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l'omino coi baffi piange
#1
non è un messaggio politico, ma socio-culturale.
Dove abito io c'è il distretto dei casalinghi, qua si producono i migliori rubinetti del mondo, sono nati prodotti famosi dappertutto come la moka e la pentola a pressione, c'erano importanti acciaierie
la gente qua ha fatto la repubblica indipendente dell'ossola durante la seconda guerra mondiale.
é notizia fresca, che lo stabilimento della Bialetti, chiuderà, e sposterà la produzione all'estero, e con esso se ne vanno 118 posti di lavoro, e i circa 300 collegati dall'indotto.
Ma allora dico io, che senso ha parlare e difendere sempre questo cavolo di made in Italy se la cosa più made in Italy che esista, la moka bialetti se ne va, ora quando passo davanti allo stabilimento per andare a studiare, vedo gli operai che occupano la fabbrica per impedire che portino via gli stampi e le macchine, e mi sento triste per loro.
Fino a quando questa povera provincia dovrà subire tutto questo? Gente onesta e che ha sempre lavorato sodo, non è questione di crisi, è questione di opportunismo, e per lo meno non parlino di made in italy.
qua sotto metto un po' immagini per far capire, a chi nemmeno conosce questo triangolino d'italia, cosa hanno fatto gli uomini del cusio

[Immagine: Omino_Bialetti.jpg]
[Immagine: 482eb1ad15b11_normal.jpg]
[Immagine: alessiimage3.jpg]
[Immagine: RubinettiZucchetti90.jpg]
NA XXXcv bmc cda + anticipo 14° + rx-7 afm + roll bar + ammo miatacompetition + eibach + bushing + 15" enkey (nankang ns-2) + cammes 115

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mercatino pezzi vari
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#2
ah mi dispiace, è veramente un simbolo di'Italia quella ditta.

ma secondo me finchè all'estero la manodopera costerà meno (per via delle minori tutele) vedremo sempre più spesso situazioni del genere
Cry
David

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#3
... che gran peccato... se non si fa qualcosa si rimarrà tutti senza lavoro.
...perchè solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo...lo cambiano davvero
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#4
texwiller Ha scritto:ah mi dispiace, è veramente un simbolo di'Italia quella ditta.

ma secondo me finchè all'estero la manodopera costerà meno (per via delle minori tutele) vedremo sempre più spesso situazioni del genere
Cry

sì però ci sono produzioni che non hanno bisogno di bassi costi di manopedora, ovvero cercare di risparmia su quella riduce davvero la qualità del prodotto, non perchè siano produzioni hitech ma appunto perchè nate dall'ingegno e dalla capacità artigianale di chi sa lavorare i metalli.
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#5
questa crisi da la scusa a questi grossi imprenditori di dare un calcio in ***** agli italiani e migrare all'estero, con l'intento di guadagnare più di quanto non facciano ora, perchè non credo proprio che il consumo di moke sia in diminuzione, è un settore senza crisi quello!non voglio esagerare ma questa situazione è voluta...concordo con flower.non vado oltre perchè si andrebbe nel politico.
MX-5 10th Anniversary
una centralina un volumetrico ed un'auto ferma...mi do alla pesca d'altura nel water.
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#6
Ormai e' una emorragia continua la "fuga" all'estero di imprenditori il cui unico scopo e' quello di guadagnare sempre di piu' .
Vanno all'estero , riducono i costi di produzione e immettono il prodotto sul mercato mantenendo invariato il prezzo di vendita e tutto questo a scapito del posto di lavoro di migliaia di persone.
Quando si accorgeranno che , alla lunga , sara' un boomerang ??
Quei poveri cristi che perdono il posto di lavoro , senza guadagno , cosa compreranno ? Non certo i loro prodotti !!
Bye
Shark
M3RC / NC - 1800 - WIND - Sunlight Silver Met.
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#7
MarcObollo Ha scritto:questa crisi da la scusa a questi grossi imprenditori di dare un calcio in c**o agli italiani e migrare all'estero, con l'intento di guadagnare più di quanto non facciano ora, perchè non credo proprio che il consumo di moke sia in diminuzione, è un settore senza crisi quello!non voglio esagerare ma questa situazione è voluta...concordo con flower.non vado oltre perchè si andrebbe nel politico.


Sull'avidità di taluni imprenditori non ci piove (vedi recente caso OMSA). Sul fatto che il mercato delle Moke non sia in declino, invece penso proprio che le varie Nespresso, cialdine e cialdone gli abbiano tagliato le gambe di brutto. La Bialetti è arrivata abbastanza in ritardo in quel settore.
NBFL 1,8l TWINS 2004 - Hair is overrated.
Chi vole 'l pan sel fietti, Ch'i' rode 'l cul sel gratti!
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#8
MarcObollo Ha scritto:questa crisi da la scusa a questi grossi imprenditori di dare un calcio in c**o agli italiani e migrare all'estero, con l'intento di guadagnare più di quanto non facciano ora, perchè non credo proprio che il consumo di moke sia in diminuzione, è un settore senza crisi quello!non voglio esagerare ma questa situazione è voluta...concordo con flower.non vado oltre perchè si andrebbe nel politico.

non credo nemmeno io sia un problema di calo della domanda, le moke si vendono ancora eccome, solo che è difficile competere in un mercato dove a fianco della caffettiera originale trovi quella cinese a metà prezzo, pressochè identica anche per qualità...
E' vero che è un problema in parte politico (sgravi fiscali, incentivi alle imprese che investono in loco, ecc) ma contro la concorrenza prodotta dalla globalizzazione del mercato non c'è molto da fare.
Certo che è molto triste in primis ovviamente per il futuro dei lavoratori ma anche per quelli che, avendo come me qualche anno sul groppone, sono cresciuti a Carosello e si vedono scomparire uno dopo l'altro, per lo meno come identità produttiva nazionale, molti dei simboli del cosiddetto miracolo economico che hanno vissuto da bambini..
NB FL 1.8 2001 Midnight "Betty" Blue
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#9
Si ragiona solo più per €€€.

Non c'è niente da fare. Dal momento che lo standard qualitativo viene dettato dal macchinario/impianto e non dalla mano dell'artigiano, non è più necessario un distretto con la cultura di quel tipo di produzione. Vedasi ad esempio anche il tessile a Biella, e di conseguenza loro spostano da un'altra parte, dove lo stesso lavoro costa la metà. Per ora rimangono facilmente ancorati al territorio, prodotti che per loro stessa natura sono antieconomici da spostare, posto e non concesso che il territorio in cui vengono prodotti abbia una domanda soddisfacente.

Altrimenti saltano pure quelli.

E comunque si viene continuamente confrontati coi costi del resto del mondo.

E' triste ma è così, non serve a niente, IMHO arrabbiarsi con la presunta avidità degli imprenditori [che comunque approfittano di queste situazioni per avere una leva più forte con le varie entità statali e parastatali] ma conviene, TANTO, rimboccarsi le maniche e vedere di capire perchè non siamo più competitivi.
Martino

RC 2.0 Galaxy grey
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#10
Fiabeschi Ha scritto:Si ragiona solo più per €€€.

Non c'è niente da fare. Dal momento che lo standard qualitativo viene dettato dal macchinario/impianto e non dalla mano dell'artigiano, non è più necessario un distretto con la cultura di quel tipo di produzione. Vedasi ad esempio anche il tessile a Biella, e di conseguenza loro spostano da un'altra parte, dove lo stesso lavoro costa la metà. Per ora rimangono facilmente ancorati al territorio, prodotti che per loro stessa natura sono antieconomici da spostare, posto e non concesso che il territorio in cui vengono prodotti abbia una domanda soddisfacente.

Altrimenti saltano pure quelli.

E comunque si viene continuamente confrontati coi costi del resto del mondo.

E' triste ma è così, non serve a niente, IMHO arrabbiarsi con la presunta avidità degli imprenditori [che comunque approfittano di queste situazioni per avere una leva più forte con le varie entità statali e parastatali] ma conviene, TANTO, rimboccarsi le maniche e vedere di capire perchè non siamo più competitivi.


Non sono molto d'accordo su questo concetto di imprenditore. Comincerei innanzitutto con una regola ben più restrittiva nel distribuire il marchio made in Italy. Di sicuro le moke Bialetti non le compro più.

Comunque in generale penso che la delocalizzazione abbia benefici nel medio termine, nel lungo i suoi effetti possono essere trascurabili se non c'è sostanza dietro. Inoltre è abbastanza facile prevedere che nel giro di qualche anno, quello che oggi è probabilmente il maggiore esportatore del mondo, diventerà uno dei maggiori importatori, con il crescere del reddito procapite. I cinesi che comprano fanno gola a molti, anche a tanti italiani che producono in Italia.
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