Flex Ha scritto:C'e' un solo modo di leggere quella tabella, e non c'entra una mazza con l'accuratezza degli impianti di assemblaggio: infatti e' la tabella di regolazione angoli (dal gommista !) secondo quanto prescrive Mazda.Flex, ascolta un cretino, il limite (e lo dice la parola stessa) di tolleranza non e' la condizione ottimale di lavoro, ma una condizione di lavoro accettabile tale da non avere eccessivi degradi delle performances.
Mazda prescrive 1°42' PIU' UN GRADO MENO UN GRADO e qualsiasi partecipante del forum di Elaborare e' in grado di capire cosa significa, per cui, per favore... siamo seri.
INOLTRE tra ruota destra e' sinistra al max 1° di scostamento, e questa e' un'altra raccomandazione diversa.
Ergo fino a 2°42' SONO PERFETTAMENTE NEL RANGE PREVISTO DA MAZDA ed e' quello che avro' scritto N volte sopra.
Ovviamente non ci puo' essere UN valore "raccomandato" perche' non avrebbe senso, ma un RANGE di valori visto che poi la regolazione angoli e' fatta sui gusti dell'utilizzatore e/o del gommista. Quello e' il RANGE DI REGOLAZIONE ANGOLI. Va fino a 2°42' ? Si'. Mi pare non ci sia altro da aggiungere.
Volete leggere la tabella secondo una vostra personale interpretazione ? Liberi di farlo.
Vi secca girare sulla vostra auto con due gradi e mezzo di camber ? Non mettetecelo. Potete scendere fino a 0°42' dietro, per l'appunto.
Se scrivono coppia di serraggio 30Nm +/- 1 Nm, non significa che puoi tranquillamente serrare a 31Nm, ma che il tuo obiettivo dev'essere 30. Se serri a 31 Nm non succede nulla (condizione accettabile => che non crea problemi), ma sei al limite superiore.
Altro esempio?
Le gomme da nuove hanno la stessa performance di quando sono verso fine vita? No. Eppure e' un valore accettabile di tenuta sia da parte del produttore che da parte del CdS. Idem per tutto il resto.
Mazda non prescrive 2 e 42. Prescrive 1 e 24. Poi se vai a 2 e 42 non capita nulla.
NOTA BENE: queste prescrizioni sono per auto OEM, quindi per assetto non OEM (o peggio ancora, per uso in pista) cambia tutto in ogni caso
Alberto