Il bollo in Toscana 126€ ed e' il piu' alto d'italia insieme ad Emilia Romagna, ma a 20 anni e' 63€ ed e' svincolato da qualsiasi iscrizione all' Asi, mentre e' 25€ in Lombardia (ed in poche altre regioni), ma e' comunque vincolato all' iscrizione ASI che costa dai 250 ai 350€ a seconda dei clubs e dei balzelli che mettono su, senza considerare qualche "ladro" che obbliga all' iscrizione annuale al club (che va dai 50€ in su) minacciando di cancellare l'auto dai registri in caso di mancato rinnovo (cosa che non possono fare, ma che di fatto fanno!).
Ergo non so quanto convenga per delle utilitarie visto che per riprendere il costo dell'iscrizione ASI e di quello annuale al club alla fine si spende quanto a non avere agevolazioni.
Per l'assicurazione mi sono gia' pronunciato sopra.
Per i passaggi idem: Dai 20 ai 30 anni l'auto deve essere iscritta ASI, ma anche lì se consideri che il passaggio normale si paga una parte in kw ed una con costi fissi + IPT che varia da provincia a provincia, non e' che su un'utilitaria si risparmia chissa' quanto...e comunque ne giova chi acquista e sempre che l'auto sia gia' iscritta perche' altrimenti non e' retroattivo.
Continuo a non vedere tutta 'sta convenienza per le utilitarie (intendo auto con cilindrate medio piccole) 20ennali in uso quotidiano: per qualche auto piu' grande ovviamente i vantaggi sono maggiori, ma chi e' che fa 15-20.000km con un 1.8-2.0 benzina di 20 anni fa che consuma come una petroliera?
Concludo dicendo che il problema semmai non e' dei collezionisti, ma delle istituzioni: Asi, Aci ecc. dovrebbero cercare di garantire A QUALSIASI auto la possibilita' di diventare storica o d'epoca non semplicemente facendo una "lista chiusa", ma semmai cercando un modo "non classista" per arginare il problema delle auto ventennali usate quotidianamente.
Troppo facile fare le liste chiuse! Senza considerare che limitando il tipo di auto pian piano si uccide un mercato fatto di ricambi, restauri, specialisti, meccanici, artigiani ecc. che invece potrebbe fiorire.
Guardiamo sempre all' UK per il motorismo e poi non ci accorgiamo che da loro la situazione e' pure peggio perche' non solo circolano liberamente con mezzi d'epoca per risparmiare sui costi di gestione, ma per di piu' girano "aggeggi con telai di una macchina e maccanica di un'altra", ibridi strani ecc....pero' da loro fiere, mercatini, ricambisti e specialisti abbondano, i prezzi di mezzi e ricambi sono abbordabilissimi, il mercato delle storiche smuove un sacco di soldi, non hanno minchiate tipo ASI e ACI e tutti vivono felici e contenti, mentre da noi i ricambisti chiudono, le fiere di settore sono sempre piu' deludenti, di specialisti tolti un paio di nomi non ce ne sono ed il settore e' in fase stagnante ormai da tempo!
Ergo non so quanto convenga per delle utilitarie visto che per riprendere il costo dell'iscrizione ASI e di quello annuale al club alla fine si spende quanto a non avere agevolazioni.
Per l'assicurazione mi sono gia' pronunciato sopra.
Per i passaggi idem: Dai 20 ai 30 anni l'auto deve essere iscritta ASI, ma anche lì se consideri che il passaggio normale si paga una parte in kw ed una con costi fissi + IPT che varia da provincia a provincia, non e' che su un'utilitaria si risparmia chissa' quanto...e comunque ne giova chi acquista e sempre che l'auto sia gia' iscritta perche' altrimenti non e' retroattivo.
Continuo a non vedere tutta 'sta convenienza per le utilitarie (intendo auto con cilindrate medio piccole) 20ennali in uso quotidiano: per qualche auto piu' grande ovviamente i vantaggi sono maggiori, ma chi e' che fa 15-20.000km con un 1.8-2.0 benzina di 20 anni fa che consuma come una petroliera?
Concludo dicendo che il problema semmai non e' dei collezionisti, ma delle istituzioni: Asi, Aci ecc. dovrebbero cercare di garantire A QUALSIASI auto la possibilita' di diventare storica o d'epoca non semplicemente facendo una "lista chiusa", ma semmai cercando un modo "non classista" per arginare il problema delle auto ventennali usate quotidianamente.
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Guardiamo sempre all' UK per il motorismo e poi non ci accorgiamo che da loro la situazione e' pure peggio perche' non solo circolano liberamente con mezzi d'epoca per risparmiare sui costi di gestione, ma per di piu' girano "aggeggi con telai di una macchina e maccanica di un'altra", ibridi strani ecc....pero' da loro fiere, mercatini, ricambisti e specialisti abbondano, i prezzi di mezzi e ricambi sono abbordabilissimi, il mercato delle storiche smuove un sacco di soldi, non hanno minchiate tipo ASI e ACI e tutti vivono felici e contenti, mentre da noi i ricambisti chiudono, le fiere di settore sono sempre piu' deludenti, di specialisti tolti un paio di nomi non ce ne sono ed il settore e' in fase stagnante ormai da tempo!
Ricambi auto d'epoca, sportive anni '80/'90, youngtimers - consulenze - restauri: www.worksgarage.it
ItalianRoadsEventi: Drive your passion www.italianroads.it
La storia non è solo quella scritta sui libri di scuola...corre anche su strada
[url=http://www.worksgarage.altervista.org][/url]
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