...e ora ne voglio uno anche io!!
Sul serio, non fatelo a meno che non abbiate una cifra pronta da spendere o vi troverete nella sitauzione rappresentata dal mio avatar.
L'auto in questione è la MK Indy R motorizzata Hayabusa di Ludo.
Preannunciata da un ululato motociclistico seguito da qualche scoppiettio, le prime due cose che vengono in mente a chi non è familiare con questi oggetti sono, banalmente: "quanto è piccola!" e "ma non c'è proprio nulla!".
Tratto in inganno dalla forma allungata priva di carrozzeria mi aspettavo delle dimensioni comparibili con la MX5; in raltà, dal vivo siamo sui tre metri e mezzo.
Che non siano equipaggiate come un serie 5 è palese; ma, abituati alle auto "normali", vedere che non c'è neppure un minimo pozzetto per le borse (caratteristica delle MK perchè pensate in primis per i track day), la "macchina" va spinta in retro e che la carrozzeria altro non è che una sottile lastra di vetroresina appoggiata al telaio (un groviglio di tubi quadri) fa un po' impressione.
Il solido roll bar a gabbia montato su questo esemplare è decisamente gradito!
Inoltre, gli sfilatini non perdonano la pancetta: sono 1.84 per 90 kg, quindi non troppo tonico ma neppure cicciobastardo e nei sedili a guscio mi ci incastravo giusto. Tanto meglio, vorrà dire che saranno un'ottimo pretesto per tenersi in forma!
Messe da parte queste considerazioni sulla praticità da tg2 motori, ci si districa tra portiera e roll-bar, ci si infila il casco e si allaccia la cintura (rigorosamente a quattro punti) e.......
......***** QUANTO VA QUESTO COSOOOOOOOOOOO!!!
Di spinta ce n'è sempre in quantità, ma oltre i 6 mila diventa memorabile, togliendo letteralmente il fiato nei pressi della zona rossa (11 mila giri!!).
Mentre in un'auto normale bisognerebbe utilizzare cambio e frizione interrompendo la spinta, in questa SBAM! un colpo alla leva del cambio sequenziale e il cut off permette alla bastarda di riprendere a spingere furiosamente come se nulla fosse.
In pochi secondi col solo casco jet (prestato dal buon MAF) e un paio ri Ray-Ban ti ritrovi la faccia completamente deformata dal vento ed implori l'arrivo la prossima curva.
Vedendola avvicinarsi inesorabilmente, ti puntelli con le gambe sulla piastra in fondo al pozzetto aspettando la frenata che il motore sta ancora cantando la sinfonia degli 11 mila.
Quando pensi che qualcosa stia andando storto perchè non è ancora cominciata la deccelerazione, una valanga di g negativi ti travolge, trasformandosi poi in un'accelerazione laterale insostenibile per qualsiasi cosa attorno alla tonnellata.
Sicuramene merito delle Toyo semislick, che rendono l'auto estremamente composta e poco incline a sovrasterzi selvaggi, ma il celebre motto del compianto Colin Chapman (più potenza fa andare forte in rettilineo, meno peso fa andae forte ovunque) trova una ulteriore conferma.
Finito il giretto, scendi assordito, con qualche insetto spiaccicato sulla maglietta e con addosso la puzza di idrocarburi incombusti ma completamente inebetito dall'esperienza motor-mistica.
Ritornato in te, cominci a pensare che gli sfilatini vadano rigorosamente con cambio sequenziale ed 11 mila giri inclusi nel pacchetto, che il bagagliaio tanto ce l'ha la MX5 e che al prezzo di una Punto accessiorata si ha la fun car definitiva.
Mi ci vorrà del tempo, ma uno di questi trabicoli prima o poi varcherà il mio garage: CoolGun :.
Sul serio, non fatelo a meno che non abbiate una cifra pronta da spendere o vi troverete nella sitauzione rappresentata dal mio avatar.
L'auto in questione è la MK Indy R motorizzata Hayabusa di Ludo.
Preannunciata da un ululato motociclistico seguito da qualche scoppiettio, le prime due cose che vengono in mente a chi non è familiare con questi oggetti sono, banalmente: "quanto è piccola!" e "ma non c'è proprio nulla!".
Tratto in inganno dalla forma allungata priva di carrozzeria mi aspettavo delle dimensioni comparibili con la MX5; in raltà, dal vivo siamo sui tre metri e mezzo.
Che non siano equipaggiate come un serie 5 è palese; ma, abituati alle auto "normali", vedere che non c'è neppure un minimo pozzetto per le borse (caratteristica delle MK perchè pensate in primis per i track day), la "macchina" va spinta in retro e che la carrozzeria altro non è che una sottile lastra di vetroresina appoggiata al telaio (un groviglio di tubi quadri) fa un po' impressione.
Il solido roll bar a gabbia montato su questo esemplare è decisamente gradito!
Inoltre, gli sfilatini non perdonano la pancetta: sono 1.84 per 90 kg, quindi non troppo tonico ma neppure cicciobastardo e nei sedili a guscio mi ci incastravo giusto. Tanto meglio, vorrà dire che saranno un'ottimo pretesto per tenersi in forma!
Messe da parte queste considerazioni sulla praticità da tg2 motori, ci si districa tra portiera e roll-bar, ci si infila il casco e si allaccia la cintura (rigorosamente a quattro punti) e.......
......***** QUANTO VA QUESTO COSOOOOOOOOOOO!!!
Di spinta ce n'è sempre in quantità, ma oltre i 6 mila diventa memorabile, togliendo letteralmente il fiato nei pressi della zona rossa (11 mila giri!!).
Mentre in un'auto normale bisognerebbe utilizzare cambio e frizione interrompendo la spinta, in questa SBAM! un colpo alla leva del cambio sequenziale e il cut off permette alla bastarda di riprendere a spingere furiosamente come se nulla fosse.
In pochi secondi col solo casco jet (prestato dal buon MAF) e un paio ri Ray-Ban ti ritrovi la faccia completamente deformata dal vento ed implori l'arrivo la prossima curva.
Vedendola avvicinarsi inesorabilmente, ti puntelli con le gambe sulla piastra in fondo al pozzetto aspettando la frenata che il motore sta ancora cantando la sinfonia degli 11 mila.
Quando pensi che qualcosa stia andando storto perchè non è ancora cominciata la deccelerazione, una valanga di g negativi ti travolge, trasformandosi poi in un'accelerazione laterale insostenibile per qualsiasi cosa attorno alla tonnellata.
Sicuramene merito delle Toyo semislick, che rendono l'auto estremamente composta e poco incline a sovrasterzi selvaggi, ma il celebre motto del compianto Colin Chapman (più potenza fa andare forte in rettilineo, meno peso fa andae forte ovunque) trova una ulteriore conferma.
Finito il giretto, scendi assordito, con qualche insetto spiaccicato sulla maglietta e con addosso la puzza di idrocarburi incombusti ma completamente inebetito dall'esperienza motor-mistica.
Ritornato in te, cominci a pensare che gli sfilatini vadano rigorosamente con cambio sequenziale ed 11 mila giri inclusi nel pacchetto, che il bagagliaio tanto ce l'ha la MX5 e che al prezzo di una Punto accessiorata si ha la fun car definitiva.
Mi ci vorrà del tempo, ma uno di questi trabicoli prima o poi varcherà il mio garage: CoolGun :.
NC->S2000: COMPLETED