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Pink Floyd - The endless river
#1
Qualcuno ha avuto modo di ascoltarlo?

Io lo trovo veramente ben fatto con lo stampo di una volta, mi ricorda molto Dark side of the moon in molti passaggi, comunque sembra una spremuta dei passaggi più belli di tutta la produzione che apprezzo dei Pink Floyd...
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#2
Ho ascoltato solo quella che danno per radio (quando riesco a trovare una frequanza) lo trovo molto più un evoluzione di "A momentary lapse of reason"
Nicola
Gilda
http://www.mx5italia.com/showthread.php?...so-gli-ITB

"Altro che 22 scemi che rincorrono un pallone...lo sai i che ci metterei io in quel campo??? 22 ruspe pe fa una bella pista da crossee!!!
[Cit.telefonica con Karlitos parlando del calciatore della Fiorentina col SLS AMG :chessygrin:]
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#3
Io ce l'ho, in realtà sono in gran parte brani elaborati, ma non inseriti, in The Division Bell del 1994. Un bel omaggio a Rick Wright, scomparso nel 2008, cui Gilmour e Mason hanno dedicato questo disco. Questa una recensione che ne identifica al meglio i brani.

Che disco è The Endless River? Un piccolo estratto da Inside Out, la biografia di Mason ci chiarisce il quadro, svelando quali fossero le linee base di riff e patterns presenti in The Big Spliff, riff e concetti che sarebbero poi confluiti in The Endless River: “Some rather similar, some nearly identifiable as old songs of ours, some clearly subliminal reinventions of well-known songs”. E così è, a partire dall’iniziale Things Left Unsaid, che riprende il montaggio di parlati di Speak To Me, con la differenza che in questo caso le voci (che sono estratti di interviste) sono quelle dei tre Pink Floyd: “There’s certainly an unspoken understanding” (Wright), “There’s a lot of things unsaid” (Gilmour), “We shout and argue like everyone else. The sum is better thant the parts” (Mason); un collage che centra il fulcro di una storia fatta non solo di successi planetari.
Il collage si chiude con un suono simile ad un’implosione per poi accompagnare l’ascoltatore alle porte del viaggio. Sono sonorità familiari – che immediatamente rimandano alle sospensioni diCluster One – con le tastiere di Wright che modellano, accordo dopo accordo, un paesaggio astrale sul quale Gilmour costruisce percorsi fluttuanti fatti di note lunghe create con l’effetto Ebow. Sarà un viaggio caratterizzato da continui rimandi sonori alla storia dei Pink Floyd: dalla successiva It’s What We Do che si riallaccia aWelcome To The Machine e Shine On You Crazy Diamond (Part 6-9) è una continua immersione nei vecchi brani della band.
Sum richiama nuovamente Cluster One prima di perdersi nel taglio sostenuto di One Of These Days. Skins – che come si può dedurre dal titolo stesso vede la batteria di Mason nel ruolo principale – è un tuffo nelle sonorità di Ummagumma, mentre in “Talkin’ Hawkin’” ritorna il parlato di Howkin’ che fu protagonista in Keep Talking. I rimandi sono continui e a volte riemergono dal retaggio ambient che li accoglie. In Night Light ci sono addirittura passaggi identici ad alcuni momenti del disco solistico di Gilmour, On An Island, mentre la successiva Allons-y (1) ci sbalza nuovamente indietro nel tempo fino a The Wall, riprendendo il riff di Run Like Hell ed alcuni passaggi di Another brick In The Wall.
Il momento migliore – ed emotivamente più toccante – del disco resta “Autumn ’68”, che porta un titolo simile al brano scritto da Wright per Atom Heart Mother: si tratta di un piccolissimo passaggio che fa parte di una registrazione effettuata nel giugno del 1969, quando all’interno della Royal Albert Hall Wright diede vita ad un lungo componimento eseguito con l’organo a canne del teatro. Dall’altra parte Anisina – parola che in turco significa “in memoria di” – appare debole pur nel sentito tentativo di voler omaggiare, probabilmente, Richard Wright: la progressione accordale che Gilmour costruisce al piano è semplice e si lascia al clarinetto di Gilad Atzmon e alle note alte della chitarra di Gilmour la costruzione del crescendo.
Il singolo Louder Than Words è l’unico brano cantato del disco, ed attraverso i suoi versi – scritti da Polly Samson – si cerca di incorniciare la storia umana della band e la potenza di unapassione che sovrasta ogni elemento negativo (“Your favourite blues / Gonna tap out the rhythmWink. Si mettono le carte in tavola, si tenta di far pace con un passato molto più che travagliato. The Endless River – per buona parte caratterizzato da composizionilunghe meno di due minuti – è un’eccellente raccolta di idee e l’aspetto che lacera di più l’animo è che queste idee non siano destinate a germogliare perché, come spesso ripetuto daiprotagonisti (e adesso scolpito in Louder Than Words) “i Pink Floyd sono più grandi della somma delle parti che li compongono” e Richard Wright pur essendo nell’album, non ha comunque potuto prendere parte al progetto. Ecco perché all’inevitabile entusiasmo che accompagna questa scena ultima di una delle band che ha segnato indelebilmente la storia della musica, fa eco un senso di amarezza nel prendere atto che la storia si sia chiusa definitivamente; e ad essere sinceri per qualcuno quella storia si era completamente conclusa già con The Division Bell, dove tutti i tre Pink Floyd avevano avuto parte attiva nella lavorazione. Così come The Division Bell permise ad una nuova generazione di avvicinarsi ad un gruppo dalle molteplici reincarnazioni, allo stesso modo venti anni dopo, The Endless River – che raccolga o meno i giudizi positivi della critica e di un certo pubblico – contribuirà ad avvicinare una nuova generazione.
di Chiara Felice | 7 novembre 2014
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#4
Lo trovo molto "estremo"...ma per questo fantastico!!!
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~ Griso ~
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#5
Costa Ha scritto:Ho ascoltato solo quella che danno per radio (quando riesco a trovare una frequanza) lo trovo molto più un evoluzione di "A momentary lapse of reason"

ascoltatelo tutto...tutto d'un fiato !

Domani prendo l'originale......
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#6
Sentita alla radio...finalmente un pezzo che lascia davvero a bocca aperta.
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#7
I Pink Floyd mi piacciono da sempre.....anche se ascolto tutti i tipi di musica.....
.....li trovo ineguagliabili!!! Thumbup
MX5 NC 2.0: filtro K&N; Scarico NAP; assetto TEIN super street e barre antirollio IL Motorsport; 160 cavalli ed un asino alla guida!!!   
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#8
[Immagine: baee439d57b94809123702a41a74719e.jpg]19,90 ben spesi....
"Formidabile mostro giapponese, dagli occhi di fucina, nutrito di fiamma e d'oli minerali, avido d'orizzonti e di prede siderali..."


"Un'automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo…un'automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia"


ASSO DI SPIDER - La storia della mia MX-5 http://goo.gl/x3wynA
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#9
Gentlemandriver Ha scritto:Lo trovo molto "estremo"...ma per questo fantastico!!!

Prova Ummgumma allora
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#10
Appena finito ora di ascoltare The Division Bell e subito dopo The Endless River.....non trovo troppe similitudini.... Undecided

L'ultimo è più psy....più "vecchio stampo"....anche se in entrambi è difficile non distinguere, anche ad occhi chiusi, le sonorità del gruppo, resta comunque dalla parte "classica" e meno sperimentale dei Pink Floyd (vedi Wish You Where Here o Dark Side...The Wall...)

Prima di ascoltarlo per bene ero fin scettico...dopo solo due ascolti mi ha convinto al 100%

E' proprio un succo di Floyd...
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