x-vas Ha scritto:il prezzo per me è irrilevante: sei tu che hai sempre parlato di piumini da 1000 euro....
A si?... non lo sapevo ed infatti per sicurezza mi sono riletto 26 pagine con i miei commenti e non c'è ombra di un numero 1000. Quello è Pollice che dice che il mio Mac sia costato 1000€... per l'esattezza più di 1.400€ così siete tutti più contenti.
x-vas Ha scritto:si è vero, c'è tanta gente che va in montagna con le giacche di decathlon e non ci sono troppi morti per congelamento.
Quindi tu comunque denunci il fatto che, seppur in minima parte, vi siano morti a causa di Decathlon. Molto interessante.
x-vas Ha scritto:però mi pare evidente che tu frequenti poco le zone di montagna in inverno: i clienti di decathlon se non c'è il sole, o peggio ancora se nevica e tira vento dopo circa un'ora di sci iniziano regolarmente a presentare i primi sintomi da raffreddamento e devono rinchiudersi in un bar. Per me un capo adatto deve permettermi come minimi di stare fuori almeno 3-4 ore....
se no, col tuo ragionamento, potremmo anche andare a sciare in t-shirt, basterebbe accettare di fermarsi al bar ogni 10-15 minuti.
Quindi in pratica tu dici che a parità di caratteristiche di prodotto, il Moncler costa il doppio (se non di più) per qualità e doti tecniche. Ricordiamo sempre: piume di infima qualità, prodotti scadenti e la famosissima e gloriosa tradizione della manodopera del tessile rumena e moldava.
Non frequenterò molto le montagne ma quando si parla di brand tecnici per la montagna penso si parli di Oakley, The North Face, Quiksilver e tanti altri e di certo non di Moncler.
x-vas Ha scritto:circa il tuo link a wikipedia, ti suggerisco di leggerlo tutto fino al fondo, così capirai che nonostante la sede sia in italia il controllo è chiaramente francese
"Nel 2011 primo azionista diventò il fondo francese Eurazeo (45%); Ruffini restò il secondo azionista (scendendo però dal 38 al 32%), mentre il gruppo Carlyle ridusse la propria quota dal 48 al 17,8%.[SUP][6]"[/SUP]
...ed ancora prima c'è scritto che: "Nel 1992 Moncler diventò un marchio italiano, per mezzo di Pepper Industries, che poi lo cedette a Finpart.[SUP][5][/SUP] Nel 2003 il marchio fu acquisito dall'imprenditore Remo Ruffini (presidente e direttore creativo dell'azienda)."
Il che significa che non c'è una semplice sede in Italia ma si tratta di un marchio italiano e che il sig. Ruffini ha responsabilità dirette sul proprio marchio.