La MIA operazione laser agli occhi (PRK)

[Rob72]

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CAP.5: 6 mesi prima del “giorno X”
Un collega coetaneo del mio studio è anch’egli miope. Da tempo parliamo delle “difficoltà” che sopportiamo dovendo portare gli occhiali e, come ovvio, le nostre esperienze sono assolutamente simili.
Entrambi per fare sport mettiamo le lenti usa e getta ed entrambi siamo tentati dall’operazione. Ma lui è praticamente convinto ed è già in contatto con il suo oculista per fare le visite propedeutiche dopo l’estate.

[FONT=Verdana]CAP.6: 3 mesi prima del “giorno X”[/FONT]
Il mio collega ha fatto tutte le visite e si sta per operare, io nel frattempo ho preso appuntamento con tutti e 3 gli oculisti che mi sono stati suggeriti e sto per fare la prima visita.
Il primo oculista è di fuori ancona ed è quello che mi è stato indicato come “migliore scelta”. Ad un paziente del mio attuale oculista lui sconsigliò l’operazione per problematiche che invece, gli altri due, non avevano riscontrato: in pratica aveva uno spessore di cornea troppo basso che non rendeva del tutto sicuro l’intervento.
Ci vado, conferma il gradi di miopia riscontrata dal mio oculista e mi parla su mia richiesta dell’intervento evidenziandomi subito che non tutti lo possono fare e che comunque si tratta sempre di un intervento con i rischi che ne conseguono. Inoltre il recupero non è immediato ma graduale (si parla di mesi) ed avrò bisogno di assentarmi dal lavoro per almeno 7-10 giorni.
Strano, tutti quelli che hanno fatto l’operazione raccontano di miracoli immediati: vista piena praticamente subito… Magari vuole mettere le mani avanti, ma mi da comunque una positiva sensazione che non sia un facilone come tanti altri che lavorano nello stesso settore e che non sia spinto dal vil denaro a promuovere operazioni celandone i rischi.
Prima di decidere dovrò comunque fare degli accertamenti per verificare se il mio occhio abbia le caratteristiche necessarie per sopportare l’intervento in sicurezza.
Mi parla dello spessore di cornea che, per sua prudenza, deve essere ben superiore a quello minimo raccomandato. Mi parla anche della Lasik, dicendomi che lui non la fa perché è un’operazione più complessa e che, per questo motivo, comporta più rischi di errore, anche perché si va più a fondo e, se si sbaglia, poi ci sono meno margini per rimediare. Con la PRK invece l’operazione è più facilmente ripetibile.
Stabiliamo comunque che, in caso, l’operazione sarà a fine d’anno, prima mi sarebbe impossibile assentarmi dal lavoro e fissiamo l’appuntamento per il “controllo di compatibilità”.