Scusate l'entrata a gamba tesa e ... in ritardo, ma spulciando il forum è venuta fuori questa discussione e mi ci sono "fiondato" Io sono un infermiere che ha fatto volontariato presso Centri di Salute Mentale, reparti di psichiatria e SERT e fino alla settimana scorsa ero l'unico infermiere in una comunità riabilitativa con ospiti con problemi di droga e/o problemi psichiatrici. Ho conosciuto questo mondo anche da consumatore abituale di marijuana (ora solo se/quando capita ) per cui diciamo che mastico.
Dunque, la discussione è molto interessante e molto attuale visto che (finalmente) se ne comincia a parlare anche in Italia. Innanzitutto il video credo sia giusto che sia così semplificato perché credo abbia lo scopo di incuriosire i "digiuni" dell'argomento che poi, si spera, approfondiranno l'argomento per informarsi a dovere.
Detto questo ci tenevo a fare una precisazione: fate attenzione alla distinzione tra TOSSICODIPENDENTE e CONSUMATORE, che è ABISSALE!
E' verissimo il discorso che le scuse più gettonate sono quelle delle cattive compagnie, della situazione familiare difficile, e del difficile contesto sociale (o background che adesso fa figo), MA ATTENZIONE, sono proprio questi i fattori che, nell' 80% dei casi, portano un CONSUMATORE a diventare TOSSICODIPENDENTE. Intendiamoci bene, entrambi sono dipendenti dalla sostanza ed entrambi cominciano perché VOGLIONO, ma fattori come quelli menzionati portano ad un aggravamento irreversibile di questa spirale che culmina con il ricorso a soluzioni quali soluzioni abitative, programmi riabilitativi o ai SERT, che tra l'altro sono pieni di un sacco di gente (sempre a carico dello STATO) per problemi scontare sentenze legate al possesso/consumo di minime quantità di marijuana. Il tossicodipendente a carico dello Stato quindi, è QUASI sempre qualcuno che ha una famiglia molto problematica alle spalle,che vive in povertà e/o disagio sociale o magari con problemi di tipo psichiatrico. Spesso infatti sono proprio quelli che fin da giovani cominciano a farne un uso più intensivo di stupefacenti per il grosso potere "diversivo" e sono quasi sempre anche quelli che per pagarsi il loro vizio devono ricorrere al piccolo spaccio, dato che spesso sono anche i più poveri. Beh, generalmente, questi sono i Tossicodipendenti, che sono ben diversi dai vari personaggi che becchi in discoteca perennemente strafatti di cocaina che sono solo CONSUMATORI (per quanto decisamente dipendenti anche loro). Se uno di quelli viene a raccontarmi che lo fa perché ha frequentato cattive compagnie gli sputo in un occhio come minimo. Avete una vaga idea di quanti "insospettabili e rispettabilissimi" professionisti e accaniti consumatori ci siano in giro? Per quanto tendenzialmente sia liberale, non si può negare l'assistenza a queste categorie di MALATI, perché di questo si tratta. A questo punto allora bisogna negare l'assistenza ai fumatori che hanno il cancro al polmone, agli alcolisti con la cirrosi epatica, ai "malati di cuore" che sono malati in buona parte dei casi per cattive abitudini alimentari / stili di vita e così via...
Per quanto riguarda la fine del proibizionismo credo che ormai ci siano talmente tante prove "a favore" che è quasi imbarazzante che se ne debba ancora parlare e questo vale sia per la marijuana sia per la prostituzione. Regolamentazione e depenalizzazione, ecco tutto...senza contare le indicazioni terapeutiche della marijuana..)
SCUSATE L'IMPRESSIONANTE PAPIRO ma è un argomento che mi è particolarmente caro... Vi lascio con questa:
Alla base dell'assunzione delle droghe, di tutte le droghe, anche del tabacco e dell'alcol, c'è da considerare se la vita offre un margine di senso sufficiente per giustificare tutta la fatica che si fa per vivere. Se questo senso non si dà, se non c'è neppure la prospettiva di poterlo reperire, se i giorni si succedono solo per distribuire insensatezza e dosi massicce di insignificanza, allora si va alla ricerca di qualche anestetico capace di renderci insensibili alla vita.
Umberto Galimberti, L'ospite inquietante
Dunque, la discussione è molto interessante e molto attuale visto che (finalmente) se ne comincia a parlare anche in Italia. Innanzitutto il video credo sia giusto che sia così semplificato perché credo abbia lo scopo di incuriosire i "digiuni" dell'argomento che poi, si spera, approfondiranno l'argomento per informarsi a dovere.
Detto questo ci tenevo a fare una precisazione: fate attenzione alla distinzione tra TOSSICODIPENDENTE e CONSUMATORE, che è ABISSALE!
E' verissimo il discorso che le scuse più gettonate sono quelle delle cattive compagnie, della situazione familiare difficile, e del difficile contesto sociale (o background che adesso fa figo), MA ATTENZIONE, sono proprio questi i fattori che, nell' 80% dei casi, portano un CONSUMATORE a diventare TOSSICODIPENDENTE. Intendiamoci bene, entrambi sono dipendenti dalla sostanza ed entrambi cominciano perché VOGLIONO, ma fattori come quelli menzionati portano ad un aggravamento irreversibile di questa spirale che culmina con il ricorso a soluzioni quali soluzioni abitative, programmi riabilitativi o ai SERT, che tra l'altro sono pieni di un sacco di gente (sempre a carico dello STATO) per problemi scontare sentenze legate al possesso/consumo di minime quantità di marijuana. Il tossicodipendente a carico dello Stato quindi, è QUASI sempre qualcuno che ha una famiglia molto problematica alle spalle,che vive in povertà e/o disagio sociale o magari con problemi di tipo psichiatrico. Spesso infatti sono proprio quelli che fin da giovani cominciano a farne un uso più intensivo di stupefacenti per il grosso potere "diversivo" e sono quasi sempre anche quelli che per pagarsi il loro vizio devono ricorrere al piccolo spaccio, dato che spesso sono anche i più poveri. Beh, generalmente, questi sono i Tossicodipendenti, che sono ben diversi dai vari personaggi che becchi in discoteca perennemente strafatti di cocaina che sono solo CONSUMATORI (per quanto decisamente dipendenti anche loro). Se uno di quelli viene a raccontarmi che lo fa perché ha frequentato cattive compagnie gli sputo in un occhio come minimo. Avete una vaga idea di quanti "insospettabili e rispettabilissimi" professionisti e accaniti consumatori ci siano in giro? Per quanto tendenzialmente sia liberale, non si può negare l'assistenza a queste categorie di MALATI, perché di questo si tratta. A questo punto allora bisogna negare l'assistenza ai fumatori che hanno il cancro al polmone, agli alcolisti con la cirrosi epatica, ai "malati di cuore" che sono malati in buona parte dei casi per cattive abitudini alimentari / stili di vita e così via...
Per quanto riguarda la fine del proibizionismo credo che ormai ci siano talmente tante prove "a favore" che è quasi imbarazzante che se ne debba ancora parlare e questo vale sia per la marijuana sia per la prostituzione. Regolamentazione e depenalizzazione, ecco tutto...senza contare le indicazioni terapeutiche della marijuana..)
SCUSATE L'IMPRESSIONANTE PAPIRO ma è un argomento che mi è particolarmente caro... Vi lascio con questa:
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Umberto Galimberti, L'ospite inquietante
il Deg [SUP]NA [/SUP]@Miata Warehouse Italia
-Mx5 Na Bianca 1.6 115 1990 Margot (EX)
-Eunos Roadster White 1.6 115 1993 Jap Import Fujiko (Silver Hard Top, Mk2 Bilstein+Apex Springs, Lenso Kza 15x8 et25) (EX)
-Eunos Roadster 1.8 133hp 1996 BRG "la Verdona" (Scarico Cobalt, Gaz Gold Pro, colli 4-2-1 Maxim Works, BBS RZ e30 15x7 et25)
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