flavio Ha scritto:Volete vedere il dolore? Andiamo a scavare nelle macerie degli alluvionati. Scusate ma per quanto amassi il Sic ritengo queste trasmissioni una versione moderna dei mercanti nel tempio.
E' sterile fare questi paragoni,e ti spiego subito perche...
Per Simoncelli io soffro,e lo dico col cuore in mano,perche Lui mi ha dato tanto...è uno dei miei "idoli",da sempre.
Ognuno di noi ne ha,che siano calciatori,piloti,attori,cantanti...e assistere alla morte di un Idolo è una botta niente male.
Quando mori' Senna tutto il Brasile si mobilitò,a Rio cerano milioni di persone.
Per quanta riguarda l'alluvione è una tragedia,e nessuno dice il contrario...ma non tocca le corde della mia Anima,questo non vuol dire che non me ne importi nulla,solamente non ci sto male...non so,è difficile da spiegare.
Nel caso servissero equipaggi 118 per dare una mano io e la mia squadra siamo gia pronti a partire.
Matteo "Brunix"
NBFL 1.6 Icon:BMC CDA,RollBar GPV+HarnessBar TRLane,Cinture OMP 4punti,Duomi OMP,EBC Yellow+Tubi in treccia+Ferodo SuperFormula,R888.
"Racing is something that most people will never understand. It's not just a sport or something to do on Sunday. It's a way of life. Once your in it, it's in your blood. The track or paddock is home away from home. You smell that race fuel, rubber, and when you hear those engines scream it's music to your ears".
58 - Race your Life.
Location: Sicilia
Regione/Stato: Sicilia
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Io non condivido il modo in cui hanno fatto la telecronaca minuto per minuto del dolore di amici e parenti. Io non ho visto l'incidente, non ho visto i funerali. Non guardo ciò che non condivido. E di solito critico ciò che non condivido, però, per una volta, credo che questo topic e questo momento siano poco adatti alla critica, seppur costruttiva.
Magari più avanti se ne potrà discutere, ma a mente fredda.
28-10-2011, 10:05
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-10-2011, 10:22 da Zakke86.)
e intanto, il ns. jarno trulli, non potendo essere al funerale del Sic lo onora in questo weekend di gara, correndo con il "suo" casco... davvero un bel gesto!!!!
Che patacca, hai fatto fare la lacrima anche a me!
Quando ci vediamo mi devi una sfida sulla moto da fuoristrada!
NA 1.8 '94 elan style
GAZ GOLD PRO 400/300, Sway FM, Powerflex, Rollbar handmade (prossimamente roll cage), Vuota, SedilE JKComposites, Anticipo 14°, Tubi freno treccia, Volante calice, Vari bozzi per la velocità e ruggine, RPF1...
Esistono solo due tipi di auto, rear wheel drive e wrong wheel drive.
Se non è indispensabile alla marcia, quasi sicuramente è peso inutile...
Meno stadi più autodromi. (cit.Costa)
Lorenzo
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Da sempre la morte rende mitici i giovani che la incontrano lungo la strada dei propri sogni. Ma forse la tantissima Italia che si è innamorata post mortem di un motociclista che fino alla settimana scorsa era noto soltanto agli appassionati cerca di raccontarci qualcosa di più.
Il fenomeno Simoncelli ha colto di sorpresa persino i suoi amici, che continuano a ripetere: non immaginavamo fosse così amato. Infatti non lo era, prima della tragedia, se non nel cerchio magico che ieri si è stretto intorno alla sua bara, in uno dei funerali più coinvolgenti a cui mi sia capitato di assistere in televisione: confesso che quando Valentino Rossi ha fatto rombare la Honda numero 58 in mezzo alla navata centrale della chiesa, le lacrime sono franate a valle senza incontrare resistenza.
Da qualche giorno Simoncelli è il nome più ricercato sul Web e il titolo più letto sui giornali. Certo: è morto giovane come il Grande Torino, come James Dean. E in quel modo orribile, riproposto ossessivamente dalla tirannia delle immagini che governa le nostre emozioni. Però c’è dell’altro. C’è che Simoncelli non era un campione consacrato, ma una potenzialità. Era quel verbo futuro che non riusciamo a coniugare nelle nostre vite, appiattite in un eterno presente senza traguardi né desideri che non siano la difesa angosciata dell’esistente.
La sua fine ci commuove e ci spaventa. Perché è come se ci avessero ammazzato il futuro, dando forma a una nostra paura profonda. E mette i brividi, adesso, riascoltare i versi della sua canzone preferita, l’anacoluto più famoso e terribile di Vasco e dell’intera musica italiana: «Siamo solo noi. Quelli che poi muoiono presto. Quelli che però è lo stesso».
Dal "buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi.
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Regione/Stato: Piemonte
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- NBFL 1.8 146cv (2001-2005)
Peps Ha scritto:
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Da sempre la morte rende mitici i giovani che la incontrano lungo la strada dei propri sogni. Ma forse la tantissima Italia che si è innamorata post mortem di un motociclista che fino alla settimana scorsa era noto soltanto agli appassionati cerca di raccontarci qualcosa di più.
Il fenomeno Simoncelli ha colto di sorpresa persino i suoi amici, che continuano a ripetere: non immaginavamo fosse così amato. Infatti non lo era, prima della tragedia, se non nel cerchio magico che ieri si è stretto intorno alla sua bara, in uno dei funerali più coinvolgenti a cui mi sia capitato di assistere in televisione: confesso che quando Valentino Rossi ha fatto rombare la Honda numero 58 in mezzo alla navata centrale della chiesa, le lacrime sono franate a valle senza incontrare resistenza.
Da qualche giorno Simoncelli è il nome più ricercato sul Web e il titolo più letto sui giornali. Certo: è morto giovane come il Grande Torino, come James Dean. E in quel modo orribile, riproposto ossessivamente dalla tirannia delle immagini che governa le nostre emozioni. Però c’è dell’altro. C’è che Simoncelli non era un campione consacrato, ma una potenzialità. Era quel verbo futuro che non riusciamo a coniugare nelle nostre vite, appiattite in un eterno presente senza traguardi né desideri che non siano la difesa angosciata dell’esistente.
La sua fine ci commuove e ci spaventa. Perché è come se ci avessero ammazzato il futuro, dando forma a una nostra paura profonda. E mette i brividi, adesso, riascoltare i versi della sua canzone preferita, l’anacoluto più famoso e terribile di Vasco e dell’intera musica italiana: «Siamo solo noi. Quelli che poi muoiono presto. Quelli che però è lo stesso».
Dal "buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi. |
:cry2:
Peps Ha scritto:
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Da sempre la morte rende mitici i giovani che la incontrano lungo la strada dei propri sogni. Ma forse la tantissima Italia che si è innamorata post mortem di un motociclista che fino alla settimana scorsa era noto soltanto agli appassionati cerca di raccontarci qualcosa di più.
Il fenomeno Simoncelli ha colto di sorpresa persino i suoi amici, che continuano a ripetere: non immaginavamo fosse così amato. Infatti non lo era, prima della tragedia, se non nel cerchio magico che ieri si è stretto intorno alla sua bara, in uno dei funerali più coinvolgenti a cui mi sia capitato di assistere in televisione: confesso che quando Valentino Rossi ha fatto rombare la Honda numero 58 in mezzo alla navata centrale della chiesa, le lacrime sono franate a valle senza incontrare resistenza.
Da qualche giorno Simoncelli è il nome più ricercato sul Web e il titolo più letto sui giornali. Certo: è morto giovane come il Grande Torino, come James Dean. E in quel modo orribile, riproposto ossessivamente dalla tirannia delle immagini che governa le nostre emozioni. Però c’è dell’altro. C’è che Simoncelli non era un campione consacrato, ma una potenzialità. Era quel verbo futuro che non riusciamo a coniugare nelle nostre vite, appiattite in un eterno presente senza traguardi né desideri che non siano la difesa angosciata dell’esistente.
La sua fine ci commuove e ci spaventa. Perché è come se ci avessero ammazzato il futuro, dando forma a una nostra paura profonda. E mette i brividi, adesso, riascoltare i versi della sua canzone preferita, l’anacoluto più famoso e terribile di Vasco e dell’intera musica italiana: «Siamo solo noi. Quelli che poi muoiono presto. Quelli che però è lo stesso».
Dal "buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi. |
Come sempre Gramellini riesce a colpire nel segno...
Modello:
- ND RF 1.5 131cv (2017-...)
Brunix Ha scritto:E' sterile fare questi paragoni,e ti spiego subito perche...
Per Simoncelli io soffro,e lo dico col cuore in mano,perche Lui mi ha dato tanto...è uno dei miei "idoli",da sempre.
Ognuno di noi ne ha,che siano calciatori,piloti,attori,cantanti...e assistere alla morte di un Idolo è una botta niente male.
Quando mori' Senna tutto il Brasile si mobilitò,a Rio cerano milioni di persone.
Per quanta riguarda l'alluvione è una tragedia,e nessuno dice il contrario...ma non tocca le corde della mia Anima,questo non vuol dire che non me ne importi nulla,solamente non ci sto male...non so,è difficile da spiegare.
Nel caso servissero equipaggi 118 per dare una mano io e la mia squadra siamo gia pronti a partire.
Condivido in pieno .....
FL 1.8 CRYSTAL BLUE 400.000 km
Claudio, Milano
SIMPLY THE BEST
...Non puo' piovere per sempre...
MX5PASSION......IO C'ERO !!!
Ognuno "sente" il dolore in modo diverso, ognuno ha le proprie "soglie di sensibilità".
La cronaca dell'ultimo decennio ci ha stravolto dalle immagini cruente di morti
e dispersi, migliaia e migliaia di persone sono mancate...
...a partire dalla tragedia dell'11 Settembre ai vari terremoti, alluvioni, maremoti, ecc...
Sono fatti che ti rendono piccolo, fragile, insignificante.
Sono più grandi di noi.
Forse il dolore sarebbe talmente grande nel "metterlo a fuoco veramente"
data la gravità assoluta, che non siamo in grado di rendercene conto!!!
Per Marco invece il discorso è diverso.
Perchè un ragazzo di 24 anni, italiano, -anzi Romagnolo verace come il Vale nazionale-
è mancato così, in un attimo... mentre guardavamo MotoGP, uno degli sport preferiti
da noi "malati" di motori, velocità, adrenalina, roba "poco statica" insomma!
Marco era ormai un personaggio, una celebrità, era in TV nei giornali, pubblicità, spettacoli vari,
insomma... l'Italia gli voleva (e gli vuole ancora!) bene!!!
La notizia ha colpito più del previsto perchè Marco rappresenta un po' tutti noi, il ragazzo
semplice di paese, figlio di un gelataio del posto, che ce l'aveva fatta!!!
Marco era diventato un Campione, una celebrità, un personaggio dello spettacolo e lo aveva
fatto in modo meritato, non come la scagnozza del Grande Fratello 9-11-25-76 che fa due
serate in discoteca perchè in tv aveva mostrato le tette rifatte.
Marco era un po' tutti noi perchè "tutti noi" avremmo un po' voluto essere come lui,
bravo come lui, simpatico come lui, un Campione come lui.
A me, come dice il Brunix, mi ha colpito tanto la sua morte..
...avessi potuto avrei presenziato per il funerale ed ancora oggi
non riesco a NON pensarci.
Forse sbaglio anch'io, in questi giorni l'Italia è vittima dell'ennesima alluvione,
roba drammatica a pensarci bene, eppure "non mi tocca" come la mancanza del Sic!
Non credo ci sia da dire altro, volevo solo cercare di spiegare la motivazione
di come e quanto ha fatto male questa notizia a tutti noi, all'Italia intera.
Forse non ci sono riuscito, forse non ho detto niente di sensato,
ma i fatti sono questi...
...e non riesco a dimenticare (ancora) questo brutto incidente!
58
:'(
la tua 'criniera' era lo specchio del tuo cuore
ed un' esplosione di gioia nel grigiore di quella griglia di partenza
l'avevi già detto, che non avresti voluto che nessuno piangesse, se si fosse presentata Questa circostanza
ma guarda cosa lasci ora...
e ammetti, che non ce l' avresti fatta nemmeno tu
ma lo stesso grazie, per la forza e per l' ispirazione, che lasci nei nostri cuori
Pure NA experience
se la volevo comoda, sicura, e che tenesse la strada, mi prendevo un treno....
"volete un' auto che vada veloce? beh, allora NON prendetevi un' mx-5 !" [Dafde] :)
"entravi in curva come se dovessi schivare una mucca!" [Bisso] XD "co te parte nà porsche, l'è come che te parte nà casa" [cit]
sopra ai 14"..non è vero amore ;)
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