Se mi è permesso vorrei esternare le mie sensazioni relative a questa fantastica trasferta.
Per prima cosa i miei ringraziamenti vanno alle persone con cui ho trascorso questi giorni: ho trovato gente fantastica con la quale mi sono divertito tantissimo.
Tutti, dal primo all'ultimo, sono stati parte integrante e fondamentale di questa avventura.
Giulio ha fatto un resoconto perfetto di quanto è accaduto, c'è poco d'aggiungere. O meglio, ci sarebbero da spiegare le emozioni provate, ma sarebbe un'impresa infinita.
Non è facilmente descrivibile quello che si prova al Nurburgring se non lo si vive in prima persona: normalmente, quando sentiamo in lontananza il rombo di un motore sportivo, proviamo una pulsione primordiale che ci porta a voler vedere quale auto sta arrivando, ad aspettarla e a sbavare alla sua vista; al 'Ring questo non accade perché vivi 24 ore al giorno in un ambiente idilliaco, costantemente circondato da auto che, nella migliore delle ipotesi, vedi solo su riviste specializzate. Diventi parte di quel mondo, il tuo mondo, quello della tua passione. Ti senti a casa tua anche se prima non ci sei è mai stato. Lì vedi l'amore per l'automobile, quello che non si misura soltanto con gli zeri sul conto corrente, perché ne basta una da 1000 euro per farti scorrere fiumi di adrenalina nelle vene. Qualsiasi cosa intorno a te è automobile. Ti svegli al mattino, apri le finestre e vedi parcheggiate sotto la tua casa una GT-R R32, una 997 GT2 e una CRX totalmente svuotata. Mentre le guardi ti passano davanti TVR, BMW M3 di ogni anno e modello, decine di Suzuki Swift rollbarrate e così tante Megane RS che ti viene da chiedere se l'intera produzione sia stata venduta solo qui.
Poi, nel tardo pomeriggio, una forza invisibile muove tutti verso la Pista, con la P maiuscola, si entra nel parcheggio e pensi di essere in Paradiso.
Quando arrivi davanti alle sbarre quello che ti circonda scompare e diventi tutt'uno con quel nastro di asfalto, cemento e mattoni che scorre per 21 km. E dopo poco meno di 10 minuti, tra palpitazioni, sudore e brividi capisci che quello che hai fatto è una cosa epica. Giro dopo giro.
Pensa a farlo tutti i giorni, pensa a svegliarti ogni mattino aspettando quel momento: è stupendo, è come una droga.
Alla sera sei stanco come se avessi lavorato due giornate insieme ma le ore rimanenti le passi col sorriso, tra un racconto e una risata, con chi ha vissuto le tue stesse emozioni.
Come si fa a non voler ritornare un'altra volta?
Grazie a tutti voi, ancora una volta.
Lorenzo.
Per prima cosa i miei ringraziamenti vanno alle persone con cui ho trascorso questi giorni: ho trovato gente fantastica con la quale mi sono divertito tantissimo.
Tutti, dal primo all'ultimo, sono stati parte integrante e fondamentale di questa avventura.
Giulio ha fatto un resoconto perfetto di quanto è accaduto, c'è poco d'aggiungere. O meglio, ci sarebbero da spiegare le emozioni provate, ma sarebbe un'impresa infinita.
Non è facilmente descrivibile quello che si prova al Nurburgring se non lo si vive in prima persona: normalmente, quando sentiamo in lontananza il rombo di un motore sportivo, proviamo una pulsione primordiale che ci porta a voler vedere quale auto sta arrivando, ad aspettarla e a sbavare alla sua vista; al 'Ring questo non accade perché vivi 24 ore al giorno in un ambiente idilliaco, costantemente circondato da auto che, nella migliore delle ipotesi, vedi solo su riviste specializzate. Diventi parte di quel mondo, il tuo mondo, quello della tua passione. Ti senti a casa tua anche se prima non ci sei è mai stato. Lì vedi l'amore per l'automobile, quello che non si misura soltanto con gli zeri sul conto corrente, perché ne basta una da 1000 euro per farti scorrere fiumi di adrenalina nelle vene. Qualsiasi cosa intorno a te è automobile. Ti svegli al mattino, apri le finestre e vedi parcheggiate sotto la tua casa una GT-R R32, una 997 GT2 e una CRX totalmente svuotata. Mentre le guardi ti passano davanti TVR, BMW M3 di ogni anno e modello, decine di Suzuki Swift rollbarrate e così tante Megane RS che ti viene da chiedere se l'intera produzione sia stata venduta solo qui.
Poi, nel tardo pomeriggio, una forza invisibile muove tutti verso la Pista, con la P maiuscola, si entra nel parcheggio e pensi di essere in Paradiso.
Quando arrivi davanti alle sbarre quello che ti circonda scompare e diventi tutt'uno con quel nastro di asfalto, cemento e mattoni che scorre per 21 km. E dopo poco meno di 10 minuti, tra palpitazioni, sudore e brividi capisci che quello che hai fatto è una cosa epica. Giro dopo giro.
Pensa a farlo tutti i giorni, pensa a svegliarti ogni mattino aspettando quel momento: è stupendo, è come una droga.
Alla sera sei stanco come se avessi lavorato due giornate insieme ma le ore rimanenti le passi col sorriso, tra un racconto e una risata, con chi ha vissuto le tue stesse emozioni.
Come si fa a non voler ritornare un'altra volta?
Grazie a tutti voi, ancora una volta.
Lorenzo.
La ND non esiste.