Cosa devo fare per iscrivermi all'ASI?
Per iscriversi all'ASI è necessario contattare uno dei club federati presenti sul territorio nazionale, attraverso i quali avviene l'iscrizione.
Quanto costa la tessera ASI
La quota associativa annua dell’ASI corrisponde a 41,32 Euro, da versare obbligatoriamente tramite un Club Federato ASI; a questa cifra si deve aggiungere la quota del club, che varia da uno all’altro, sulla base delle singole esigenze.
Chi si iscrive all’ASI?
Il tesserato ASI è il titolare della tessera associativa. Il tesserato ASI può usufruire di tutti i servizi erogati dall'Ente, alcuni dei quali sono gratuiti e altri a pagamento; può iscrivere all'ASI i suoi veicoli, purché questi rispondano ai requisiti minimi di cui al Regolamento Tecnico.
Quali veicoli si possono iscrivere all’ASI?
Sono iscrivibili all'ASI tutti i veicoli a motore (ciclomotori, motoveicoli, autovetture, autobus, autocarri, autotreni, macchine agricole, veicoli militari, aeromobili e natanti d'epoca) che abbiano compiuto i vent'anni.
Quali documenti vengono rilasciati dall’ASI?
L'ASI rilascia ai propri tesserati i seguenti documenti:
Attestato di Storicità
Certificato d'Identità
Certificato Sostitutivo delle Caratteristiche Tecniche
Carta FIVA
Cosa devo fare se voglio reimmatricolare un veicolo storico?
Per la reimmatricolazione di un veicolo di più di vent'anni l'ASI rilascia il Certificato Sostitutivo delle Caratteristiche Tecniche.
Assicurazione per veicoli iscritti all’ASI
L'ASI ha siglato un importante accordo con TORO Assicurazioni, che permette ai tesserati di usufruire di una copertura assicurativa sui veicoli storici a prezzi vantaggiosi.
L'accordo ha per oggetto la polizza assicurativa "Veicoli Storici" che da la possibilità, a chi è in possesso di "Certificato" ASI, di ottenere uno sconto del 30% sui premi delle garanzie di Responsabilità Civile e di Furto/Incendio in vigore alla data di stipulazione o del rinnovo della polizza "Veicoli Storici".
Per maggiori informazioni contatta le AGENZIE del GRUPPO TORO e consulta i siti:
www.toroassicurazioni.it
www.lloyditalico.it
www.augusta.it
Quali agevolazioni ci sono sul passaggio di proprietà se il veicolo è iscritto all’ASI?
L'imposta provinciale di trascrizione per i veicoli di cui ai commi 1 e 2 dell'Art. 63/Legge 342/2000 è stata fissata in Euro 51.65 per le auto e in Euro 25.82 per le moto.
Per questa agevolazione viene richiesto l'attestato di storicità rilasciato dall'ASI.
Che cos’è la Manovella?
La Manovella è la rivista ufficiale dell'ASI.
I tesserati la ricevono a partire dal mese in cui pagano o rinnovano la quota associativa.
Se il mio veicolo è iscritto all’ASI, deve sottostare a limitazioni della circolazione?
Nel caso in cui le Amministrazioni locali (Comuni, Province e Regioni) varino dei provvedimenti di limitazione della circolazione senza una specifica deroga ai veicoli d'interesse storico, anche i veicoli iscritti all'ASI dovranno sottostare alle limitazioni.
Ogni quanti anni si revisiona un veicolo storico?
Per quanto riguarda la revisione dei veicoli storici, l’ART 60 del codice della strada al comma 1 stabilisce che “Sono considerati appartenenti alla categoria di veicoli con caratteristiche atipiche i motoveicoli e gli autoveicoli d'epoca, nonché i motoveicoli e gli autoveicoli di interesse storico e collezionistico”. L’art.80 (REVISIONI) al comma 4 prevede che “Per i veicoli destinati al trasporto di persone con numero di posti superiore a nove compreso quello del conducente, per gli autoveicoli destinati ai trasporti di cose o ad uso speciale di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t, per i rimorchi di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t, per i taxi, per le autoambulanze, per i veicoli adibiti a noleggio con conducente e per i veicoli atipici la revisione deve essere disposta annualmente, salvo che siano stati già sottoposti nell'anno in corso a visita e prova ai sensi dei commi 5 e 6”.
Come si può diventare club federato all’ASI?
La federazione all'Ente deve essere richiesta mediante domanda al Presidente, corredata dai documenti previsti dal Regolamento, nonché dalla dichiarazione di impegno ad accettare ed osservare per sé e per i propri iscritti le norme dello Statuto e dei regolamenti emanati dall'ASI. Alla domanda dovranno essere allegati: Atto Costitutivo, Statuto, elenco delle Cariche Sociali, elenco dei Soci (che debbono essere almeno 40, di cui il 50% in possesso di veicoli storici) ed elenco dei veicoli di proprietà dei soci stessi.
La domanda verrà vagliata dalla Commissione Club che dopo un'attenta analisi del materiale pervenuto e gli incontri conoscitivi necessari, la sottoporrà al giudizio del Consiglio Federale.
Se il mio veicolo è iscritto all’ASI, ho l’obbligo dell’installazione delle cinture di sicurezza?
La circolare n. B53/2000/MOT, emanata dal Ministero dei trasporti e della navigazione conferma che “l'obbligo dell'installazione delle cinture di sicurezza ricorre, sia per i posti anteriori che per quelli posteriori, per tutti i veicoli della categoria M1 che, immatricolati a far data dal 15 giugno 1976, siano predisposti sin dall'origine con specifici punti di attacco.”
I veicoli immatricolati prima del 15 giugno 1976, saranno tenuti a montare le cinture solo se predisposti in origine dei punti di attacco
Il Sen. Filippo Berselli e Roberto Loi hanno fatto chiarezza
su presente e futuro del collezionismo automotoristico
Da subito revisioni biennali e in futuro i veicoli saranno storici dopo 25 anni.
In occasione di Auto Moto d’Epoca di Padova, la rassegna espositiva del collezionismo automotoristico, che è diventata una delle più importanti in Europa, nella giornata di domenica 25 ottobre, allo stand dell’ASI il Sen. Filippo Berselli, da sempre impegnato politicamente sui problemi del settore, e Roberto Loi, Presidente dell’ASI, hanno illustrato le novità regolamentari, inserite nel decreto del Ministero che entrerà in vigore entro fine anno e hanno annunciato le nuove norme, inserite nel decreto legge in via di approvazione presso la Commissione Lavori Pubblici del Senato.
Nella stessa occasione, hanno colloquiato con i numerosi Presidenti di Club e risposto ai quesiti del folto pubblico presente.
Tra le disposizioni inserite nel decreto Ministeriale, che entrerà in vigore a giorni, la più rilevante riguarda le revisioni dei veicoli storici, la cui cadenza viene spostata da annuale a biennale, equiparando così gli stessi, ai normali veicoli con più di 4 anni di età, ed eliminando la classificazione di “veicoli atipici” che accomunava un Fiat Nuova 500, ad una ambulanza o a un altro veicolo di soccorso.
Quest’ importante innovazione, rappresenta per i collezionisti un notevole risparmio di denaro e un minor disagio. Se si pensa che l’ASI ha nei suoi registri circa 50.000 veicoli certificati e che per ogni revisione si spendono 65 euro, questa modifica comporta un bel risparmio.
Alcune tra le innovazioni inserite nel decreto vanno nel senso di un richiamo al fatto che i veicoli devono conservare le caratteristiche costruttive e funzionali corrispondenti al certificato di interesse storico e collezionistico.
Inoltre è precisato che questi veicoli devono rispettate le norme relative alle cinture di sicurezza, per quelli costruiti dopo il 15 giugno 1976, alle apparecchiature visive d’illuminazione, agli specchi e retrovisori, ai pneumatici con dimensioni e caratteristiche identiche o equivalenti a quelli d’origine.
I veicoli costruiti prima del 1°gennaio 1960 dovranno effettuare la revisione presso i Centri Provinciali della Motorizzazione, in quanto il sistema informatico della stessa non è compatibile con i dati di identificazione utilizzati a quel tempo.
Al riguardo Roberto Loi ha tenuto a precisare che la Motorizzazione si è dichiarata disponibile, su richiesta dei Club, ad effettuare le revisioni presso sedi idonee con i club concordate, alfine di ridurre il disagio di coloro che abitano lontano dai capoluoghi provinciali.
Negli allegati II e III della bozza del Decreto Ministeriale sono indicati i parametri cui devono rispondere i veicoli storici. Tali parametri, prima di essere accettati, sono stati verificati in concreto, dalla Motorizzazione stessa, su diversi veicoli storici, per stabilire se gli stessi erano corretti e consentivano il superamento della prova.
Roberto Loi ha tenuto ad assicurare che gli accertamenti hanno dato esito positivo; si è così potuto constatare che tali parametri non costituiscono una penalizzazione, bensì garantiscono il rispetto dei principi di sicurezza e di rispetto dell’ambiente, cui anche i veicoli storici devono rispondere.
Questa procedura peraltro, è anche favorevole all’immagine degli stessi veicoli storici, che in alcuni ambiti, vengono considerati insicuri e altamente inquinanti.
Queste nuove norme, vanno dunque interpretate in modo positivo, in quanto contribuiscono al miglioramento dei rapporti con le amministrazioni locali, a beneficio di tutto il movimento collezionistico nazionale.
Il Presidente Berselli ha spiegato che con la revisione biennale, e non quadriennale, i veicoli storici sono stati equiparati a quelli circolanti con più di 4 anni di età, per evitare di dover approvare una legge specifica con tutte le conseguenze del caso!
Sempre il Senatore Berselli, ha poi chiarito alcuni punti molto importanti del progetto di legge di cui è primo firmatario:
- il possesso di uno o più veicoli storici non costituisce indice di capacità contributiva
- definizione di veicolo storico: lo stesso dovrà aver compiuto non più 20 anni, ma almeno 25 ( in questo ambito in Europa in alcuni Paesi si arriva anche fino a 30)
- per salvaguardare veicoli di interesse storico, che al momento dell’entrata in vigore della nuova legge non avessero ancora compiuto 20 anni, questi saranno inseriti in un apposito elenco, che consentirà agli stessi di essere radiati parzialmente, di non pagare ne bollo ne assicurazione e di essere lasciati fermi per 5 anni, per poi essere reimessi in circolazione e reimmatricolati con le loro targhe antecedenti. L’elenco, che sarà aggiornato ogni anno entro il 31/10, sarà stilato da Costruttori, ASI, Registri di Marca e FMI.
- Le vetture storiche saranno identificate con un adesivo con la lettera “H”
- Le certificazioni continueranno ad essere demandate a: ASI, Registri Alfa Romeo, Fiat, Lancia e FMI e ad associazioni rappresentative che dovranno rispondere a precisi parametri: essere state create da almeno 3 anni, avere sedi in 10 Regioni, contare su almeno 60 Club con 100 iscritti ed essere riconosciute da FIVA o FIA. Su questo punto il Presidente Loi ha espresso tutte le sue perplessità sostenendo che due associazioni che hanno fini totalmente diversi non possono esprimersi in modo tale da portare agli stessi risultati. In pratica si può finire per ritenere un “veicolo storico” equiparato ad una “replica”
Filippo Berselli e Roberto Loi hanno poi risposto a quesiti specifici su: conservazione trattori agricoli, normativa sulle vetture importate dagli USA, componenti di sicurezza montati su vetture sportive.
Circa le limitazioni alla circolazione dei veicoli storici nei territori comunali, anche Berselli ha dovuto “arrendersi” al fatto che ai Comuni sono demandati i problemi inerenti la salute pubblica, intimamente legati all’inquinamento atmosferico, che certo non è significativamente influenzato dai veicoli storici che sono pochi e che fanno anche pochi chilometri.
Si può comunque sperare, che con l’applicazione delle nuove regole, le auto storiche potranno dimostrare il loro adeguamento alle norme e consentire di riaprire colloqui per ottenere qualche concessione più liberatoria.
Dalle risposte è sempre emersa la preoccupazione che i veicoli storici siano caratterizzati da condizioni di conservazione corrette, indipendentemente da Marca e Modello, alfine di continuare a dare un immagine positiva del nostro parco auto, che grazie all’opera di ASI e Registri ha saputo conquistarsi nel Mondo un’immagine di alto livello.
Infine il presidente Loi, pur dichiarando di conoscere i limiti della legislazione attuale, ed esprimendo tutta la fiducia nell’operato del Presidente Berselli, ha chiesto che, con un atto di responsabilità, vista la sua influenza nella maggioranza di Governo, operi alfine di promuovere le modifiche anche delle norme costituzionali che hanno concesso a Sindaci e Regioni di porre limiti alla circolazione sul territorio statale, in netto contrasto con il diritto per il cittadino di vedersi riconosciuto tale diritto.
Il Salone di Padova ha fatto da degna cornice a questo incontro, che ancora una volta ha dimostrato l’impegno di Filippo Berselli e dell’ASI nel salvaguardare l’applicazione delle regole nell’ambito del collezionismo storico che si dimostra in costante sviluppo e che certo costituisce un importante giro d’affari, con ricadute occupazionali non trascurabili.
Inoltre, il messaggio culturale, tecnico e stilistico, che i veicoli storici portano in giro per le strade e le piazze del Paese, consente che anche le giovani generazioni possano entrare in contatto con i prodotti che hanno costruito quell’immagine prestigiosa, che contraddistingue la nostra industria automotoristica a livello mondiale.
Torino 27 ottobre 2009 Comunicato 36-09
Per iscriversi all'ASI è necessario contattare uno dei club federati presenti sul territorio nazionale, attraverso i quali avviene l'iscrizione.
Quanto costa la tessera ASI
La quota associativa annua dell’ASI corrisponde a 41,32 Euro, da versare obbligatoriamente tramite un Club Federato ASI; a questa cifra si deve aggiungere la quota del club, che varia da uno all’altro, sulla base delle singole esigenze.
Chi si iscrive all’ASI?
Il tesserato ASI è il titolare della tessera associativa. Il tesserato ASI può usufruire di tutti i servizi erogati dall'Ente, alcuni dei quali sono gratuiti e altri a pagamento; può iscrivere all'ASI i suoi veicoli, purché questi rispondano ai requisiti minimi di cui al Regolamento Tecnico.
Quali veicoli si possono iscrivere all’ASI?
Sono iscrivibili all'ASI tutti i veicoli a motore (ciclomotori, motoveicoli, autovetture, autobus, autocarri, autotreni, macchine agricole, veicoli militari, aeromobili e natanti d'epoca) che abbiano compiuto i vent'anni.
Quali documenti vengono rilasciati dall’ASI?
L'ASI rilascia ai propri tesserati i seguenti documenti:
Attestato di Storicità
Certificato d'Identità
Certificato Sostitutivo delle Caratteristiche Tecniche
Carta FIVA
Cosa devo fare se voglio reimmatricolare un veicolo storico?
Per la reimmatricolazione di un veicolo di più di vent'anni l'ASI rilascia il Certificato Sostitutivo delle Caratteristiche Tecniche.
Assicurazione per veicoli iscritti all’ASI
L'ASI ha siglato un importante accordo con TORO Assicurazioni, che permette ai tesserati di usufruire di una copertura assicurativa sui veicoli storici a prezzi vantaggiosi.
L'accordo ha per oggetto la polizza assicurativa "Veicoli Storici" che da la possibilità, a chi è in possesso di "Certificato" ASI, di ottenere uno sconto del 30% sui premi delle garanzie di Responsabilità Civile e di Furto/Incendio in vigore alla data di stipulazione o del rinnovo della polizza "Veicoli Storici".
Per maggiori informazioni contatta le AGENZIE del GRUPPO TORO e consulta i siti:
www.toroassicurazioni.it
www.lloyditalico.it
www.augusta.it
Quali agevolazioni ci sono sul passaggio di proprietà se il veicolo è iscritto all’ASI?
L'imposta provinciale di trascrizione per i veicoli di cui ai commi 1 e 2 dell'Art. 63/Legge 342/2000 è stata fissata in Euro 51.65 per le auto e in Euro 25.82 per le moto.
Per questa agevolazione viene richiesto l'attestato di storicità rilasciato dall'ASI.
Che cos’è la Manovella?
La Manovella è la rivista ufficiale dell'ASI.
I tesserati la ricevono a partire dal mese in cui pagano o rinnovano la quota associativa.
Se il mio veicolo è iscritto all’ASI, deve sottostare a limitazioni della circolazione?
Nel caso in cui le Amministrazioni locali (Comuni, Province e Regioni) varino dei provvedimenti di limitazione della circolazione senza una specifica deroga ai veicoli d'interesse storico, anche i veicoli iscritti all'ASI dovranno sottostare alle limitazioni.
Ogni quanti anni si revisiona un veicolo storico?
Per quanto riguarda la revisione dei veicoli storici, l’ART 60 del codice della strada al comma 1 stabilisce che “Sono considerati appartenenti alla categoria di veicoli con caratteristiche atipiche i motoveicoli e gli autoveicoli d'epoca, nonché i motoveicoli e gli autoveicoli di interesse storico e collezionistico”. L’art.80 (REVISIONI) al comma 4 prevede che “Per i veicoli destinati al trasporto di persone con numero di posti superiore a nove compreso quello del conducente, per gli autoveicoli destinati ai trasporti di cose o ad uso speciale di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t, per i rimorchi di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t, per i taxi, per le autoambulanze, per i veicoli adibiti a noleggio con conducente e per i veicoli atipici la revisione deve essere disposta annualmente, salvo che siano stati già sottoposti nell'anno in corso a visita e prova ai sensi dei commi 5 e 6”.
Come si può diventare club federato all’ASI?
La federazione all'Ente deve essere richiesta mediante domanda al Presidente, corredata dai documenti previsti dal Regolamento, nonché dalla dichiarazione di impegno ad accettare ed osservare per sé e per i propri iscritti le norme dello Statuto e dei regolamenti emanati dall'ASI. Alla domanda dovranno essere allegati: Atto Costitutivo, Statuto, elenco delle Cariche Sociali, elenco dei Soci (che debbono essere almeno 40, di cui il 50% in possesso di veicoli storici) ed elenco dei veicoli di proprietà dei soci stessi.
La domanda verrà vagliata dalla Commissione Club che dopo un'attenta analisi del materiale pervenuto e gli incontri conoscitivi necessari, la sottoporrà al giudizio del Consiglio Federale.
Se il mio veicolo è iscritto all’ASI, ho l’obbligo dell’installazione delle cinture di sicurezza?
La circolare n. B53/2000/MOT, emanata dal Ministero dei trasporti e della navigazione conferma che “l'obbligo dell'installazione delle cinture di sicurezza ricorre, sia per i posti anteriori che per quelli posteriori, per tutti i veicoli della categoria M1 che, immatricolati a far data dal 15 giugno 1976, siano predisposti sin dall'origine con specifici punti di attacco.”
I veicoli immatricolati prima del 15 giugno 1976, saranno tenuti a montare le cinture solo se predisposti in origine dei punti di attacco
Il Sen. Filippo Berselli e Roberto Loi hanno fatto chiarezza
su presente e futuro del collezionismo automotoristico
Da subito revisioni biennali e in futuro i veicoli saranno storici dopo 25 anni.
In occasione di Auto Moto d’Epoca di Padova, la rassegna espositiva del collezionismo automotoristico, che è diventata una delle più importanti in Europa, nella giornata di domenica 25 ottobre, allo stand dell’ASI il Sen. Filippo Berselli, da sempre impegnato politicamente sui problemi del settore, e Roberto Loi, Presidente dell’ASI, hanno illustrato le novità regolamentari, inserite nel decreto del Ministero che entrerà in vigore entro fine anno e hanno annunciato le nuove norme, inserite nel decreto legge in via di approvazione presso la Commissione Lavori Pubblici del Senato.
Nella stessa occasione, hanno colloquiato con i numerosi Presidenti di Club e risposto ai quesiti del folto pubblico presente.
Tra le disposizioni inserite nel decreto Ministeriale, che entrerà in vigore a giorni, la più rilevante riguarda le revisioni dei veicoli storici, la cui cadenza viene spostata da annuale a biennale, equiparando così gli stessi, ai normali veicoli con più di 4 anni di età, ed eliminando la classificazione di “veicoli atipici” che accomunava un Fiat Nuova 500, ad una ambulanza o a un altro veicolo di soccorso.
Quest’ importante innovazione, rappresenta per i collezionisti un notevole risparmio di denaro e un minor disagio. Se si pensa che l’ASI ha nei suoi registri circa 50.000 veicoli certificati e che per ogni revisione si spendono 65 euro, questa modifica comporta un bel risparmio.
Alcune tra le innovazioni inserite nel decreto vanno nel senso di un richiamo al fatto che i veicoli devono conservare le caratteristiche costruttive e funzionali corrispondenti al certificato di interesse storico e collezionistico.
Inoltre è precisato che questi veicoli devono rispettate le norme relative alle cinture di sicurezza, per quelli costruiti dopo il 15 giugno 1976, alle apparecchiature visive d’illuminazione, agli specchi e retrovisori, ai pneumatici con dimensioni e caratteristiche identiche o equivalenti a quelli d’origine.
I veicoli costruiti prima del 1°gennaio 1960 dovranno effettuare la revisione presso i Centri Provinciali della Motorizzazione, in quanto il sistema informatico della stessa non è compatibile con i dati di identificazione utilizzati a quel tempo.
Al riguardo Roberto Loi ha tenuto a precisare che la Motorizzazione si è dichiarata disponibile, su richiesta dei Club, ad effettuare le revisioni presso sedi idonee con i club concordate, alfine di ridurre il disagio di coloro che abitano lontano dai capoluoghi provinciali.
Negli allegati II e III della bozza del Decreto Ministeriale sono indicati i parametri cui devono rispondere i veicoli storici. Tali parametri, prima di essere accettati, sono stati verificati in concreto, dalla Motorizzazione stessa, su diversi veicoli storici, per stabilire se gli stessi erano corretti e consentivano il superamento della prova.
Roberto Loi ha tenuto ad assicurare che gli accertamenti hanno dato esito positivo; si è così potuto constatare che tali parametri non costituiscono una penalizzazione, bensì garantiscono il rispetto dei principi di sicurezza e di rispetto dell’ambiente, cui anche i veicoli storici devono rispondere.
Questa procedura peraltro, è anche favorevole all’immagine degli stessi veicoli storici, che in alcuni ambiti, vengono considerati insicuri e altamente inquinanti.
Queste nuove norme, vanno dunque interpretate in modo positivo, in quanto contribuiscono al miglioramento dei rapporti con le amministrazioni locali, a beneficio di tutto il movimento collezionistico nazionale.
Il Presidente Berselli ha spiegato che con la revisione biennale, e non quadriennale, i veicoli storici sono stati equiparati a quelli circolanti con più di 4 anni di età, per evitare di dover approvare una legge specifica con tutte le conseguenze del caso!
Sempre il Senatore Berselli, ha poi chiarito alcuni punti molto importanti del progetto di legge di cui è primo firmatario:
- il possesso di uno o più veicoli storici non costituisce indice di capacità contributiva
- definizione di veicolo storico: lo stesso dovrà aver compiuto non più 20 anni, ma almeno 25 ( in questo ambito in Europa in alcuni Paesi si arriva anche fino a 30)
- per salvaguardare veicoli di interesse storico, che al momento dell’entrata in vigore della nuova legge non avessero ancora compiuto 20 anni, questi saranno inseriti in un apposito elenco, che consentirà agli stessi di essere radiati parzialmente, di non pagare ne bollo ne assicurazione e di essere lasciati fermi per 5 anni, per poi essere reimessi in circolazione e reimmatricolati con le loro targhe antecedenti. L’elenco, che sarà aggiornato ogni anno entro il 31/10, sarà stilato da Costruttori, ASI, Registri di Marca e FMI.
- Le vetture storiche saranno identificate con un adesivo con la lettera “H”
- Le certificazioni continueranno ad essere demandate a: ASI, Registri Alfa Romeo, Fiat, Lancia e FMI e ad associazioni rappresentative che dovranno rispondere a precisi parametri: essere state create da almeno 3 anni, avere sedi in 10 Regioni, contare su almeno 60 Club con 100 iscritti ed essere riconosciute da FIVA o FIA. Su questo punto il Presidente Loi ha espresso tutte le sue perplessità sostenendo che due associazioni che hanno fini totalmente diversi non possono esprimersi in modo tale da portare agli stessi risultati. In pratica si può finire per ritenere un “veicolo storico” equiparato ad una “replica”
Filippo Berselli e Roberto Loi hanno poi risposto a quesiti specifici su: conservazione trattori agricoli, normativa sulle vetture importate dagli USA, componenti di sicurezza montati su vetture sportive.
Circa le limitazioni alla circolazione dei veicoli storici nei territori comunali, anche Berselli ha dovuto “arrendersi” al fatto che ai Comuni sono demandati i problemi inerenti la salute pubblica, intimamente legati all’inquinamento atmosferico, che certo non è significativamente influenzato dai veicoli storici che sono pochi e che fanno anche pochi chilometri.
Si può comunque sperare, che con l’applicazione delle nuove regole, le auto storiche potranno dimostrare il loro adeguamento alle norme e consentire di riaprire colloqui per ottenere qualche concessione più liberatoria.
Dalle risposte è sempre emersa la preoccupazione che i veicoli storici siano caratterizzati da condizioni di conservazione corrette, indipendentemente da Marca e Modello, alfine di continuare a dare un immagine positiva del nostro parco auto, che grazie all’opera di ASI e Registri ha saputo conquistarsi nel Mondo un’immagine di alto livello.
Infine il presidente Loi, pur dichiarando di conoscere i limiti della legislazione attuale, ed esprimendo tutta la fiducia nell’operato del Presidente Berselli, ha chiesto che, con un atto di responsabilità, vista la sua influenza nella maggioranza di Governo, operi alfine di promuovere le modifiche anche delle norme costituzionali che hanno concesso a Sindaci e Regioni di porre limiti alla circolazione sul territorio statale, in netto contrasto con il diritto per il cittadino di vedersi riconosciuto tale diritto.
Il Salone di Padova ha fatto da degna cornice a questo incontro, che ancora una volta ha dimostrato l’impegno di Filippo Berselli e dell’ASI nel salvaguardare l’applicazione delle regole nell’ambito del collezionismo storico che si dimostra in costante sviluppo e che certo costituisce un importante giro d’affari, con ricadute occupazionali non trascurabili.
Inoltre, il messaggio culturale, tecnico e stilistico, che i veicoli storici portano in giro per le strade e le piazze del Paese, consente che anche le giovani generazioni possano entrare in contatto con i prodotti che hanno costruito quell’immagine prestigiosa, che contraddistingue la nostra industria automotoristica a livello mondiale.
Torino 27 ottobre 2009 Comunicato 36-09