Vi riporto questo bel racconto, scritto qualche tempo fà da uno dei membri di un'altro forum di malati di balocchi a 4 ruote che frequento (Stelle Cadenti, dedicato alle vecchie Mercedes):
Fratelli & Balene, siamo oggi qui ciberneticamente riuniti davanti i vs. schermi per celebrare le fatiche ed i successi del sottoscritto e della sua fedele ed amata W124 200 Diesel. L’occasione e’ gradita anche per scusarmi per la lunga assenza, son certo di non essere mancato in modo particolare a nessuno, mentre a me e’ veramente mancato tanto dovermi privare del piacere di leggervi e seguirvi sul forum!
Acquistata nell’aprile del 2010, dopo aver a lungo agognato una W126, la balena dai chilometri imprecisati (contaKm bloccato a 275K Km) ha funto per ben 15 mesi da autovettura da lavoro di un giovane e squattrinato praticante avvocato, arrampicandosi lentamente, ma con pervicacia, sui colli calabresi dove hanno sede le ex Preture. Nei weekend scarrozzava me, la mia ex, il mio migliore amico e relativa fidanzata verso centri commerciali, pizzerie e bowlings dato che il caro amico e’ l’orgoglioso possessore di una lavatrice su 4 ruote, passata alla storia anche col nome di Smart Fortwo.
Agosto 2011 e’ stato un mese sofferto. Relazione sentimentale interrotta. Viaggi in Polonia (Agosto) e Canada (Settembre) cancellati. 30 candeline su una torta mai avuta. Crisi professionale profondissima. Notti insonni. Infelicita’. Dilemmi esistenziali.
Notte del 23 e 24 Agosto salgo sulla W124 e vado a dormire a casa del caro amico. La W124 sonnecchia nel cortile e io bevo cocktail sulla sedia a sdraio con l’amico che mi dice “ma che ***** fai?” e la sua fidanzata che invece ribatte “fai benissimo Marco, parti e non pensarci troppo”. Ma il dado era gia’ tratto da un pezzo. Il 19 Agosto avevo fatto il booking online della nave da Cherbourg (nord della Francia) per Rosslare (Irlanda). Biglietto sola andata.
In quei giorni la W124 era stata tagliandata e lavata con cura.
La mattina del 25 Agosto, alle 7:30 del mattino, la partenza. 1 Samsonaite gigante e il borsone da arbitro di calcio, tutta una vita sul sedile posteriore, perche’ gli ammortizzatori sono scarichi e caricando nel portabagaglio la W124 si impenna un po’.
L’amico abita in collina e scendendo verso la SS106 la Calabria si svela in tutta la sua bellezza. Mare Jonio, varie tonalita’ di blu e orizzonte infinito davanti gli occhi. Colline verdi ai lati. Tepore del sole misto a quel che rimane della brezza notturna.
Giunto in Marina, sosta alla pompa di benzina di proprieta’ del migliore amico. Pieno di gasolio e scopro che la lancetta del gasolio e’ rotta e non sale oltre la meta’. L’amico mi regala una lattina di antigelo. Un abbraccio piu’ lungo del solito e poi via, senza indugiare troppo, senza sapere bene cosa stavo facendo, ignorando totalmente il futuro, non sapendo se quello poi sarebbe stato veramente un viaggio di sola andata.
Il sole sale in cielo e il caldo inizia a scaldare l’abitacolo privo di a/c. A Lamezia entro nell’A3 e 10Km dopo c’e’ gia’ l’incolonnamento. A Falerna esco dall’A3 e prendo la SS Tirrenica. Mezzo mondo e’ a mare e l’altra meta’ bloccata sull’A3. A Battipaglia monto il navigatore giusto per avere un po’ di compagnia. Procedendo a 100Km/h (la mia W124 ha solo 4 marce) si puo’ osservare il paesaggio, si viaggia piu’ comodi e piu’ sicuri, tanto i TIR non vanno oltre gli 80Km/h. Pero’ c’e’ una sorpresa: il navigatore non funziona. Il problema e’ nell’accedisigari della W124 che probabilmente e’ rotto.
Da Salerno in su si comincia a correre. La meta e’ Piacenza, casa di mio cugino. La velocita’ media si alza ai 120Km/h.
Sfila Roma alla sinistra e sempre a sinistra, cioe’ ad Ovest, sfila il sole sulla linea dell’orizzonte dei colli dell’alto Chianti. A Firenze e’ gia’ buio. A Bologna stanchezza. Il sole di mezzogiorno tra Napoli e Roma mi ha cotto. La W124 non perde un colpo e procede spedita.
Bologna-Piacenza e’ sofferenza. C’e’ una strana puzza nell’aria. Probabilmente inceneritori. Mi gira un po’ la testa. Mi ricordoo il puzzo dell’uscita autostradale di Prato e mi tornano alla memoria gli anni fiorentini, quella spensieratezza da studente universitario, un’altra vita, una vita fa.
A Piacenza inizio ad esercitare il senso dell’orientamento, visto che il navigatore e’ out. Per la W124 c’e’ un fresco ricovero per strada. Per me un piatto caldo a casa di mio cugino. Poi vado a dormire a casa di zia.
Il giorno dopo la W124 resta a dormire per strada. Io passeggio per Piacenza con mio cugino, Ingegnere all’Eni e si discute di lavoro, assunzioni bloccate, crisi economica, emigrazione. E’ un mondo difficile. E’ diventato un mondo ancora piu’ difficile.
Una controllata a ViaMichelin, baci e abbracci e il giorno dopo riprendo il viaggio. La mattina alle 7:30 la stella punta verso ovest: Torino. Poi la A32. Esco a Susa, prima del Traforo del Frejus (tanti soldi per soffrire di claustrofobia). E’ il passo piu’ bello che abbia fatto. Montagne incantevoli, alberi secolari, sole tra i rami e un lago da togliere il fiato. I tornanti sono segnalati e dopo averne affrontato uno in seconda e’ l’occasione giusta, se seguito da qualcuno piu’ veloce, per inserire la freccia a destra e dare spazio ai moderni turbodiesel. Riprendo l’autostrada in Francia, direzione Lione. Poi l’Autorute du soil. Ancora fantastico il paesaggio, ancora di piu’ le aree riposo.
Dopo il panino amorevolmente preparato dalla zia si fa sentire un po’ di sonnolenza. Sosta in una mega piazza di sosta, alberatissima, verde lussureggiante, autostrada distantissima, silenzio totale, sonno profondissimo: squisito. Quaranta minuti e riparto verso nord. Devo tangere Parigi. Ricevo una telefonata dall’Italia proprio quando dovevo svoltare a destra e perdo la strada. Mi trovo su un autostrada/tangenziale ingarbugliatissima. Le confluenze hanno 4 corsie di immissione, la gente guida come fosse in un GP ed e’ buio pesto. Vado avanti e indietro un paio di volte per un’ora. Mi ritrovo nel centro storico di Versailles ma non vedo la Reggia. Ritrovo l’autostrada, arrivo a Rouen, parcheggio la Stella davanti l’Hotel F1 (catena alberghiera low cost francese).
L’indomani sveglia alle 8:30 e alle 9:30 accendo il motore della W124 che inizia a “trattoreggiare” piu’ del dovuto visto che la notte la temperatura era scesa sotto i 10 gradi. Alle 6 parte la nave da Cherbourg che dista meno di 100Km. Viaggio lento, dolce. A Cherbourg visita strategica al porto, poi parcheggio in centro e per caso finisco dal migliore kebabaro d’Europa: orgasmo delle papille gustative (e non sono un patito del kebab).
Arrivo nell’immenso parcheggio del porto prestissimo, alle 15:30. Subito dopo aver esibito il biglietto, blocco della polizia, stop intimato con tanto di paletta esibita energicamente. Esibisco biglietto nave e documenti. Vengo invitato a scendere. Arriva una seconda pattuglia della polizia. Si infilano nella W124 senza fare complimenti e iniziano ad alazare tappetini aprire il portaoggetti, spostare i sedili. Mi precipito al capezzale della mia W124, temendo che i buontemponi mettano qualche sostanza illegale in auto (deformazione professionale). Vorrei assistere alle operazioni ma altri due agenti mi invitano a portare fuori le valigie e aprirle. Mentre il teatrino va avanti sfilano lente le auto delle famigliole irlandesi e francesi che osservano con sguardi allarmati e/o disgustati. Colpa del cinema che ha enfatizzato il binomio Mercedes – malavita, penso.
Dopo mezz’ora la W124 e’ tutta sottosopra come anche le valigie, ma ho il lasciapassare per quel che in quel momento mi appare come l’isola della felicita’.
Sulla nave la W124 deve dormire da sola. Alle 7pm chiudono l’accesso al parcheggio. Ricordo di aver lasciato in auto il beautycase. Giustificazioni alla reception. Scuse, preghiere e alla fine si aprono, in via del tutto eccezionale, le porte del parcheggio (figura barbina da italiano medio; in verita’ sul ponte non ho sentito l’avviso). La W124 dorme beata circodanda da centinaia di altre auto. Prima di ritornare sopra le accarezzo la stella e le auguro buonanotte. Alla faccia di chi mi diceva che con la mia auto non si arrivava neanche al centro commerciale! Lei si preparava a sbarcare in Irlanda!
Posto a dormire in poltrona. Mezz’ora dopo dormo per terra. C’e’ gelo. Arriva una ragazza francese e si corica al mio fianco. Trema. Le allungo la coperta. Va beh, ma questa e’ un’altra storia, tra l’altro anche niente di interessante.
L’indomani alle 12 sbarco sull’Isola. In Irlanda avevo gia’ guidato una rent car quindi niente di nuovo. Penso alla W124, immatricolata in Germania, reimmatricolata in Italia e adesso una nuova vita in Irlanda.
Arrivo a Dublino. Scarico le valigie presso l’Abraham House Hostel. Chiedo alla reception dove posso trovare un parcheggio gratuito e ottengo risposte ostiche. Ho una prenotazione di 1 mese e con calma dico “Ok tomorrow I will leave”. Un secondo dopo mi suggeriscono Home Farm Road, Drumocondra. Sono 40 minuti a piedi dall’ostello. Parcheggio li’ e fino al 7 Novembre (68 giorni) quella sara’ il letto della mia W124.
Inizia la vita Irlandese. Primo colloquio presso Intesa San Paolo Life. Avevo studiato come un pazzo e infatti sostengo un colloquio brillantissimo. Mi fanno un test a sorpresa con quesiti giuridici di diritto civile e commerciale e li risolvo tutti perfettamente in meno del tempo concessomi.
Una settimana di trepida attesa e arriva il responso dalla recruitment agency. Feedback positivissimo. Il migliore candidato. Il solo assieme ad un altro ad avere commesso zero errori durante il colloquio. Peccato che l’altro candidato sia un’avvocatessa di 35 anni di eta’ quindi piu’ esperta e preferita a me.
Grande delusione. Comincio a capire come bisogna agire in Irlanda. Sono completamente solo. Non conosco nessuno in citta’ e nell’intera nazione. Mi rimbocco le maniche. Iniziano le settimane dei colloqui. Invio in media 80 CV al giorno. Modifico i CV enfatizzando le mansioni a seconda della mansione.
La vita in ostello e’ dura. Stanza mista da 12/20/24 persone. All’inizio puo' sembrare divertente ma dopo qualche settimana ti sei ampiamente rotto i maroni di gente nausabonda che ti dorme a 10cm di distanza, gente che rientra in stanza alle 3 del mattino ubriaca e accende luci, urla, canta. Ti rompi della colazione che chiude alle 10, visto che la notte si dorme poco e male. Ti rompi di doverti fare la barba nel bagno comune facendo di fretta perche’ c’e’ gente fuori dalla porta. Ti rompi della doccia con le infradito. Ti rompi di mangiare sempre le solite cose al breakfast. Ti rompi della sporcizia, della gente che va e che viene, di tenere tutta la tua vita in valigie, buste, bustoni e bustine sotto il letto.
Diverse persone mi danno del pazzo quando dico con quale mezzo sono arrivato in Irlanda. Invece arrivano un paio di colloquio a Limerick e Cork, entrambi nel tardo pomeriggio, entrambi fuori citta’. Se non avessi avuto la W124 al seguito avrei dovuto prenotare una rent car. Il viaggio in W124 mi e’ costato ca.400 Euro, mentre il volo Ryanair (Lamezia-Pisa-Dublino) sarebbe costato (valigie al seguito) ca. 250 Euro piu’ pernotti e shuttle/taxi.
Metto in moto la W124 una volta alla settimana. Quando mi reco in Home Farm Road per recarmi ad un colloquio in Mercedes spero che vada in moto e ogni volta faccio le feste alla Stella: accarezzo il volante, sorrido e accarezzo il cruscotto. Quante dolci parole in quei momenti...
In Irlanda (around the world) la situazione lavorativa e’ tragica. Perde un colloquio equivale a perdere un’occasione lavorativa. Grazie alla W124 non e’ mai successo!
Nel weekend stacco la spina con amici conosciuti in ostello. Con una ragazza cilena e una spagnola andiamo con la W124 a Wicklow Mountain. Con un ragazzo e una ragazza francesi facciamo 2 giorni nel Connemara. Questo, grazie alla sintonia dei compagni di viaggio, e’ stato il weekend piu’ bello. Partiti per visistare Galway abbiamo deiciso di perderci deliberatamente nel Connemara. Ragazzi che avventura. Che esperienza. E’ stato tutto troppo bello. Ovviamente la W124 sempre protagonista!
Poi anche un bel sabato in un tipo di Stoneage vicino Dublino con amici italo-spagnoli.
Intanto il tempo passa e niente assunzioni. Da un lato il mio inglese non era proprio fluentissimo. Ormai le Company pretendono di assumere lavoratori formati in tutto e per tutto. Gente capace di iniziare a lavorare al 100% dall’indomani. Non investe piu’ nessuno sulle potenzialita’. I tempi sono bui. Ancora di piu’ per gli italiani. Come mi disse un agente di lavoro, Dublin e’ piena di italiani in cerca di occupazione (multilingual position) grazie al rinomato fenomeno della fuga dei cervelli.
A questo aggiungiamoci che il mio CV presentava come posizione lavorativa principale il Project Manager presso l’Agenzia di traduzioni della mia ex la quale si rifiutava di firmarmi una lettera di refernze.... Insomma... vi tralascio tutto lo schifo che ho dovuto vivere.
Schifo che si e’ tramutato in un posto da cameriere in un ristorante italiano dove lavora un Supervisor soprannominato dai dipendenti di sala e cucina “il Ghepardo”. Un ragazzino tamarrissimo al quale pero’ hanno dato questi poteri manageriali. Ho dovuto sopportare di tutto. Ho lavorato per quasi 2 mesi in un organico sottodimensionato, quindi ero costretto a correre su e giu’ per la sala sudando come una bestia mentre il Supervisor mi(ci) infamava. Siamo arrivati al punto che mi e’ stato negato di andare al bagno. Siccome un giorno ho chiesto da mangiare (meal non regalato, ma pagato in busta paga 3,5 Euro cadauno) un piatto di pennette con la crema di formaggio (anziche’ al pomodoro) il Supervisor, mentre ero nello spogliatoio, l’ha condito con dell’aceto balsamico. Mi sono fatto valere. Ho litigato di brutto, quasi fino ad arrivare alle mani. L’ho mandato affanculo assieme al manager. Ho rischiato di farmi licenziare. Meditavo di lasciare l’Irlanda. Ma mai ho pensato di fare ritorno in Italia. Sarei andato in Canada.
Pur se lavoravo come schiavo per gli "itaGliani", non mi sono mai perso d’animo e ho continuato a martellare le agenzie di recruitment.
Con le buste paga da cameriere ho preso casa assieme ad una ragazza irlandese. Nei weekend la W124 mi portava ad appuntamenti galanti che mi aiutavano a rendere il prensete piu’ tollerabile.
Poi la scorsa settimana la telefonata da Manpower: un colloquio; l’ennesimo. Pero’ anche per questo mi preparo a dovere. Ormai sono un esperto in fatto di colloqui e forse proprio per questo e’ la volta buona. Finisco il colloquio alle 2pm. Arrivo a casa alle 3pm. Alle 5pm mi telefonano da Manpower per dirmi che sono assunto! Customer Service Rapresentative and Claims Managing per una multinazionale leader del settore medico e farmaceutico. Buona paga, ottime prospettive, ambiente lavorativo stupendo.
Oggi ho fatto il primo giorno di lavoro. Ieri ho lavorato fino all’1 di notte al ristorante e spero mai piu’ dovro’ lavorarci.
La sede delle Company dista 20Km esatti da casa e mi rechero’ con la W124 perche’ il tram, per ragioni logistiche, e’ sconveniente (2h di viaggio). Infine oggi ho pagato l’abbonamento per il parcheggio al coperto nei seminterrati del condominio.
Questa mattina ha nevicato sui colli circostanti Dublino e il parabrezza era un po’ ghiacciato.
Insomma, l’avventura con la W124 continua. Oggi ho scritto la prima pagina di un nuovo capitolo di questa affascinante storia tra me e la Stella!
Un abbraccio a tutti!
Ps: chiedo venia per i tanti errori ma il testo e’ lungo, non ho molto tempo per rileggere e poi non scrivo (parlo) cosi’ tanto in italiano da mesi ed ho come la sensazione di aver dimenticato buona parte delle regole della grammatica.
Fratelli & Balene, siamo oggi qui ciberneticamente riuniti davanti i vs. schermi per celebrare le fatiche ed i successi del sottoscritto e della sua fedele ed amata W124 200 Diesel. L’occasione e’ gradita anche per scusarmi per la lunga assenza, son certo di non essere mancato in modo particolare a nessuno, mentre a me e’ veramente mancato tanto dovermi privare del piacere di leggervi e seguirvi sul forum!
Acquistata nell’aprile del 2010, dopo aver a lungo agognato una W126, la balena dai chilometri imprecisati (contaKm bloccato a 275K Km) ha funto per ben 15 mesi da autovettura da lavoro di un giovane e squattrinato praticante avvocato, arrampicandosi lentamente, ma con pervicacia, sui colli calabresi dove hanno sede le ex Preture. Nei weekend scarrozzava me, la mia ex, il mio migliore amico e relativa fidanzata verso centri commerciali, pizzerie e bowlings dato che il caro amico e’ l’orgoglioso possessore di una lavatrice su 4 ruote, passata alla storia anche col nome di Smart Fortwo.
Agosto 2011 e’ stato un mese sofferto. Relazione sentimentale interrotta. Viaggi in Polonia (Agosto) e Canada (Settembre) cancellati. 30 candeline su una torta mai avuta. Crisi professionale profondissima. Notti insonni. Infelicita’. Dilemmi esistenziali.
Notte del 23 e 24 Agosto salgo sulla W124 e vado a dormire a casa del caro amico. La W124 sonnecchia nel cortile e io bevo cocktail sulla sedia a sdraio con l’amico che mi dice “ma che ***** fai?” e la sua fidanzata che invece ribatte “fai benissimo Marco, parti e non pensarci troppo”. Ma il dado era gia’ tratto da un pezzo. Il 19 Agosto avevo fatto il booking online della nave da Cherbourg (nord della Francia) per Rosslare (Irlanda). Biglietto sola andata.
In quei giorni la W124 era stata tagliandata e lavata con cura.
La mattina del 25 Agosto, alle 7:30 del mattino, la partenza. 1 Samsonaite gigante e il borsone da arbitro di calcio, tutta una vita sul sedile posteriore, perche’ gli ammortizzatori sono scarichi e caricando nel portabagaglio la W124 si impenna un po’.
L’amico abita in collina e scendendo verso la SS106 la Calabria si svela in tutta la sua bellezza. Mare Jonio, varie tonalita’ di blu e orizzonte infinito davanti gli occhi. Colline verdi ai lati. Tepore del sole misto a quel che rimane della brezza notturna.
Giunto in Marina, sosta alla pompa di benzina di proprieta’ del migliore amico. Pieno di gasolio e scopro che la lancetta del gasolio e’ rotta e non sale oltre la meta’. L’amico mi regala una lattina di antigelo. Un abbraccio piu’ lungo del solito e poi via, senza indugiare troppo, senza sapere bene cosa stavo facendo, ignorando totalmente il futuro, non sapendo se quello poi sarebbe stato veramente un viaggio di sola andata.
Il sole sale in cielo e il caldo inizia a scaldare l’abitacolo privo di a/c. A Lamezia entro nell’A3 e 10Km dopo c’e’ gia’ l’incolonnamento. A Falerna esco dall’A3 e prendo la SS Tirrenica. Mezzo mondo e’ a mare e l’altra meta’ bloccata sull’A3. A Battipaglia monto il navigatore giusto per avere un po’ di compagnia. Procedendo a 100Km/h (la mia W124 ha solo 4 marce) si puo’ osservare il paesaggio, si viaggia piu’ comodi e piu’ sicuri, tanto i TIR non vanno oltre gli 80Km/h. Pero’ c’e’ una sorpresa: il navigatore non funziona. Il problema e’ nell’accedisigari della W124 che probabilmente e’ rotto.
Da Salerno in su si comincia a correre. La meta e’ Piacenza, casa di mio cugino. La velocita’ media si alza ai 120Km/h.
Sfila Roma alla sinistra e sempre a sinistra, cioe’ ad Ovest, sfila il sole sulla linea dell’orizzonte dei colli dell’alto Chianti. A Firenze e’ gia’ buio. A Bologna stanchezza. Il sole di mezzogiorno tra Napoli e Roma mi ha cotto. La W124 non perde un colpo e procede spedita.
Bologna-Piacenza e’ sofferenza. C’e’ una strana puzza nell’aria. Probabilmente inceneritori. Mi gira un po’ la testa. Mi ricordoo il puzzo dell’uscita autostradale di Prato e mi tornano alla memoria gli anni fiorentini, quella spensieratezza da studente universitario, un’altra vita, una vita fa.
A Piacenza inizio ad esercitare il senso dell’orientamento, visto che il navigatore e’ out. Per la W124 c’e’ un fresco ricovero per strada. Per me un piatto caldo a casa di mio cugino. Poi vado a dormire a casa di zia.
Il giorno dopo la W124 resta a dormire per strada. Io passeggio per Piacenza con mio cugino, Ingegnere all’Eni e si discute di lavoro, assunzioni bloccate, crisi economica, emigrazione. E’ un mondo difficile. E’ diventato un mondo ancora piu’ difficile.
Una controllata a ViaMichelin, baci e abbracci e il giorno dopo riprendo il viaggio. La mattina alle 7:30 la stella punta verso ovest: Torino. Poi la A32. Esco a Susa, prima del Traforo del Frejus (tanti soldi per soffrire di claustrofobia). E’ il passo piu’ bello che abbia fatto. Montagne incantevoli, alberi secolari, sole tra i rami e un lago da togliere il fiato. I tornanti sono segnalati e dopo averne affrontato uno in seconda e’ l’occasione giusta, se seguito da qualcuno piu’ veloce, per inserire la freccia a destra e dare spazio ai moderni turbodiesel. Riprendo l’autostrada in Francia, direzione Lione. Poi l’Autorute du soil. Ancora fantastico il paesaggio, ancora di piu’ le aree riposo.
Dopo il panino amorevolmente preparato dalla zia si fa sentire un po’ di sonnolenza. Sosta in una mega piazza di sosta, alberatissima, verde lussureggiante, autostrada distantissima, silenzio totale, sonno profondissimo: squisito. Quaranta minuti e riparto verso nord. Devo tangere Parigi. Ricevo una telefonata dall’Italia proprio quando dovevo svoltare a destra e perdo la strada. Mi trovo su un autostrada/tangenziale ingarbugliatissima. Le confluenze hanno 4 corsie di immissione, la gente guida come fosse in un GP ed e’ buio pesto. Vado avanti e indietro un paio di volte per un’ora. Mi ritrovo nel centro storico di Versailles ma non vedo la Reggia. Ritrovo l’autostrada, arrivo a Rouen, parcheggio la Stella davanti l’Hotel F1 (catena alberghiera low cost francese).
L’indomani sveglia alle 8:30 e alle 9:30 accendo il motore della W124 che inizia a “trattoreggiare” piu’ del dovuto visto che la notte la temperatura era scesa sotto i 10 gradi. Alle 6 parte la nave da Cherbourg che dista meno di 100Km. Viaggio lento, dolce. A Cherbourg visita strategica al porto, poi parcheggio in centro e per caso finisco dal migliore kebabaro d’Europa: orgasmo delle papille gustative (e non sono un patito del kebab).
Arrivo nell’immenso parcheggio del porto prestissimo, alle 15:30. Subito dopo aver esibito il biglietto, blocco della polizia, stop intimato con tanto di paletta esibita energicamente. Esibisco biglietto nave e documenti. Vengo invitato a scendere. Arriva una seconda pattuglia della polizia. Si infilano nella W124 senza fare complimenti e iniziano ad alazare tappetini aprire il portaoggetti, spostare i sedili. Mi precipito al capezzale della mia W124, temendo che i buontemponi mettano qualche sostanza illegale in auto (deformazione professionale). Vorrei assistere alle operazioni ma altri due agenti mi invitano a portare fuori le valigie e aprirle. Mentre il teatrino va avanti sfilano lente le auto delle famigliole irlandesi e francesi che osservano con sguardi allarmati e/o disgustati. Colpa del cinema che ha enfatizzato il binomio Mercedes – malavita, penso.
Dopo mezz’ora la W124 e’ tutta sottosopra come anche le valigie, ma ho il lasciapassare per quel che in quel momento mi appare come l’isola della felicita’.
Sulla nave la W124 deve dormire da sola. Alle 7pm chiudono l’accesso al parcheggio. Ricordo di aver lasciato in auto il beautycase. Giustificazioni alla reception. Scuse, preghiere e alla fine si aprono, in via del tutto eccezionale, le porte del parcheggio (figura barbina da italiano medio; in verita’ sul ponte non ho sentito l’avviso). La W124 dorme beata circodanda da centinaia di altre auto. Prima di ritornare sopra le accarezzo la stella e le auguro buonanotte. Alla faccia di chi mi diceva che con la mia auto non si arrivava neanche al centro commerciale! Lei si preparava a sbarcare in Irlanda!
Posto a dormire in poltrona. Mezz’ora dopo dormo per terra. C’e’ gelo. Arriva una ragazza francese e si corica al mio fianco. Trema. Le allungo la coperta. Va beh, ma questa e’ un’altra storia, tra l’altro anche niente di interessante.
L’indomani alle 12 sbarco sull’Isola. In Irlanda avevo gia’ guidato una rent car quindi niente di nuovo. Penso alla W124, immatricolata in Germania, reimmatricolata in Italia e adesso una nuova vita in Irlanda.
Arrivo a Dublino. Scarico le valigie presso l’Abraham House Hostel. Chiedo alla reception dove posso trovare un parcheggio gratuito e ottengo risposte ostiche. Ho una prenotazione di 1 mese e con calma dico “Ok tomorrow I will leave”. Un secondo dopo mi suggeriscono Home Farm Road, Drumocondra. Sono 40 minuti a piedi dall’ostello. Parcheggio li’ e fino al 7 Novembre (68 giorni) quella sara’ il letto della mia W124.
Inizia la vita Irlandese. Primo colloquio presso Intesa San Paolo Life. Avevo studiato come un pazzo e infatti sostengo un colloquio brillantissimo. Mi fanno un test a sorpresa con quesiti giuridici di diritto civile e commerciale e li risolvo tutti perfettamente in meno del tempo concessomi.
Una settimana di trepida attesa e arriva il responso dalla recruitment agency. Feedback positivissimo. Il migliore candidato. Il solo assieme ad un altro ad avere commesso zero errori durante il colloquio. Peccato che l’altro candidato sia un’avvocatessa di 35 anni di eta’ quindi piu’ esperta e preferita a me.
Grande delusione. Comincio a capire come bisogna agire in Irlanda. Sono completamente solo. Non conosco nessuno in citta’ e nell’intera nazione. Mi rimbocco le maniche. Iniziano le settimane dei colloqui. Invio in media 80 CV al giorno. Modifico i CV enfatizzando le mansioni a seconda della mansione.
La vita in ostello e’ dura. Stanza mista da 12/20/24 persone. All’inizio puo' sembrare divertente ma dopo qualche settimana ti sei ampiamente rotto i maroni di gente nausabonda che ti dorme a 10cm di distanza, gente che rientra in stanza alle 3 del mattino ubriaca e accende luci, urla, canta. Ti rompi della colazione che chiude alle 10, visto che la notte si dorme poco e male. Ti rompi di doverti fare la barba nel bagno comune facendo di fretta perche’ c’e’ gente fuori dalla porta. Ti rompi della doccia con le infradito. Ti rompi di mangiare sempre le solite cose al breakfast. Ti rompi della sporcizia, della gente che va e che viene, di tenere tutta la tua vita in valigie, buste, bustoni e bustine sotto il letto.
Diverse persone mi danno del pazzo quando dico con quale mezzo sono arrivato in Irlanda. Invece arrivano un paio di colloquio a Limerick e Cork, entrambi nel tardo pomeriggio, entrambi fuori citta’. Se non avessi avuto la W124 al seguito avrei dovuto prenotare una rent car. Il viaggio in W124 mi e’ costato ca.400 Euro, mentre il volo Ryanair (Lamezia-Pisa-Dublino) sarebbe costato (valigie al seguito) ca. 250 Euro piu’ pernotti e shuttle/taxi.
Metto in moto la W124 una volta alla settimana. Quando mi reco in Home Farm Road per recarmi ad un colloquio in Mercedes spero che vada in moto e ogni volta faccio le feste alla Stella: accarezzo il volante, sorrido e accarezzo il cruscotto. Quante dolci parole in quei momenti...
In Irlanda (around the world) la situazione lavorativa e’ tragica. Perde un colloquio equivale a perdere un’occasione lavorativa. Grazie alla W124 non e’ mai successo!
Nel weekend stacco la spina con amici conosciuti in ostello. Con una ragazza cilena e una spagnola andiamo con la W124 a Wicklow Mountain. Con un ragazzo e una ragazza francesi facciamo 2 giorni nel Connemara. Questo, grazie alla sintonia dei compagni di viaggio, e’ stato il weekend piu’ bello. Partiti per visistare Galway abbiamo deiciso di perderci deliberatamente nel Connemara. Ragazzi che avventura. Che esperienza. E’ stato tutto troppo bello. Ovviamente la W124 sempre protagonista!
Poi anche un bel sabato in un tipo di Stoneage vicino Dublino con amici italo-spagnoli.
Intanto il tempo passa e niente assunzioni. Da un lato il mio inglese non era proprio fluentissimo. Ormai le Company pretendono di assumere lavoratori formati in tutto e per tutto. Gente capace di iniziare a lavorare al 100% dall’indomani. Non investe piu’ nessuno sulle potenzialita’. I tempi sono bui. Ancora di piu’ per gli italiani. Come mi disse un agente di lavoro, Dublin e’ piena di italiani in cerca di occupazione (multilingual position) grazie al rinomato fenomeno della fuga dei cervelli.
A questo aggiungiamoci che il mio CV presentava come posizione lavorativa principale il Project Manager presso l’Agenzia di traduzioni della mia ex la quale si rifiutava di firmarmi una lettera di refernze.... Insomma... vi tralascio tutto lo schifo che ho dovuto vivere.
Schifo che si e’ tramutato in un posto da cameriere in un ristorante italiano dove lavora un Supervisor soprannominato dai dipendenti di sala e cucina “il Ghepardo”. Un ragazzino tamarrissimo al quale pero’ hanno dato questi poteri manageriali. Ho dovuto sopportare di tutto. Ho lavorato per quasi 2 mesi in un organico sottodimensionato, quindi ero costretto a correre su e giu’ per la sala sudando come una bestia mentre il Supervisor mi(ci) infamava. Siamo arrivati al punto che mi e’ stato negato di andare al bagno. Siccome un giorno ho chiesto da mangiare (meal non regalato, ma pagato in busta paga 3,5 Euro cadauno) un piatto di pennette con la crema di formaggio (anziche’ al pomodoro) il Supervisor, mentre ero nello spogliatoio, l’ha condito con dell’aceto balsamico. Mi sono fatto valere. Ho litigato di brutto, quasi fino ad arrivare alle mani. L’ho mandato affanculo assieme al manager. Ho rischiato di farmi licenziare. Meditavo di lasciare l’Irlanda. Ma mai ho pensato di fare ritorno in Italia. Sarei andato in Canada.
Pur se lavoravo come schiavo per gli "itaGliani", non mi sono mai perso d’animo e ho continuato a martellare le agenzie di recruitment.
Con le buste paga da cameriere ho preso casa assieme ad una ragazza irlandese. Nei weekend la W124 mi portava ad appuntamenti galanti che mi aiutavano a rendere il prensete piu’ tollerabile.
Poi la scorsa settimana la telefonata da Manpower: un colloquio; l’ennesimo. Pero’ anche per questo mi preparo a dovere. Ormai sono un esperto in fatto di colloqui e forse proprio per questo e’ la volta buona. Finisco il colloquio alle 2pm. Arrivo a casa alle 3pm. Alle 5pm mi telefonano da Manpower per dirmi che sono assunto! Customer Service Rapresentative and Claims Managing per una multinazionale leader del settore medico e farmaceutico. Buona paga, ottime prospettive, ambiente lavorativo stupendo.
Oggi ho fatto il primo giorno di lavoro. Ieri ho lavorato fino all’1 di notte al ristorante e spero mai piu’ dovro’ lavorarci.
La sede delle Company dista 20Km esatti da casa e mi rechero’ con la W124 perche’ il tram, per ragioni logistiche, e’ sconveniente (2h di viaggio). Infine oggi ho pagato l’abbonamento per il parcheggio al coperto nei seminterrati del condominio.
Questa mattina ha nevicato sui colli circostanti Dublino e il parabrezza era un po’ ghiacciato.
Insomma, l’avventura con la W124 continua. Oggi ho scritto la prima pagina di un nuovo capitolo di questa affascinante storia tra me e la Stella!
Un abbraccio a tutti!
Ps: chiedo venia per i tanti errori ma il testo e’ lungo, non ho molto tempo per rileggere e poi non scrivo (parlo) cosi’ tanto in italiano da mesi ed ho come la sensazione di aver dimenticato buona parte delle regole della grammatica.