Il Training Autogeno, una tecnica di rilassamento
[COLOR="#0000FF"]Poche settimane fa’ ho concluso un corso di Training Autogeno ( T.A.), una tecnica di cui avevo spesso sentito parlare ma mai praticata. Si tratta, come molti sanno, di un metodo di rilassamento nato e poi sviluppato in ambito medico - psicologico. Per quale motivo una persona si avvicina a questo training ? Ognuno di noi ha le proprie motivazioni, che possono andare dalla semplice curiosità al desiderio di ridurre disturbi o malesseri legati ad insonnia, ansia, mancanza di concentrazione od altro, per esempio una compagna di corso si era iscritta su consiglio del medico per prepararsi adeguatamente al parto . Personalmente, avendo avuto periodicamente episodi di tachicardia, ero alla ricerca di “qualcosa“ , al di la delle medicine, che mi consentisse di arrivare ad avere una frequenza cardiaca il più possibile bassa, accompagnata ad uno stato mentale sgombro da tensioni od inutili pensieri che possono influenzare negativamente la concentrazione.
E’ intuitivo quindi il collegamento con la guida, visto che quando siamo in auto, in pista oppure no, sia il corpo che la mente sono impegnati in una serie di azioni complesse e tra loro correlate. Vi e’ mai capitato di osservare una persona guidare e ricevere la sgradevole impressione che sia poco presente ? Non un “agente” attivo, padrone delle proprie azioni ? A chi non e’ mai successo di prender la spyder con l’intenzione di rilassarsi ed invece pensieri più o meno cupi hanno continuato ad accompagnarci, rendendo l’uscita poco gratificante ? Oppure il nervosismo ci ha portato ad ingarellarci inutilmente o costretto in atteggiamenti ostili verso terzi ? Talvolta e’ la parte più “primitiva“ del nostro cervello a dettar legge in barba a tutti i nostri buoni propositi.
Non voglio certo creare illusioni o propagandare virtu’ miracolistiche del T.A. , ma per quanto osservato su di me, mi sento di affermare che con una pratica di circa 15 - 20 minuti al giorno e’ possibile incrementare il proprio benessere psico fisico a tutto vantaggio anche della guida. Non entro nello specifico degli esercizi, non e’ il contesto opportuno per inutili tecnicismi, vorrei solo stimolare la vostra curiosità accennandoli :
Lo scopo del primo e’ quello di raggiungere il rilassamento muscolare; quello del secondo, percepire una gradevole sensazione di calore; col terzo esercizio la concentrazione si sposta sul battito cardiaco; col quarto si aumenta la consapevolezza del proprio respiro per poi spostarsi col quinto sulla zona addominale ( plesso solare ). Il sesto esercizio si propone di farci percepire la fronte come piacevolmente fresca. Penserete “ok, tutto molto bello, ma stiamo guidando o siamo dallo psicologo ? “ “ non e’ un po’ macchinosa sta cosa da mettere in pratica ? “ . No. Dopo adeguato allenamento ( training ) tutto diventa spontaneo, automatico e basta per esempio concentrarsi sul respiro per avere una maggior consapevolezza di se e lo si può fare mentre si guida, senza distrarsi, anzi, col risultato di migliorare le proprie prestazioni. Fate attenzione alla professionalità di chi organizza incontri di gruppo od individuali, talvolta personaggi con una buona parlantina si improvvisano medici o psicologi. Buon ralax e buona guida a tutti.
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[COLOR="#0000FF"]Poche settimane fa’ ho concluso un corso di Training Autogeno ( T.A.), una tecnica di cui avevo spesso sentito parlare ma mai praticata. Si tratta, come molti sanno, di un metodo di rilassamento nato e poi sviluppato in ambito medico - psicologico. Per quale motivo una persona si avvicina a questo training ? Ognuno di noi ha le proprie motivazioni, che possono andare dalla semplice curiosità al desiderio di ridurre disturbi o malesseri legati ad insonnia, ansia, mancanza di concentrazione od altro, per esempio una compagna di corso si era iscritta su consiglio del medico per prepararsi adeguatamente al parto . Personalmente, avendo avuto periodicamente episodi di tachicardia, ero alla ricerca di “qualcosa“ , al di la delle medicine, che mi consentisse di arrivare ad avere una frequenza cardiaca il più possibile bassa, accompagnata ad uno stato mentale sgombro da tensioni od inutili pensieri che possono influenzare negativamente la concentrazione.
E’ intuitivo quindi il collegamento con la guida, visto che quando siamo in auto, in pista oppure no, sia il corpo che la mente sono impegnati in una serie di azioni complesse e tra loro correlate. Vi e’ mai capitato di osservare una persona guidare e ricevere la sgradevole impressione che sia poco presente ? Non un “agente” attivo, padrone delle proprie azioni ? A chi non e’ mai successo di prender la spyder con l’intenzione di rilassarsi ed invece pensieri più o meno cupi hanno continuato ad accompagnarci, rendendo l’uscita poco gratificante ? Oppure il nervosismo ci ha portato ad ingarellarci inutilmente o costretto in atteggiamenti ostili verso terzi ? Talvolta e’ la parte più “primitiva“ del nostro cervello a dettar legge in barba a tutti i nostri buoni propositi.
Non voglio certo creare illusioni o propagandare virtu’ miracolistiche del T.A. , ma per quanto osservato su di me, mi sento di affermare che con una pratica di circa 15 - 20 minuti al giorno e’ possibile incrementare il proprio benessere psico fisico a tutto vantaggio anche della guida. Non entro nello specifico degli esercizi, non e’ il contesto opportuno per inutili tecnicismi, vorrei solo stimolare la vostra curiosità accennandoli :
Lo scopo del primo e’ quello di raggiungere il rilassamento muscolare; quello del secondo, percepire una gradevole sensazione di calore; col terzo esercizio la concentrazione si sposta sul battito cardiaco; col quarto si aumenta la consapevolezza del proprio respiro per poi spostarsi col quinto sulla zona addominale ( plesso solare ). Il sesto esercizio si propone di farci percepire la fronte come piacevolmente fresca. Penserete “ok, tutto molto bello, ma stiamo guidando o siamo dallo psicologo ? “ “ non e’ un po’ macchinosa sta cosa da mettere in pratica ? “ . No. Dopo adeguato allenamento ( training ) tutto diventa spontaneo, automatico e basta per esempio concentrarsi sul respiro per avere una maggior consapevolezza di se e lo si può fare mentre si guida, senza distrarsi, anzi, col risultato di migliorare le proprie prestazioni. Fate attenzione alla professionalità di chi organizza incontri di gruppo od individuali, talvolta personaggi con una buona parlantina si improvvisano medici o psicologi. Buon ralax e buona guida a tutti.
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"L'uomo non smette di giocare perché invecchia ma invecchia perché smette di giocare" G.B.Shaw
2.0
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2.0