E aggiungo che se vogliono la moschea, liberissimi di comprarsi un pezzo di terra, e costruircela sopra, con i loro fondi, secondo le nostre norme di sicurezza.
Inviato da un contatto dredis non identificato
MX-5 ND2 1.5 Ceramic Metallic
Ex MX-5 NA 1.6 115cv Crystal White
Certo che noi italiani siamo incredibili.
Abbiamo inventato l'imperialismo, il fascismo, la mafia,...le banche, il berlusconismo.
Settant'anni fa abbiamo fatto a lingua in bocca con Hittler e ospitato ai domiciliari dalla contessa un cane rognoso come priebke
Eppure di noi diciamo "Italiani brava gente".
Siamo da due secoli un popolo di emigranti ma al tempo stesso xenofobi.
Lasciamo perdere la cronaca dei nostri giorni....
Mi chiedo cosa ci sia di così confortante nel sentirsi circondati solo da italiani doc.
Amen
«Nuvolari è il più grande corridore del passato, del presente e del futuro.»
Ferdinand Porsche
«Voglio sapere chi è quel cacasotto che ha paura di correre tra gli alberi!»
Jack Brabham (Ad una riunione per la sicurezza in pista)
«Oggi conoscerai Enzo Ferrari.Un vero duro.Un autentico figlio di *****.E' il nostro nemico principale.Quando morirà per noi le cose saranno molto più semplici»
Colin Chapman
Bisso Ha scritto:ti do proprio ragione...
secondo me togliere i crocifissi non è un male... è sbagliato il motivo per cui vengono tolti!
secondo me levare un po' di potere e riconoscimento alla chiesa non è sbagliato.
io la riconosco come mia religione e come base della nostra cultura, ma non la riconosco come parte necessaria per la vita odierna, anzi spesso la chiesa rallenta l'Italia facendola restare indietro rispetto ai tempi.
spero di non essere frainteso... io sono dell'idea che ognuno può credere a cosa vuole, ma non deve scassare le balle agli altri!
se il musulmano crede in Allah va bene, ma non esiste che prende il tempo dal lavoro per pregare sul tappetino.
va bene che uno creda in Dio, ma il santino se lo tiene in tasca e non deve obbligarmi a vedere il Cristo in croce in ogni momento.
se uno crede in Geova ok, ma non mi suonare al campanello la domenica mattina perché ti do fuoco agli opuscoli.
inoltre come trovo sbagliato spendere soldi pubblici per aiutare gente che arriva qui illegalmente, trovo sbagliato anche spendere soldi pubblici per la chiesa... anche qui dovrebbero essere usati soldi offerti spontaneamente.
per quanto riguarda le recite di natale, il natale non è più una cosa religiosa, ma è parte della cultura popolare, se l'islamico non vuole partecipare è libero di farlo... ma non è giusto che la nostra cultura debba cambiare perché qualcuno che non ne fa parte si offende...
detto questo... ma quanto OT stiamo andando?
:haha:
Il fatto è che i media ci marciano su ste cose. Io francamente ancora non mi spiego perché sono dovuto crescere con un uomo sanguinante in croce davanti agli occhi. Poi giustamente uno di un'altra religione alza la testa e pone il problema e subito scatta la bagarre e viene fuori che questi che vengono da fuori, ci vogliono togliere il crocifisso per imporre la loro religione... bah!... francamente se so che 2+2 fa 4 non lo devo certo a quel complemento d'arredo presente in classe.
Ai tempi non sollevavo il problema dal punto di vista etico... mi limitavo a sostituire il crocifisso con un cartello "torno subito"... molti lo trovavano offensivo, io divertente e legittimo.
La festa del natale non è affatto una festività religiosa ma pagana... babbo natale era verde ed è diventato rosso perché l'ha deciso la coca-cola. Gesù non è nato il 25 dicembre.
L'altro giorno vedevo le scuole tedesche dove i ragazzi vengono formati come professionisti... a noi insegnano a fare alberi e presepi.
Ho avuto anche la sfortuna per qualche anno di frequentare una scuola di preti... bene ogni festività eravamo obbligati a confessarci e puntualmente mi trovavo a dover raccontare i miei c***i con la paura di finire all'inferno, ad un vecchio bavoso che non doveva fare altro che stimare quante fossero le avemaria e padre nostro che avrei dovuto recitare di seguito in chiesa.
Chiamatela cultura, tradizione ma da un'educazione del genre non poteva che venire fuori quel bestemmiatore incallito che sono diventato.
Poco fa stavo appunto pensando che se la gestione del forum fosse stata quella del passato,
avremmo perso un sacco di spunti interessanti, soprattutto quelli che ci permettono di "capire e conoscere"
la varia tipologia di utenti, con i relativi "punti di vista"...
fracrist Team Ciocapiàt: 1 gatta e 1 mula in garage
Registrato: Oct 2011
Messaggi: 7,108
x-vas Ha scritto:Non è un problema di razza pura!
Credo che le tradizioni abbiano una loro importanza nella formazione delle generazioni seguenti; il volerle a tutti i costi distruggere non lo ritengo positivo (perché è questo che sta accadendo in Europa ed in Italia in particolare! Tanto per restare su stereotipi, che però sono la realtà e ne abbiamo la riprova abbastanza spesso: siamo una nazione a prevalenza cattolica, perché dobbiamo togliere i crocefissi dalle scuole, dagli asili, dagli uffici pubblici? Solo perché a qualche musulmano danno fastidio?
Perché i bambini devono rinunciare alle recite di natale? Perché in classe con loro c'è un musulmano che si sente escluso? )
Non è essere razzisti, ma avere rispetto per la propria cultura e le proprie tradizioni
Ps: evito di proporti di andare in qualche paese islamico a chiedere di costruirti una chiesa…al massimo potrebbero scavarti una fossa.
L'integrazione non è la rinuncia alla propria identità, anzi.
Integrarsi vuol dire guardare alla cultura che viene portata con interesse, ma chi arriva deve (sottolineo che Deve) accettare le regole del paese in cui entra.
Credo che con questo approccio e con il tempo necessario le due culture si amalgameranno senza troppi problemi, prendendo il meglio.
Ps : ma non ci sono le faccine su topatolk?
Inviato dallo strumento del demonio con il citofono.
Bisso Ha scritto:se poi si arriva a fare il solito discorso: "ne vale la pena?" non se ne viene più fuori... l'importante è pensare bene a cosa si fa, a cosa si vuole fare e a cosa si vuole ottenere...
Mi sono letto queste 20 pagine di discussione e in alcuni casi (molti) ci sono delle verita' che difficilmente non si possono confutare.
Sono pero' convinto che non sia sempre tutto così semplice e sono anche convinto che emigrare non sempre porti l'occasione di fare il lavoro che uno vuole o sa fare, ma porti a fare UN lavoro, qualsiasi esso sia, pur di lavorare.
Da parte mia vi posso portare le esperienze avute in casa.
Causa lavoro di mio padre sono stato un "emigrato in casa": ha fatto e fa un lavoro che ci ha fatto girare tutta Italia in lungo e in largo con una puntata all' estero: vi basti pensare che allo scoccare dei suoi 25 anni di matrimonio e' scoccato il 29°trasferimento e ad oggi, dopo 35anni di matrimonio i trasferimenti sono a quota 43.
Tra questi trasferimenti ci sono stati anche 6 mesi trascorsi a Londra ad inizi anni '80. Alcuni colleghi di mio padre non si sono limitati a 6 mesi, ma si sonotraferiti in pianta stabile in varie parti del mondo, dagli Usa alla Cina ed i loro figli pur sentendosi Italianissimi si sono fatti una vita all' estero, sparsi per il mondo.
Tutte queste scelte sono state fatte non per necessita', ma per opportunita'
MIo fratello, dopo la laurea e specializzazione in Geologia e dopo aver mandato una montagna di CV in giro ha vinto una prestigiosa borsa di studio (Marie Curie) che lo ha portato a Barcellona: qui fa ricerca per una Multinazionale all' interno di un progetto che coinvolge varie Universita' nel mondo e rimarrà lì per almeno un altro paio di anni.
E' contento, prende un buono stipendio, spera di avere delle prospettive future interessanti e soprattutto e' riuscito a fare il lavoro per il quale ha studiato, che ad oggi non e' poco!
La vita in Spagna fortunatamente non ha costi elevati, anche se non distanti dai nostri. Hanno affitti mediamente piu' bassi che da noi (spende 750€ per 80mq in zona residenziale a 15min a piedi da Plaza Catalunia, poco rispetto a noi, ma lì l'edilizia e' a dir poco orripilante).
Non ha intenzione di rientrare, anche perche' a 27 anni, senza legami sentimentali, il suo obiettivo e' quello di fare esperienze, sia lavorative che professionali.
Io al contrario dopo gli studi liceali mi sono iscritto all'universita': non l'ho finita perche' nel frattempo ho iniziato a lavorare (sfruttando un progetto di collaborazione tra universita' e aziende...a volte le cose funzionano), l'azienda mi ha fatto una proposta buona e, accorgendomi che la mia strada non sarebbe stata quella degli studi (perche' mi sono accorto che essi non erano quello che mi sarebbe piaciuto fare nella vita) ho accettato e mi sono messo a lavorare.
Purtroppo la vita poi ti riserva delle sorprese: la crisi economica, le aziende che chiudono, il lavoro CHE SAI FARE che scarseggia...alla fine ti devi reinventare.
Non trovando opportunita' di lavoro inerenti alle mie competenze, prima di decidere di darmi a lavori diversi (anche piu' umili), ho deciso di dar sfogo ad una passione e di cercare da questa di farne un lavoro.
Il periodo non aiuta ovviamente, lo stato ti mangia buona parte di quello che guadagni, pero' ci ho voluto provare e voglio stringere i denti perche' sono convinto che se riesco a rimanere a galla in questo periodo di schifo, posso riuscire nella mia impresa riuscendo ad avere anche qualche soddisfazione.
Sono altrettanto convinto che non sia tutto oro quello che luccica: la crisi e' mondiale, ogni paese ha i suoi problemi, siano essi la Germania o la Turchia...in qualche caso puo' andar meglio, ma in molti puo' andare anche peggio.
I datori di lavoro schiavisti esistono in tutto il mondo, come in tutto il mondo esiste il "fattore C" che ti fa essere nel posto giusto nel momento giusto
Io mi ritrovo in un paese che ha tutti i suoi problemi, le sue porcate, i suoi paradossi, sono in un paese in cui pago l'INPS 4 volte l'anno a botte da 900/1000€ pur sapendo che non percepiro' mai una pensione.
So pero' per esperienza fatta or ora, che sono in un paese in cui la sanita' per quanto infamata, comunque funziona: sono caduto di moto a fine agosto, mi hanno operato, mi hanno prestato assistenza, ho avuto infermere a disposizione 24h su 24h per 7 giorni, ho avuto i migliori medicinali in circolazione, senza dover pagare alcuna assicurazione medica integrativa.
NON solo! A fronte di un Ticket minimo rispetto al costo reale del servizio, ho diritto anche ad un tot di cicli di fisioterapia per rimettermi a posto.
NOn solo, abito in un paese che bene o male, in un modo o nell' altro, con tutti gli sprechi possibili e con tutti i vincoli possibili, comunque da assistenza a chi viene licenziato (casse integrazioni, sussidi di disoccupazione, mobilita') e che RICONOSCE ASILO POLITICO A CHI E' PERSEGUITATO O SCAPPA DA PAESI IN GUERRA.
Se per rendere possibile e garantire questo sono costretto a pagare, a rompermi il c--o, beh, certo un po' mi gira, ma lo faccio volentieri.
Riguardo ai clandestini beh, che dire....dovremmo prima metterci al loro posto e poi giudicare. Per spendere 1000/1500/2000€ per imbarcarsi su un barcone con la minima possibilita' di trovare un lavoro e con quasi la certezza di morire vuol dire che ci sono delle motivazioni e delle situazioni talmente difficili che ti portano a fare questo. Ecco perche' non mi sento di giudicarli e di rimandarli a casa, ma queste sono opinioni personali
Ricambi auto d'epoca, sportive anni '80/'90, youngtimers - consulenze - restauri: www.worksgarage.it ItalianRoadsEventi: Drive your passionwww.italianroads.it
La storia non è solo quella scritta sui libri di scuola...corre anche su strada
[url=http://www.worksgarage.altervista.org][/url]
fracrist Ha scritto:L'integrazione non è la rinuncia alla propria identità, anzi.
Integrarsi vuol dire guardare alla cultura che viene portata con interesse, ma chi arriva deve (sottolineo che Deve) accettare le regole del paese in cui entra.
Credo che con questo approccio e con il tempo necessario le due culture si amalgameranno senza troppi problemi, prendendo il meglio.
Ps : ma non ci sono le faccine su topatolk?
Inviato dallo strumento del demonio con il citofono.
Hai centrato il punto: al momento la mia impressione è che chi arriva non sia interessato a capire la nostra cultura e ad integrarsi, ma solo ad esportare la propria con la forza;
Visto che sono loro che arrivano, dovrebbero degnarsi di conoscere ed accettare (almeno in parte) la nostra cultura…e poi io potrò preoccuparmi di capire la loro.
Ps: niente faccine, purtroppo
cit: "beh certo che fare un turbo per girare a meno di un bar è come andare a letto con Selen e non trombarsela..."