Una piccola infarinatura sulla storia della Lotus Elise.
Metà anni novanta, sotto la guida di Romani Artioli, una Lotus ormai con l'acqua alla gola, sfodera una pietra miliare dell'automotive, talmente oltre da permetterle di vivere di rendita, per almeno una decina d'anni e di mantenere un layout che ad oggi è ancora attuale.
Sarò breve, per ulteriori info guardate il documentario "lotus elise - the inside story", riunito un team di capocce giuste, si progetta un prototipo, chiamato M111, basato per la prima volta nella storia, sull'estrusione di alluminio, sia per telaio che per parti secondarie: portamozzi e interni su tutto.
Incollato, non rivettato.
Diverse revisioni di linee e aerodinamica portarono nel tempo alla linea subito intramontabile della s1 attuale, aggiunta in ultima dello spigolo superiore del clam posteriore, per ottimizzare l'aerodinamica.
Anche sul fronte freni la ricerca da i suoi frutti, i MMC metal matrix composite sono innovazione, efficacia ed efficienza mai vista prima. Freni in alluminio che una volta in temperatura scambiano materiale d'attrito con le pastiglie, fantascienza.
Lato motore, si fa quel che si può. prendiamo un cadavere qualsiasi inglese, e lo buttiamo dentro. poca spesa tanta resa.
Che se poi approfindiamo per davvero il discorso rover serie k, c'è da rendergli onore in ogni caso. basamento in alluminio più leggero della storia.
I problemi nascono perchè in lotus hanno sottovalutato l'efficienza dell'impianto di raffreddamento, che in climi più caldi di quelli albionici, mettono in crisi il motore con continui shock termici.
Quando l'elise viene presentata al salone di Ginevra del 1995, è un successo.
La piccola nipotina di romano, Elisa, allora ancora una bimba, viene nascosta sotto il telo che copre le sinuose forme della nuova arrivata, e le viene raccomandato di rimanere immobile in silenzio fino alla rivelazione della macchina.
Così è, con il sorriso di una bimba innocente al volante, l'Elise vede la luce.
Metà anni novanta, sotto la guida di Romani Artioli, una Lotus ormai con l'acqua alla gola, sfodera una pietra miliare dell'automotive, talmente oltre da permetterle di vivere di rendita, per almeno una decina d'anni e di mantenere un layout che ad oggi è ancora attuale.
Sarò breve, per ulteriori info guardate il documentario "lotus elise - the inside story", riunito un team di capocce giuste, si progetta un prototipo, chiamato M111, basato per la prima volta nella storia, sull'estrusione di alluminio, sia per telaio che per parti secondarie: portamozzi e interni su tutto.
Incollato, non rivettato.
Diverse revisioni di linee e aerodinamica portarono nel tempo alla linea subito intramontabile della s1 attuale, aggiunta in ultima dello spigolo superiore del clam posteriore, per ottimizzare l'aerodinamica.
Anche sul fronte freni la ricerca da i suoi frutti, i MMC metal matrix composite sono innovazione, efficacia ed efficienza mai vista prima. Freni in alluminio che una volta in temperatura scambiano materiale d'attrito con le pastiglie, fantascienza.
Lato motore, si fa quel che si può. prendiamo un cadavere qualsiasi inglese, e lo buttiamo dentro. poca spesa tanta resa.
Che se poi approfindiamo per davvero il discorso rover serie k, c'è da rendergli onore in ogni caso. basamento in alluminio più leggero della storia.
I problemi nascono perchè in lotus hanno sottovalutato l'efficienza dell'impianto di raffreddamento, che in climi più caldi di quelli albionici, mettono in crisi il motore con continui shock termici.
Quando l'elise viene presentata al salone di Ginevra del 1995, è un successo.
La piccola nipotina di romano, Elisa, allora ancora una bimba, viene nascosta sotto il telo che copre le sinuose forme della nuova arrivata, e le viene raccomandato di rimanere immobile in silenzio fino alla rivelazione della macchina.
Così è, con il sorriso di una bimba innocente al volante, l'Elise vede la luce.