Rob72 Ha scritto:non so che persone incontrate voi nella vita, ma quelle che vedo io lavorano dalla mattina alla sera, non solo loro ma anche le loro mogli che ai tempi dei nostri nonni facevano invece le casalinghe.
Poi come se il nonno che tornava dai campi o quello che chiudeva la bottega poi non andasse al bar del paese a bersi un bicchiere di rosso in compagnia...
Ecco questa la trovo un'uscita davvero sensata. Contestualizzare oggi il lavoro e lo stile di vita di 60 anni fa, credo sia una bestialità.
Primo: 60 anni fa non c'era niente, e quando dico niente non intendo la romania di adesso, intendo che non c'erano ponti, scuole, case, nulla. Per cui è stato creato un volano occupazionale e di risorse che avrà pari nella storia solo nel malaugurato caso in cui si ripeta un conflitto di tale portata. In quel tempo l'europa era l'america dell'eta del west, c'era spazio per idee e volontà, c'era finalmente l'occasione di poter realizzare qualcosa, tant'è che i flussi migratori si son convertiti (seppur non nella loro totalità) da italia-america a sud italia-nord italia
Secondo: non c'era competizione, non esisteva la golf che rompeva le ossa nelle vendite al 1100 mirafiori, non c'era HeM, Zara, non c'era la Cina, l'India e Taiwan come sistemi produttivi. Di laureati ne trovavi 1 su 20, oggi su 20 laureati 1 lavora.
Terzo: il costo della vita non aveva confronti. La superfetazione presente oggi in qualsiasi ramo del commercio ha permesso di arrivare a un costo della vita veramente imbarazzante. Ma era necessario, essendo in questo arco temporale la popolazione aumentata demograficamente in maniera esponenziale e come mai prima d'ora si era anche solo pensato. Per cui tutti questi individui cosa li mettevamo a fare? bisognava creare un posto anche per loro...e quindi di conseguenza.... Oggi chi può realmente comprare un casa, e oltre quella, poter investire in un alloggetto per le vacanze. Chi prende la macchina in contanti e salda sull'unghia. Una volta le case se le facevano da soli, le macchine venivano pagate secche e la casa al mare era il sogno della propria pensione. Oggi tutto questo non esiste più. E di sicuro non perchè non si lavora ( si lavora sempre e molte volte con gli stessi canoni e scuole del tempo che fu dato che molto è stato ereditato dai fatidici nonni).
Non riduciamo tutti ad operai fiat che si metton in mutua per il napoli, a ragazzetti che si lamentano per la disoccupazione, ma intanto hanno iphone in tasca, abarth sotto il *****, e ti rispondono mentre son seduti nel fashion bar con apericena 10 euro e cocktail 8. poi disco con tavolo a 50 a cranio.
Per ognuno di loro ce ne sono altri che credono nella loro azienda e vogliono lavorare e il loro datore di lavoro piuttosto di non pagare gli stipendi si ammazza, giovani che vogliono un futuro e piuttosto di fare numero da statistica alzano il ***** salutano tutti e partono e se ne vanno, forse per sempre.
Io quando sento e leggo che la mia generazione e quella precedente stanno distruggendo tutto, lo taro sempre al 50%, perchè altrimenti so che offenderei tutti gli imprenditori che vivono quotidianamente con problemi di riduzione di personale, di persecuzioni di equitalia e non di bolli di ferrari da pagare.