pollice Ha scritto:Sensibilizzare le persone sull'argomento sicurezza da parte di un singolo, più che una cosa giusta, la trovo un'attività apprezzabile e lodevole. Tuttavia, legato al mondo trackday amatoriale, credo si debba fare un analisi più profonda che, a mio modo di vedere, porterebbe a spingere più sulla sicurezza attiva ed i controlli sulle vetture più che sull'abbigliamento del pilota che, una volta indossato il casco e i suoi guantini, si accinge a fare "magari" due giri di pista per poi tornarsene a casa.
Molte persone , alle fine dei conti e per assurdo, in pista danno meno della metà di quello che poi danno per strada - magari su strade a loro ben conosciute - per paura di far danni : quindi trovo che sia pìù naturale puntare su un'eventuale verifica all' idoneità del mezzo a circolare su una pista assieme ( spesso accanto o vicinissimo ) ad altre vetture quindi ad altri "piloti".
Sarà brutto da dire ma : chi del suo mal è causa sè stesso pianga ! Diverso è se il "male di egli" porta disagi o conseguenze a me!
Poi , parliamoci chiaro: magari non tutti nello stesso momento ma alla fine siamo tutti uguali in fin dei conti. Il "giornalista" non ha mai girato senza necessaire da sicurezza?? Dubito.
Io il casco me lo metto volentieri,sempre, integrale e se possibile sempre con la visiera abbassata. La tuta ignifiga, dopo aver assistito al challenge (luogo tra l'altro millantato come sicurissimo e frequentato da veri gentleman driver) ad uno degli incidenti più terrificanti che abbia mai visto e sicuramente il peggiore tra quelli che abbia visto accadere in un qualsiasi trackday , probabilmente la comprerò e la utilizzerò ma ho l'onesta intellettuale di riconoscere che "torna comodo solo a me" perchè "voglio crederci a manetta". Non trovo giusto che possa verificarsi la possibilità che una persona che voglia entrare in autodromo a fare un paio di giri, debba vedersi vietato l'accesso perchè senza hans,tuta,scarpini,sotto tuta,sotto casco, e guantini.
Mi trovo d'accordo con te su molti punti.
Il "troppo stroppia" si dice, nel senso che mettere troppi limiti alla fine porta al risultato opposto ovvero disincentiva al girare in pista portandoti comunque a sfogarti per strada e questo e' sbagliato.
Penso che sia assodato che il top sia il completo corredo tecnico, del resto in moto si usa ed e' obbligatorio, quindi....
E' anche vero che certe soluzioni (vedi collare Hans) comportano scelte che difficilmente possono essere adottate su di un'auto che viene usata per il 90% su strada ed un 10% in pista ed il che alla fine porterebbe a dover avere per forza un'auto da pista da affiancare ad una per uso stradale, cosa non impossibile, ma certamente impensabile per chi non ha intenzione di trascorrere molto tempo tra i cordoli.
Sicuramente pero' una "estremizzazione" come quella fatta da Gyu deve servire per far riflettere chi si avvicina alla pista o chi gia' la frequenta.
L'abbigliamento e' importante come l'efficienza meccanica del veicolo: ovviamente il top sarebbe un corredo tecnico adeguato, ma alla fine basta un abbigliamento adeguato e consono fatto di pantaloni lunghi e maglia/camicia a maniche lunghe.
I guanti sono importanti? Probabilmente no, ma in caso di emergenza comunque le proteggono dal calore o da vetri ecc....
Le scarpe servono? Per alcuni no, per altri sì: io ne ho due paia, entrambe Sabelt, uno piu' tecnico ed uno piu' "fighetto" molto simile ad una scarpa normale....guido benissimo con entrambe, non sento grosse differenze tra loro ed una scarpetta simile (forse un po' piu' di grip): discorso diverso per le scarpe a pianta larga con cui effettivamente ci sono grosse differenze.
Le ho comprate perche' mi piacevano ed effettivamente per alcuni tipi di auto sono quasi indispensabili (penso ad es. ad uno sfilatino che ha uno spazio per i piedi veramente risicato)
Ricambi auto d'epoca, sportive anni '80/'90, youngtimers - consulenze - restauri: www.worksgarage.it
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La storia non è solo quella scritta sui libri di scuola...corre anche su strada
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