Cari amici di Mx5-Italia l’itinerario che voglio condividere con voi e di cui da subito vi consiglio la percorrenza, ci ha portato quest’anno a costeggiare con la Miata le rive del Danubio, da Salisburgo a Vienna, volgendo poi a Nord in direzione Repubblica Ceca verso Brno e la stupenda Praga.
Nei nostri precedenti itinerari a spasso per l’Europa ci eravamo posti come meta alcuni templi mondiali dell’automobilismo, estendendo il nostro interesse per la Miata, alle auto da corsa di importanza storica e visitando il circuito del Nurburgring in Germania e il circuito di Spa-Francorchamps in Belgio, dopo aver saggiato gli asfalti “casalinghi” di Monza e del Mugello, grazie agli eventi organizzati da Mazda Motor Italia.
Viste le precedenti entusiasmanti esperienze, l’idea che ci ha inizialmente animato è stata quella di raggiungere il circuito ceco di Brno, a metà strada tra Vienna e Praga, in concomitanza con lo Spring Czech Prix, una gara di vetture turismo che apre la stagione del circuito Boemo.
Dobbiamo ammettere che in questo viaggio ha prevalso lo spirito turistico e l’interesse per le bellezze architettoniche e non solo, riscontrabili nell’itinerario lungo il Danubio, fin su nell’incantevole Praga. :chessygrin:
Come percorso consigliamo di seguire una sorta di anello, evitando così di ripercorrere strade e città già viste.
Passato il confine al passo del Brennero che, per chi non è proprio dell’Alto Adige, comporta già un certo chilometraggio, siamo giunti ad Innsbruck, dove è stato d’obbligo immortalare la Miata dinanzi ai cinque cerchi olimpici: la città fu sede dei giochi invernali nel ’76 e ne rimangono importanti tracce, come l’imponente trampolino che la sovrasta dall’alto.
Sotto i cinque cerchi di Innsbruck
Lasciamo il fiume Inn e procediamo passando il confine tedesco e rientrando successivamente in Austria verso Salisburgo, sulle rive del Danubio.
La città di Mozart ci ha colpito per la sua vivacità, grazie alla presenza di molti studenti universitari e nel contempo per la calma che infonde, in particolare negli spazi verdi lungo il fiume.
Proprio seguendo il percorso del fiume abbiamo proseguito per Linz e per Vienna, con arrivo in notturna.
L’arrivo in notturna nella capitale ci ha riservato un piccolo brivido : passato il cartello di ingresso in città, un problema idraulico alla frizione ha bloccato il cambio della Miatina…un piccolo malore insomma, più che comprensibile in una vettura con più di 10 anni di onorata carriera. Non tutto il male vien per nuocere (si fa per dire…): il problema ci ha permesso di sperimentare l’estrema gentilezza ed efficienza del centro di assistenza Mazda situato proprio alle porte di Vienna, in una località dal nome impronunciabile: Perchtoldsdorf.
Arrivano i soccorsi
Il mattino seguente infatti l’auto è stata condotta ai box dove abbiamo spiegato il problema in inglese al capomeccanico, sentendoci un po’ come dei piloti veri al briefing tecnico o in conferenza stampa e l’attenzione e l’impegno dedicatoci è stato molto gratificante.
La pausa tecnica ci ha permesso di visitare Vienna, come del resto prestabilito, muovendoci dall’austero Belvedere alle centralissime Karlsplaz e Stephansplaz fino alla celebre ruota panoramica del Prater.
Risolto il problema, oltretutto con una modica spesa, il giorno successivo il nostro itinerario è proseguito verso nord con una tappa rigorosamente “open”, all’insegna del piacere della guida, su una strada fra i campi di luppolo dall’intenso colore giallo a perdita di vista: l’incantevole panorama ci stava dicendo che stavamo lasciando l’Austria per entrare nella patria della birra: la repubblica Ceca.
Fra i campi di luppolo in Boemia
Il panorama non è cambiato fino all’arrivo nel pomeriggio a Brno, cittadina con un grazioso centro storico, e in serata a Pruhonice, tranquillo centro rurale alle porte di Praga, base ideale per soggiornare in vista di una visita alla capitale.
Praga di notte
Praga in notturna è molto suggestiva, con lo storico castello, ora palazzo presidenziale, illuminato che si specchia nella Moldava: le agenzie per il turismo locali organizzano giri della città su auto storiche scoperte, vecchie Skoda: beh, noi abbiamo preferito muoverci con mezzi propri e gustarci la città a bordo della Mx-5, passando dai quartieri di Malà Strana a Stare Mesto fino a Ponte Carlo che – purtroppo – è pedonale!
Una vista di Praga
Praga: un classico. Intendo il cambio della guardia...
Le bellezze a Praga sono tante :love: . Lascio volutamente generica questa frase, e proseguo il racconto indicando e suggerendo a tutti coloro che non amano le mete troppo turistiche di effettuare una sosta a Plzén, sulla strada che dalla capitale porta verso la Germania. Plzèn è la città originaria dell’omonima birra, la Pilsener, e della nota Budweiser oltre che sede dello storico stabilimento Skoda: l’atmosfera che si respira è molto distante dall’elegante Praga: il clima è quello della vecchia Cecoslovacchia, nelle facciate delle case, nelle modeste vetrine, insomma il fascino un po’ melanconico dell’oltre cortina.
Birra: effetti collaterali
Nel percorso di rientro, attraverso la Germania, abbiamo re-incontrato il fiume Danubio nell’antica città di Regensburg, a noi nota come Ratisbona, celebre per l’imponente e maestoso Duomo di St Peter. Quindi, costeggiando Monaco, l’itinerario ci ha ricondotti ad Innsbruck, al Passo del Brennero e poi filati verso casa.
Si è trattato di una “maratona” di quasi tremila chilometri in sei giorni, dove i chilometri alla guida della Miata in “open” o in notturna si sono alternati alle visite di splendide città, lasciandoci solo il dubbio su quale dei due momenti fosse il più emozionante.
Un ringraziamento particolare a tutto lo staff del Mazda–Heiss di Perchtoldsdorf-Wien…
…e complimenti alle praghine!!
Un saluto e un lampeggio
Gianni,
l'amico Gianluca
e Sheila, Silver Mx-5.
Nei nostri precedenti itinerari a spasso per l’Europa ci eravamo posti come meta alcuni templi mondiali dell’automobilismo, estendendo il nostro interesse per la Miata, alle auto da corsa di importanza storica e visitando il circuito del Nurburgring in Germania e il circuito di Spa-Francorchamps in Belgio, dopo aver saggiato gli asfalti “casalinghi” di Monza e del Mugello, grazie agli eventi organizzati da Mazda Motor Italia.
Viste le precedenti entusiasmanti esperienze, l’idea che ci ha inizialmente animato è stata quella di raggiungere il circuito ceco di Brno, a metà strada tra Vienna e Praga, in concomitanza con lo Spring Czech Prix, una gara di vetture turismo che apre la stagione del circuito Boemo.
Dobbiamo ammettere che in questo viaggio ha prevalso lo spirito turistico e l’interesse per le bellezze architettoniche e non solo, riscontrabili nell’itinerario lungo il Danubio, fin su nell’incantevole Praga. :chessygrin:
Come percorso consigliamo di seguire una sorta di anello, evitando così di ripercorrere strade e città già viste.
Passato il confine al passo del Brennero che, per chi non è proprio dell’Alto Adige, comporta già un certo chilometraggio, siamo giunti ad Innsbruck, dove è stato d’obbligo immortalare la Miata dinanzi ai cinque cerchi olimpici: la città fu sede dei giochi invernali nel ’76 e ne rimangono importanti tracce, come l’imponente trampolino che la sovrasta dall’alto.
Sotto i cinque cerchi di Innsbruck
Lasciamo il fiume Inn e procediamo passando il confine tedesco e rientrando successivamente in Austria verso Salisburgo, sulle rive del Danubio.
La città di Mozart ci ha colpito per la sua vivacità, grazie alla presenza di molti studenti universitari e nel contempo per la calma che infonde, in particolare negli spazi verdi lungo il fiume.
Proprio seguendo il percorso del fiume abbiamo proseguito per Linz e per Vienna, con arrivo in notturna.
L’arrivo in notturna nella capitale ci ha riservato un piccolo brivido : passato il cartello di ingresso in città, un problema idraulico alla frizione ha bloccato il cambio della Miatina…un piccolo malore insomma, più che comprensibile in una vettura con più di 10 anni di onorata carriera. Non tutto il male vien per nuocere (si fa per dire…): il problema ci ha permesso di sperimentare l’estrema gentilezza ed efficienza del centro di assistenza Mazda situato proprio alle porte di Vienna, in una località dal nome impronunciabile: Perchtoldsdorf.
Arrivano i soccorsi
Il mattino seguente infatti l’auto è stata condotta ai box dove abbiamo spiegato il problema in inglese al capomeccanico, sentendoci un po’ come dei piloti veri al briefing tecnico o in conferenza stampa e l’attenzione e l’impegno dedicatoci è stato molto gratificante.
La pausa tecnica ci ha permesso di visitare Vienna, come del resto prestabilito, muovendoci dall’austero Belvedere alle centralissime Karlsplaz e Stephansplaz fino alla celebre ruota panoramica del Prater.
Risolto il problema, oltretutto con una modica spesa, il giorno successivo il nostro itinerario è proseguito verso nord con una tappa rigorosamente “open”, all’insegna del piacere della guida, su una strada fra i campi di luppolo dall’intenso colore giallo a perdita di vista: l’incantevole panorama ci stava dicendo che stavamo lasciando l’Austria per entrare nella patria della birra: la repubblica Ceca.
Fra i campi di luppolo in Boemia
Il panorama non è cambiato fino all’arrivo nel pomeriggio a Brno, cittadina con un grazioso centro storico, e in serata a Pruhonice, tranquillo centro rurale alle porte di Praga, base ideale per soggiornare in vista di una visita alla capitale.
Praga di notte
Praga in notturna è molto suggestiva, con lo storico castello, ora palazzo presidenziale, illuminato che si specchia nella Moldava: le agenzie per il turismo locali organizzano giri della città su auto storiche scoperte, vecchie Skoda: beh, noi abbiamo preferito muoverci con mezzi propri e gustarci la città a bordo della Mx-5, passando dai quartieri di Malà Strana a Stare Mesto fino a Ponte Carlo che – purtroppo – è pedonale!
Una vista di Praga
Praga: un classico. Intendo il cambio della guardia...
Le bellezze a Praga sono tante :love: . Lascio volutamente generica questa frase, e proseguo il racconto indicando e suggerendo a tutti coloro che non amano le mete troppo turistiche di effettuare una sosta a Plzén, sulla strada che dalla capitale porta verso la Germania. Plzèn è la città originaria dell’omonima birra, la Pilsener, e della nota Budweiser oltre che sede dello storico stabilimento Skoda: l’atmosfera che si respira è molto distante dall’elegante Praga: il clima è quello della vecchia Cecoslovacchia, nelle facciate delle case, nelle modeste vetrine, insomma il fascino un po’ melanconico dell’oltre cortina.
Birra: effetti collaterali
Nel percorso di rientro, attraverso la Germania, abbiamo re-incontrato il fiume Danubio nell’antica città di Regensburg, a noi nota come Ratisbona, celebre per l’imponente e maestoso Duomo di St Peter. Quindi, costeggiando Monaco, l’itinerario ci ha ricondotti ad Innsbruck, al Passo del Brennero e poi filati verso casa.
Si è trattato di una “maratona” di quasi tremila chilometri in sei giorni, dove i chilometri alla guida della Miata in “open” o in notturna si sono alternati alle visite di splendide città, lasciandoci solo il dubbio su quale dei due momenti fosse il più emozionante.
Un ringraziamento particolare a tutto lo staff del Mazda–Heiss di Perchtoldsdorf-Wien…
…e complimenti alle praghine!!
Un saluto e un lampeggio
Gianni,
l'amico Gianluca
e Sheila, Silver Mx-5.
"Quest'auto è viva, respira e flette i muscoli e tende a comportarsi più come un organismo che come una macchina" La Miata per AutoArt, 1990