Ieri sono stato a vedere un film che avevo perso quando uscì...
Terraferma di Crialese.
Giuseppe Fiorello era perfetto per la parte: mi pareva di vedere la versione spregiudicata di suo fratello mentre coinvolgeva i turisti in stupide danze negando i clandestini.
I poveri che fregano altri più poveri di loro... una delle innumerevoli miserie umane!
Il film era molto Crialese, con la sua estetica delle immagini, le inquadrature raffinate, l'espressività dei sentimenti sui volti.
Mi ha lasciato un po' perplesso la poca differenza di età tra la madre vedova ed il figlio orfano (tecnicismi, però...)
Anche alcune scene, forse un po' fiction.
Il messaggio del film però mi è arrivato: questo film mi ha fatto prendere atto della reale sofferenza degli immigrati, ho partecipato e compreso meglio il loro dolore. Il dolore della loro esistenza.
Ironia della sorte, però, ho discusso con una signora che si è avvicinata mentre ero a sedere in platea ed ha buttato con superiorità la sua borsa sopra la mia sciarpa ed al guibbino.
Gli ho detto: "Signora, la borsa sulla mie cose, no eh?" E lei: "che c'entra non ho mica la tigna!" :chessygrin:
Lo so, pignolerie ma mi ha irritato tremendamente l'incedere sicuro e sprezzante di questa tizia che si è fregata delle mie cose sulla poltroncina: l'ho vissuta come una prevaricazione, menefreghismo e sopraffazione!
Invece, ripensandoci dopo per quello che lei ha detto, quell'incedere autoritario e di sopraffazione nascondeva insicurezza/inferiorità...
Mah!
Se il film mi ha reso partecipe della comunità umana, nella realtà con la signora invece è venuta fuori la separazione e lo scontro.
Stare nel mondo è sempre così difficile e contraddittorio?
Necessario e faticoso?
Bello e periglioso?
:oops:
Terraferma di Crialese.
Giuseppe Fiorello era perfetto per la parte: mi pareva di vedere la versione spregiudicata di suo fratello mentre coinvolgeva i turisti in stupide danze negando i clandestini.
I poveri che fregano altri più poveri di loro... una delle innumerevoli miserie umane!
Il film era molto Crialese, con la sua estetica delle immagini, le inquadrature raffinate, l'espressività dei sentimenti sui volti.
Mi ha lasciato un po' perplesso la poca differenza di età tra la madre vedova ed il figlio orfano (tecnicismi, però...)
Anche alcune scene, forse un po' fiction.
Il messaggio del film però mi è arrivato: questo film mi ha fatto prendere atto della reale sofferenza degli immigrati, ho partecipato e compreso meglio il loro dolore. Il dolore della loro esistenza.
Ironia della sorte, però, ho discusso con una signora che si è avvicinata mentre ero a sedere in platea ed ha buttato con superiorità la sua borsa sopra la mia sciarpa ed al guibbino.
Gli ho detto: "Signora, la borsa sulla mie cose, no eh?" E lei: "che c'entra non ho mica la tigna!" :chessygrin:
Lo so, pignolerie ma mi ha irritato tremendamente l'incedere sicuro e sprezzante di questa tizia che si è fregata delle mie cose sulla poltroncina: l'ho vissuta come una prevaricazione, menefreghismo e sopraffazione!
Invece, ripensandoci dopo per quello che lei ha detto, quell'incedere autoritario e di sopraffazione nascondeva insicurezza/inferiorità...
Mah!
Se il film mi ha reso partecipe della comunità umana, nella realtà con la signora invece è venuta fuori la separazione e lo scontro.
Stare nel mondo è sempre così difficile e contraddittorio?
Necessario e faticoso?
Bello e periglioso?
:oops:
Nur Helvetica.