.... da dove inizio...
...è un capolavoro? NO
...è da vedere sul grande schermo? SI
Come sapete quando arriva un pop-corn movie, mi fiondo in sala come un adolescente. Al solito ho dimezzato il pop-corn già nella pubblicità iniziale.
Il film...
...è un film molto lungo, praticamente una lunga prefazione. La sensazione che avrete è che dalle prime immagini del film, a quando si vede Godzilla, ci sia non solo una distanza siderale ma quasi un film diverso.
E' un attesa quasi snervante... il film non decolla e come ogni produzione americana è intrisa di meccanismi drammatici e sentimentali. Il tentativo di infittire la trama rischia più volte di andare fuori tema ma è comunque in linea con le esigenze di produzione dei grandi film catastrofisti.
Di per se, come giusto che sia, la maggior parte delle scene, rappresentano una massiccia operazione logistica e militare che a volte sfiora anche il ridicolo. In una prima analisi potrebbe sembrare una scelta sbagliata... ma se ci si riflette un attimo, riprende esattamente il vecchio stile dei film di Godzilla, in cui tanti piccoli lemmings (gli uomini), si danno da fare ai piedi di qualcosa di esageratamente più grande di loro. Da qui ne viene fuori un laboriosa strategia, che consiste nel portare a spasso un ordigno nucleare come esca. Una cosa che a molti ricorderà trame da vecchio videogioco arcade.
Anche le scene in cui si spara con i fucili contro un colosso, sembrano puerili e inutili ma sono esattamente quelle che nel cinema giapponese davano la misura della grande difficoltà nel contrastare un mostro così grande. In verità il mostro non andrà contrastato ma guidato nei suoi intenti primordiali.
Dopo una lunghissima attesa in cui vi odierete per essere andati al cinema, Godzilla sbarca sulla terra ferma e lo fa nella maniera più classica. Una bellissima fotografia dal basso verso l'alto, che termina con il più celebre degli urli della tradizione giapponese. Vi dirò un bel tuffo al cuore...
L'attesa per le scene salienti crea un certo fermento in sala, perché Godzilla è bello e fatto proprio bene. Piede tozzo e panza che fa presenza!
La fine del film è quella che tutti si aspettano e che pretendevano di vedere. Le scene di lotta sono decisamente belle e ben fatte.
In linea di massima il film è assemblato da belle scene e con una fotografia niente male. Una su tutte vede un lancio col paracadute davvero suggestivo. In altri casi, alcune scene giocano forse un po' troppo con le paure della storia recente.
Anche da un punto di vista audio, il lavoro è particolarmente curato e suggestivo. In alcune scene le urla di Godzilla, annichiliscono letteralmente l'intera sala... roba da far cadere pelo e capelli.
Sono andato in una sala "Isens" e vi consiglio di fare la stessa cosa... per chi è a Milano mi sembra d'obbligo andare all'Arcadia a Melzo.
D'obbligo il paragone con Pacific Rim...
A mio avviso i robottoni di Del Toro ne escono decisamente con le ossa rotte. A parte il fatto che un Jaeger non arriva nemmeno al garrese di Godzilla :haha:, la realisticità delle scene nel film del lucertolone sono di gran lunga più belle e cattive.
Di sicuro è un duro colpo per Del Toro che sul ring delle città da distruggere, si vede battere da un quasi esordiente al suo secondo film.
In comune la classica scelta di ambientare la maggior parte delle scene di notte e sotto piogge torrenziali.
Anche le trame hanno un comune denominatore tutto americano, anche se nel film più recente si è molto meno fighi, in quanto chi comanda ed è vincitore è Godzilla, ovvero la natura che ristabilisce l'equilibrio sulla terra.
In definitiva ho la sensazione di voler rivedere alcune scene che mi hanno particolarmente impressionato ma non ho voglia di rivedere il film.
Sono convinto che la produzione non abbia avuto budget simili a colossal come Avatar e che se ci fossero stati più soldi, probabilmente avremmo visto un film sicuramente più soddisfacente. Non ricordo nemmeno un solo sponsor durante il film ed è possibile che anche questo sia un segnale su quanto non si credesse nel progetto.
Il finale di Godzilla suggerisce l'inizio di una serie di film in una direzione più giusta dell'ultima apparizione sul grande schermo. Un esperimento che vede una parziale presa di coscienza da parte delle grandi produzioni americane, che timidamente iniziano a rispettare le passioni ed i sentimenti di un pubblico sempre più nostalgico di uno spettacolo ludico più tradizionale e meno riflessivo e complicato.