Amico decapottabile, trova il punto in cui dico che un vizio non occulto è risarcibile e ti do ragione su tutta la linea.
Ciò che la legge afferma a chiare lettere è che, in presenza di vizi occulti, il venditore professionista è tenuto ad offrire una modalità di ripristino.
Qualora la riparazione sia eccessivamente onerosa è possibile ottenere una riduzione del prezzo.
Se però il venditore si rifiuta categoricamente di provvedere alla riparazione, all'acquirente è data la possibilità di ottenere una condanna all'adempimento o addirittura la risoluzione del contratto con conseguente restituzione del prezzo.
Peraltro, qualora il vizio sia scoperto dall'acquirente entro 6 mesi dalla consegna, si presume che il venditore l'abbia dolosamente occultato, ergo la sua posizione processuale è decisamente "appesantita" dall'inversione dell'onere della prova.
Il venditore è penalizzato? Chissenefrega.
Partiamo dal presupposto che chi acquista un'automobile sopporta un rilevante sforzo economico e deve poter contare su un bene la cui affidabilità e qualità siano rispondenti alla media.
Presupponiamo anche che chi vende auto per mestiere dovrebbe compiere controlli approfonditi su ciò che vende e fare aperta menzione dei difetti esistenti (non a caso da anni i venditori seri rilasciano apposita dichiarazione di conformità).
Ebbene, a meno che non sia stato pattuito un prezzo ribassato sulla base di vizi dichiarati, qualora questi si rendano palesi all'acquirente è giusto che il venditore provveda.
Il fatto che in Italia ci si renda conto con anni di ritardo (strumentalmente) dell'esistenza di obblighi e regole da rispettare è alquanto notorio, ma di certo non giustificabile.
Anzi, l'assenza di consapevolezza da parte dei consumatori dei propri diritti è sempre stato e sempre sarà uno sprone a far peggio. Per uno che rompe le palle ce ne sono 10 che abbozzano. E, statisticamente, questo bilancio ai disonesti conviene.
N.B. I passi antecedenti alla fase giudiziale NON richiedono l'assistenza di un avvocato, né l'intimazione a rispettare le regole ne presuppone il coinvolgimento (forza intimidatoria a parte).
E' ad ogni modo fondamentale denunciare tempestivamente i vizi con una raccomandata, quindi (il consiglio te lo da David Starsky) FALLO!
Ciò che la legge afferma a chiare lettere è che, in presenza di vizi occulti, il venditore professionista è tenuto ad offrire una modalità di ripristino.
Qualora la riparazione sia eccessivamente onerosa è possibile ottenere una riduzione del prezzo.
Se però il venditore si rifiuta categoricamente di provvedere alla riparazione, all'acquirente è data la possibilità di ottenere una condanna all'adempimento o addirittura la risoluzione del contratto con conseguente restituzione del prezzo.
Peraltro, qualora il vizio sia scoperto dall'acquirente entro 6 mesi dalla consegna, si presume che il venditore l'abbia dolosamente occultato, ergo la sua posizione processuale è decisamente "appesantita" dall'inversione dell'onere della prova.
Il venditore è penalizzato? Chissenefrega.
Partiamo dal presupposto che chi acquista un'automobile sopporta un rilevante sforzo economico e deve poter contare su un bene la cui affidabilità e qualità siano rispondenti alla media.
Presupponiamo anche che chi vende auto per mestiere dovrebbe compiere controlli approfonditi su ciò che vende e fare aperta menzione dei difetti esistenti (non a caso da anni i venditori seri rilasciano apposita dichiarazione di conformità).
Ebbene, a meno che non sia stato pattuito un prezzo ribassato sulla base di vizi dichiarati, qualora questi si rendano palesi all'acquirente è giusto che il venditore provveda.
Il fatto che in Italia ci si renda conto con anni di ritardo (strumentalmente) dell'esistenza di obblighi e regole da rispettare è alquanto notorio, ma di certo non giustificabile.
Anzi, l'assenza di consapevolezza da parte dei consumatori dei propri diritti è sempre stato e sempre sarà uno sprone a far peggio. Per uno che rompe le palle ce ne sono 10 che abbozzano. E, statisticamente, questo bilancio ai disonesti conviene.
N.B. I passi antecedenti alla fase giudiziale NON richiedono l'assistenza di un avvocato, né l'intimazione a rispettare le regole ne presuppone il coinvolgimento (forza intimidatoria a parte).
E' ad ogni modo fondamentale denunciare tempestivamente i vizi con una raccomandata, quindi (il consiglio te lo da David Starsky) FALLO!