella dignità che non riesce più ad avere nel bel paese, soffocato da tasse e sprechi politici....
Che poi... la colpa è tutta della politica? Forse si... Ma se pensiamo al passato, si viveva con molto meno... ora non si può vivere senza telefono, tv, auto, il mondo si è evoluto così... ma come una volta, si potrebbe vivere senza riscaldamento a casa... assurdo pensarci vero? oppure vivere in una grande casa con la famiglia allargata... dove tutti si aiutano... impensabile!
Eppure se approdate a New York, i primi amici che vi farete chi saranno? Messicani? Non credo... Saranno italiani... Forse il vostro riferimento sarà un napoletano, si proprio quel napoletano che vi avrebbe dato fastidio al ristorante in Italia perché parlava a voce troppo alta e con uno strano accento...
Ma quando si è in difficoltà si cerca aiuto e ci si aiuta... Facendo comunità con chi più ci assomiglia... e finalmente vedremo un mangia-polenta amico di un siciliano... Fantastico! Quasi fantascentifico per alcuni!
Ho vari amici che hanno scelto l'Australia come meta, alcuni solo come vacanza/lavoro, come chi va a Londra per un periodo, impara la lingua fa un'esperienza e poi torna a casa... Pochi altri hanno deciso di andare per rimanere...
Questo discorso sarebbe bellissimo da approfondire...
La mia bisnonna, ai tempi del ventennio fascista è emigrata in Francia sperando di trovare un posto migliore... perché tutto sembrava meglio dell'Italia... appena ha potuto è tornata perché in fondo tanto meglio non era...
Un mio zio è emigrato in Svizzera in cerca di fortuna... si è fatto una famiglia, vive lì da sempre, ma ha tutto sommato una vita normale, non certo da ricco...
Sento dire sempre che bisognerebbe andare via... forse è la cosa giusta... ma io rispondo: qui ci sono nato e cresciuto, conosco tutti, so come muovermi, riesco a parlare con la gente senza difficoltà, so come funziona la burocrazia, ho un lavoro umile ma mi da la sicurezza di mangiare... e soprattutto, ho 4 muri e un tetto, in condivisione con la finanziaria ma ce li ho...
Se emigro in Australia cos'ho? una valigia, qualche migliaio di euro.... ma cosa faccio? non so bene l'inglese, non ho nessuna specializzazione lavorativa rilevante, sono nella media... mi ritrovo a raccogliere pomodori in un campo o a cucinare hamburgher, come l'immigrato africano in Italia... allora non potevo fare un colloquio al Mc Donald della stazione?
Inoltre, noi italiani siamo orgogliosi... Orgogliosi di far parte di quel paese sfacciato, elegante, sfizioso, ricco di storia, di nomi importanti, di conquistatori e inventori, artisti e artigiani... ma come ci accolgono in Australia?
Ci vedono come uomini ricchi di iniziative, idee, ispirazioni, che possono portare una crescita? o ci vedono come degli sporchi immigrati senza un soldo che valgono quanto un vecchio aratro?
Chi c'è stato, chi è lì, in USA, Australia, Nuova Zelanda, o anche Cina, Brasile, Giappone, o anche Inghilterra, Finlandia, Norvegia...
Chi ci lavora e vive per davvero, non il turista che vede i bei posti e poi non conosce le varie facce del Paese...
Che esperienze avete raccolto? è davvero tutto oro, o abbiamo tanto fumo negli occhi e siamo i soliti idioti che vedono l'erba più verde nel prato del vicino?
si vive meglio davvero?
si vive meglio perché è oro, o perché si fanno i sacrifici che qui in Italia non vogliamo fare?
un dipendente di gelateria in Germania guadagna 1500-1600 € al mese e quando torna in Italia ha tutto in tasca... ma perché ha lavorato 12 ore al giorno e non ha avuto il tempo per spenderli... inoltre vivendo in un appartamento condiviso con altri 5-6 dipendenti come fanno gli universitari... allora facendo la stessa vita in Italia non sarebbe lo stesso? ve lo dico io: SI.
Tutti noi abbiamo qualche amico o conoscente che a causa della situazione politico/economica italiana in declino, ha fatto la scelta di partire per terre lontane.
In fondo è sempre stato così, da sempre...
Fino a 15 anni fa bastava oltrepassare le Alpi per scoprire mondi diversi, dove tirandosi su le maniche era facile guadagnare bene e riempirsi le tasche di una moneta più forte della Lira...
Gli italiani sono emigrati ovunque in Europa e nel mondo... Con l'avvento dell'Euro però, i Paesi aderenti hanno appianato le diversità, ed ora non c'è più quel cambiamento estremo tra un posto e l'altro...
Certo, la situazione politica tedesca e senz'altro migliore della nostra, ma intendiamoci, ora un gelataio italiano in Germania non torna più a casa con le valigie piene di Marchi...
L'unica vantaggio non da poco, di emigrare in Europa è quello di avere la certezza di un lavoro e di un sostegno da parte del Paese, che ora qui non esiste più...
Oggi si parla molto di Cina e Brasile come nuove frontiere, ottime sicuramente per chi ha una grande azienda, o per chi lavora per una grande azienda con sedi all'estero...
Ma l'operaio... Lui deve scegliere un posto ricco, dove i diritti del lavoratore sono simili a quelli dell'Italia, dove può crescere una famiglia e farsi una vita... un posto sicuro... dove la cultura è sua... Quale posto migliore di una ex colonia?
Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda...
Gli USA sono stati vittima, anzi, causa della crisi occidentale, e per quanto la ripresa ci sia, i Media non trasmettono sicurezza in questo paese... Inoltre siamo abituati a vedere la vita di New York e Los Angeles, ma come va veramente lì? Fuori dalle vie di Hollywood, dove vive la gente comune...
Perché a questo bisogna pensare, perché un italiano che parte, non arriva in USA da manager, arriva lì da operaio, magari che non sa neppure parlare bene... come un Nigeriano che sbarca in Sicilia... forse un po' meglio, visto che almeno ci arriva con i documenti e con qualche soldo in tasca... Ma comunque alla ricerca di una vita migliore, di quella dignità che non riesce più ad avere nel bel paese, soffocato da tasse e sprechi politici....
Che poi... la colpa è tutta della politica? Forse si... Ma se pensiamo al passato, si viveva con molto meno... ora non si può vivere senza telefono, tv, auto, il mondo si è evoluto così... ma come una volta, si potrebbe vivere senza riscaldamento a casa... assurdo pensarci vero? oppure vivere in una grande casa con la famiglia allargata... dove tutti si aiutano... impensabile!
Eppure se approdate a New York, i primi amici che vi farete chi saranno? Messicani? Non credo... Saranno italiani... Forse il vostro riferimento sarà un napoletano, si proprio quel napoletano che vi avrebbe dato fastidio al ristorante in Italia perché parlava a voce troppo alta e con uno strano accento...
Ma quando si è in difficoltà si cerca aiuto e ci si aiuta... Facendo comunità con chi più ci assomiglia... e finalmente vedremo un mangia-polenta amico di un siciliano... Fantastico! Quasi fantascentifico per alcuni!
Ho vari amici che hanno scelto l'Australia come meta, alcuni solo come vacanza/lavoro, come chi va a Londra per un periodo, impara la lingua fa un'esperienza e poi torna a casa... Pochi altri hanno deciso di andare per rimanere...
Questo discorso sarebbe bellissimo da approfondire...
La mia bisnonna, ai tempi del ventennio fascista è emigrata in Francia sperando di trovare un posto migliore... perché tutto sembrava meglio dell'Italia... appena ha potuto è tornata perché in fondo tanto meglio non era...
Un mio zio è emigrato in Svizzera in cerca di fortuna... si è fatto una famiglia, vive lì da sempre, ma ha tutto sommato una vita normale, non certo da ricco...
Sento dire sempre che bisognerebbe andare via... forse è la cosa giusta... ma io rispondo: qui ci sono nato e cresciuto, conosco tutti, so come muovermi, riesco a parlare con la gente senza difficoltà, so come funziona la burocrazia, ho un lavoro umile ma mi da la sicurezza di mangiare... e soprattutto, ho 4 muri e un tetto, in condivisione con la finanziaria ma ce li ho...
Se emigro in Australia cos'ho? una valigia, qualche migliaio di euro.... ma cosa faccio? non so bene l'inglese, non ho nessuna specializzazione lavorativa rilevante, sono nella media... mi ritrovo a raccogliere pomodori in un campo o a cucinare hamburgher, come l'immigrato africano in Italia... allora non potevo fare un colloquio al Mc Donald della stazione?
Inoltre, noi italiani siamo orgogliosi... Orgogliosi di far parte di quel paese sfacciato, elegante, sfizioso, ricco di storia, di nomi importanti, di conquistatori e inventori, artisti e artigiani... ma come ci accolgono in Australia?
Ci vedono come uomini ricchi di iniziative, idee, ispirazioni, che possono portare una crescita? o ci vedono come degli sporchi immigrati senza un soldo che valgono quanto un vecchio aratro?
Chi c'è stato, chi è lì, in USA, Australia, Nuova Zelanda, o anche Cina, Brasile, Giappone, o anche Inghilterra, Finlandia, Norvegia...
Chi ci lavora e vive per davvero, non il turista che vede i bei posti e poi non conosce le varie facce del Paese...
Che esperienze avete raccolto? è davvero tutto oro, o abbiamo tanto fumo negli occhi e siamo i soliti idioti che vedono l'erba più verde nel prato del vicino?
si vive meglio davvero?
si vive meglio perché è oro, o perché si fanno i sacrifici che qui in Italia non vogliamo fare?
un dipendente di gelateria in Germania guadagna 1500-1600 € al mese e quando torna in Italia ha tutto in tasca... ma perché ha lavorato 12 ore al giorno e non ha avuto il tempo per spenderli... inoltre vivendo in un appartamento condiviso con altri 5-6 dipendenti come fanno gli universitari... allora facendo la stessa vita in Italia non sarebbe lo stesso? ve lo dico io: SI.
La mia Red Metal: http://www.mx5italia.com/showthread.php?...=red+metal