x-vas Ha scritto:Ma....i colori della moncler non sono blu bianco e rosso????Andre però mi viene il dubbio che tu non li abbia spesi quei 40 minuti a vedere tutto il documentario..
Non mi pare che siano i colori dell'Italia....
Come è suddivisa la proprietà tra i vari azionisti?
Giusto per capire, visto che si accusa il sig moncler di aver abbandonato l'Italia
Non è rilevante il il colore o la forma del logo..un prodotto per essere made in italy non deve avere la bandierina in bella vista, basta sia prodotto nel Bel paese.
Ruffini e Co., si sono avvalsi per decenni della filiera manifatturiera Italiana, e poi, attorno al 2006 (non me ne vogliate se sbaglio l'anno..) hanno abbastanza in modo uniforme e repentino, deciso commissionare i loro prodotti altrove..vedi Romania, e altri paesi del'Est, per gli ovvi motivi economici di risparmio.
Un imprenditore al posto di Ruffini e Co., poteva optare per una diversa strategia.. scelgo di spendere quei 20 o 30 euro in più a capo d'abbigliamento, (che poi su un ricavo di 1000 euro a botta non è poi molto.. non falliva ecco..) e mantengo la produzione in Italia, lo pubblicizzo adeguatamente, ne faccio la mia Vision aziendale, il mio motto, passo per l'imprenditore indomito, coraggioso, altruista (tutte balle ovviamente..) che crede nel proprio paese, e ne traggo un uguale o magari maggior profitto, sfruttando il Made in Italy, che a quanto pare, qualcosa conta ancora all'estero..
Questo mi pare il pensiero sinteticamente esposto da Report, e che mi sento di condividere.
Poi certo, un imprenditore, è un individuo che persegue il PROPRIO interesse, non è un benefattore dell'umanità, o meglio può anche esserlo se lo vuole, ma nessuno o niente lo obbliga ad avere questo principio statutario, e dunque è inutile discutere sul SE abbiano fatto male o bene a scommettere sull'Italia.
Trovo però sensato che se ne parli e si informi la gente. Ognuno di noi poi è così capace di fare le proprie scelte da cliente informato.
“La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso!” - Miki Biasion