La catena dalla produzione di energia elettrica fino allo smaltimento delle batterie al litio non credo affatto sia più ecologica dell'attuale legata al petrolio ed ai motori endotermici, e quindi si prende il mio plauso.
Mi piacerebbe però leggere studi seri ed indipendenti al riguardo, cosa a quanto pare utopistica visti gli interessi in ballo.
Per altro c'è un enorme problema geo-politico nell'adozione dell'elettrico e si chiama Cina che ha in mano il 90% delle rare materie prime necessarie ad oggi per la creazione delle batterie al litio.
La Cina per altro sembra essere all'avanguardia anche nello sviluppo dei super or iper condensatori che sono allo stato attuale l'alternativa più probabile alle batterie come tecnologia per immagazzinare energia.
E come potete immaginare il resto del mondo, che di fatto è leader nell'automotive, al contrario della Cina che attualmente non conta nulla come produttore in questo settore, ha qualche problema nel dipendere esclusivamente dalla Cina.
Ne va del loro interesse primario e vale al di là delle valutazioni politiche ed economiche che, visti i comportamenti protezionistici, irrispettosi delle proprietà intellettuali altrui di un'economia di fatto di stato che compete senza rispettare le regole, sarebbe comunque lecito e doveroso fare.
Mi piacerebbe però leggere studi seri ed indipendenti al riguardo, cosa a quanto pare utopistica visti gli interessi in ballo.
Per altro c'è un enorme problema geo-politico nell'adozione dell'elettrico e si chiama Cina che ha in mano il 90% delle rare materie prime necessarie ad oggi per la creazione delle batterie al litio.
La Cina per altro sembra essere all'avanguardia anche nello sviluppo dei super or iper condensatori che sono allo stato attuale l'alternativa più probabile alle batterie come tecnologia per immagazzinare energia.
E come potete immaginare il resto del mondo, che di fatto è leader nell'automotive, al contrario della Cina che attualmente non conta nulla come produttore in questo settore, ha qualche problema nel dipendere esclusivamente dalla Cina.
Ne va del loro interesse primario e vale al di là delle valutazioni politiche ed economiche che, visti i comportamenti protezionistici, irrispettosi delle proprietà intellettuali altrui di un'economia di fatto di stato che compete senza rispettare le regole, sarebbe comunque lecito e doveroso fare.