tabaccaio Ha scritto:Il senso è che oggi come oggi 20 anni sono nulla per una auto. A 20 anni una auto è solo vecchia (e neanche poi tanto) ma di certo non è una auto storica. Pensate a tutte le auto vendute nel 1991 e credetemi parliamo di auto che non hanno nessun fascino. Tenere il limite a 20 anni favorisce solo chi prende una auto cvecchia che consuma ed inquina tanto e vuole spendere poco di assicurazione e bollo; chi come noi ha una passione per la MX-5 di certo non si blocca per quei 400€ l'anno in più, anzi i maggiori costi ti porteranno a tenere l'auto con più cura e mantenerla più efficente ed originale possibile
Con questa visione delle auto non solo le auto degli anni 60 si sarebbero estinte, ma si sarebbero conservate solo auto di notevole valore collezionistico.
Se auto storica fossero solo le 30ennali, significherebbe che solo la gente particolarmente benestante potrebbe permettersi di pagare bollo e assicurazione pieni, per un'auto da usare sporadicamente. Inutile dire che chi è ricco non compra una mx-5, ma punta a qualcosa di più emozionale, ma soprattutto, che abbia valore di mercato.
Le auto fino agli anni 70 si sono salvate sia perchè sino agli anni 80 il fisco non era così esoso, sia perchè la gente teneva le auto 30 anni, facendole fare, magari 50.000km.
Oggi è impensabile, tant'è che trovare una NA pre 1993 con meno di 100.000 km è davvero difficile.
Una NA con 100.000 km è un'auto da accudire e spesso richiede interventi costosi di manutenzione straordinaria, se non, addirittura di ripristino.
Io, personalmente, ammiro moltissimo chi per pura passione, salva queste auto senza grosso valore collezionistico e spende dei soldi per salvarle.
I problemi, a mio avviso, sono altri e, tanto per citarne alcuni:
1) L'ASI continua a fare la furba e non pubblica la lista delle auto 20ennali, riservandosi di esaminare caso per caso le auto, previa iscrizione e pagamento del "balzello".
2) L'ACI, anzichè attenersi alla legge, chiede per prassi l'iscrizione all'ASI. Inutile dire quanto sia abberrante, da un punto di vista giuridico e logico, il pagamento di una tassa con l'iscrizione ad una associazione privata come è ASI.
3) Solo 2 regioni si sono uniformate alle circolari della Agenzia delle Entrate (ovvero l'Ente pubblico che ha concesso la riscossione in sua vece all'ACI). In queste circolari viene ribadito chiaramente che l'iscrizione all'ASI permette il pagamento ridotto del bollo, ma non è un requisito obbligatorio. Per sopperire all'inottemperanza dell'ASI a fornire una lista di veicoli storici, queste regioni permettono un'auto certificazione fatta dal richiedente, sotto responsabilità penale come da DPR 445/2000.
Se si applicasse correttamente la normativa, chi ha un catorcio e viene fermato, oltre a pagare il bollo regolarmente si prenderebbe anche un bel rinvio a giudizio per falso ideologico e chi, invece, cura e conserva i veicoli storici, avrebbe il giusto riconoscimento per il suo sforzo.