In caso di crisi si cerca generalmente di salvare le banche perche' se falliscono una moltitudine di soggetti fallisce con loro: da aziende a famiglie a pensionati ad altre banche e si crea un circolo vizioso talmente tanto ampio da provocare un collasso dell' economia da cui poi e' un problema uscire.
Se al contrario fallisce un'azienda privata per quanto grande possa essere la perdita e' molto piu' circoscritta.
Prova a dire ad un pensionato che ha perso i suoi risparmi di una vita perche' la banca ha preso delle fregature perche' ha sbagliato a fidarsi di alcuni soggetti o progetti e che per colpa loro e' costretta a chiudere e quindi quei soldi quel povero cristo non li rivedra' piu'!
Tu potresti dirmi "la stessa cosa accade per le aziende private che lavorano in altri settori" e questo e' verissimo, ma come detto le ripercussioni in caso di fallimento di una banca sono enormemente diverse rispetto ad un'azienda privata: nel male si sceglie il male minore.
Detto questo, onde evitare di finire a gambe all' aria la banca ha la possibilita' di bloccare l'accesso al credito tanto quanto un fornitore puo' smettere di fornire materiale all'azienda in crisi che sta per fallire.
Nazionalizzare non serve a niente perche' si crea solo monopolio da parte dello stato e come ben si sa il monopolio e' uno strumento che uccide la concorrenza ed in moltissimi casi blocca la crescita.
Gia' abbiamo il problema che in Italia tutto quello che viene liberalizzato permette agli attori della situazione di fare cartello per garantirsi certe entrate e poca concorrenza, se ci mettiamo la nazionalizzazione, magari fatta all' italiana e' finita!
Piu' che una nazionalizzazione dovrebbero disporre controlli molto piu' ferrei e regole ferme imposte da Banca d'Italia, Consob ecc. in modo magari da obbligare le banche a reinvestire parte dei ricavati in prestiti e fidi ad aziende e privati, magari con sistemi che incentivino i giovani e le idee imprenditoriali nate da giovani imprenditori (che sono il futuro e che se non lavorano loro si creano problemi anche a livello di pagamenti delle pensioni ecc.).
Purtroppo il problema e' che siamo stati abituati male...anni fa quando facevo il venditore di auto ho visto dare finanziamenti da 25-30-40.000€ a personaggi che si sapeva benissimo sin dall' inizio che non sarebbero riusciti a pagare, ma a fronte di quello che non paga ce n'erano migliaia che pagavano ed in caso: se quello èagava bene, se non pagava comunque c'erano quelli che pagavano che garantivano che la perdita sarebbe stata minima e comunque sostenibile...della serie il gioco vale la candela.
Quando poi in tanti hanno iniziato a non pagare beh, tutti sono corsi ai ripari ed hanno giustamente chiuso i rubinetti dando finanziamenti col contagocce, a tassi di interesse piu' alti e selezionando a fondo i destinatari dei finanziamenti anche per salvaguardare i clienti buoni ed i risparmiatori.
Purtroppo gli ammerregani sono usciti coi mutui sub prime, noi europei gli siamo andati dietro e quando il primo tassello del domino e' caduto sono caduti dietro dietro anche gli altri tasselli.
Ne sono rimasti pochi di questi tasselli, se buttiamo giu' anche quelli e' un casino, quindi e' bene che rimangano in piedi il piu' possibile
PS: Dafde non ho dubbi sulla tua preparazione in materia...dalla mia anche io pero' non sono proprio di primo pelo visto per vari motivi che non sto ad elencare ho lasciato gli studi di economia a 8 esami dalla laurea ;-)
Se al contrario fallisce un'azienda privata per quanto grande possa essere la perdita e' molto piu' circoscritta.
Prova a dire ad un pensionato che ha perso i suoi risparmi di una vita perche' la banca ha preso delle fregature perche' ha sbagliato a fidarsi di alcuni soggetti o progetti e che per colpa loro e' costretta a chiudere e quindi quei soldi quel povero cristo non li rivedra' piu'!
Tu potresti dirmi "la stessa cosa accade per le aziende private che lavorano in altri settori" e questo e' verissimo, ma come detto le ripercussioni in caso di fallimento di una banca sono enormemente diverse rispetto ad un'azienda privata: nel male si sceglie il male minore.
Detto questo, onde evitare di finire a gambe all' aria la banca ha la possibilita' di bloccare l'accesso al credito tanto quanto un fornitore puo' smettere di fornire materiale all'azienda in crisi che sta per fallire.
Nazionalizzare non serve a niente perche' si crea solo monopolio da parte dello stato e come ben si sa il monopolio e' uno strumento che uccide la concorrenza ed in moltissimi casi blocca la crescita.
Gia' abbiamo il problema che in Italia tutto quello che viene liberalizzato permette agli attori della situazione di fare cartello per garantirsi certe entrate e poca concorrenza, se ci mettiamo la nazionalizzazione, magari fatta all' italiana e' finita!
Piu' che una nazionalizzazione dovrebbero disporre controlli molto piu' ferrei e regole ferme imposte da Banca d'Italia, Consob ecc. in modo magari da obbligare le banche a reinvestire parte dei ricavati in prestiti e fidi ad aziende e privati, magari con sistemi che incentivino i giovani e le idee imprenditoriali nate da giovani imprenditori (che sono il futuro e che se non lavorano loro si creano problemi anche a livello di pagamenti delle pensioni ecc.).
Purtroppo il problema e' che siamo stati abituati male...anni fa quando facevo il venditore di auto ho visto dare finanziamenti da 25-30-40.000€ a personaggi che si sapeva benissimo sin dall' inizio che non sarebbero riusciti a pagare, ma a fronte di quello che non paga ce n'erano migliaia che pagavano ed in caso: se quello èagava bene, se non pagava comunque c'erano quelli che pagavano che garantivano che la perdita sarebbe stata minima e comunque sostenibile...della serie il gioco vale la candela.
Quando poi in tanti hanno iniziato a non pagare beh, tutti sono corsi ai ripari ed hanno giustamente chiuso i rubinetti dando finanziamenti col contagocce, a tassi di interesse piu' alti e selezionando a fondo i destinatari dei finanziamenti anche per salvaguardare i clienti buoni ed i risparmiatori.
Purtroppo gli ammerregani sono usciti coi mutui sub prime, noi europei gli siamo andati dietro e quando il primo tassello del domino e' caduto sono caduti dietro dietro anche gli altri tasselli.
Ne sono rimasti pochi di questi tasselli, se buttiamo giu' anche quelli e' un casino, quindi e' bene che rimangano in piedi il piu' possibile
PS: Dafde non ho dubbi sulla tua preparazione in materia...dalla mia anche io pero' non sono proprio di primo pelo visto per vari motivi che non sto ad elencare ho lasciato gli studi di economia a 8 esami dalla laurea ;-)
Ricambi auto d'epoca, sportive anni '80/'90, youngtimers - consulenze - restauri: www.worksgarage.it
ItalianRoadsEventi: Drive your passion www.italianroads.it
La storia non è solo quella scritta sui libri di scuola...corre anche su strada
[url=http://www.worksgarage.altervista.org][/url]
ItalianRoadsEventi: Drive your passion www.italianroads.it
La storia non è solo quella scritta sui libri di scuola...corre anche su strada
[url=http://www.worksgarage.altervista.org][/url]