P&R' Ha scritto:Il marchio Lancia una volta era conosciuto (al di fuori della solita ristretta cerchia di car fanatics) in Italia e Francia.Questa pare una rimasticatura di quel che nella seconda metà degli anni ’90 andava affermando Cantarella (“Lancia è un marchio conosciuto solo nei paesi mediterranei”…) per giustificare i mancati investimenti sul marchio A prescindere dalla (scarsa) veridicità dell’assunto, investendo sul prodotto e sul marchio la percezione muta in poco tempo. L’Audi alla fine degli anni’70 era in condizioni ben peggiori e nel giro dei 10-15 anni successivi, con una dirigenza capace di investire, di porsi un orizzonte temporale superiore alla settimana successiva e di mantenerlo fino in fondo (senza mutare piani dal mercoledì…) qualcosina pare abbia combinato.
Molto meno altrove ......... in particolare in UK dove l' unico modello di una certa diffusione era la Delta ("four doors and two seats").
Altrove il nulla e dopo l' oblio.
P&R' Ha scritto:D' altronde stiamo anche vivendo la schizofrenia di un paese che da una parte vuole essere produttore di auto, dall' altra odia le auto e fa di tutto per reprimerne l' uso.Ineccepibile, se fossimo negli anni'50 con i dazi dell'epoca e senza la UE.
Non si puo' sperare di essere una eccellenza in un campo se poi qualsiasi amministratore, qualsiasi ecologista da quattro soldi, qualsiasi sindacalista guarda alle auto solo come un fastidio da scacciare, una mucca da mungere, un desiderio da reprimere o un remoto avamposto dove continuare la lotta di classe.
Pensate saremmo una eccellenza nella produzione di vini se in Italia ci fosse il proibizionismo come nell' America degli anni '20?