io non sto parlando di andamenti di mercati e di sentimenti popolari, anche perchè se in italia alcune preferenze e correnti erano dettate dal terrorismo omnipresente, stragismi e lotte sindacali, in america i motivi eran differenti e per la prima volta non si sentivano invincibili (vietnam) ed illimitati (crisi pretrolifere a go go), per cui magari si raggiungeva lo stesso stile di vita per motivi diversi difficili da generalizzare.
Ma se parliamo strettamente di design, quello che voglio far capire è questo:
ferrari 356 daytona spyder
presentata nel '68 (versione coupè) prendendo il posto della ferrari 275 gtb, questa:
su cui la NART realizzò in pochissimi esemplari la versione spyder
allora è o non è una rivoluzione stilistica? e a quale corrente vi sentire di associare l'na? In quale corrispettivo arco temporale?
axet Ha scritto:Nuova epoca in cui nasce il nuovo concetto di design (come oggi noi lo intendiamo) studiato in maniera del tutto funzionale e razionale , in contrapposizione netta con la vena stilistica che aveva caratterizzato gli anni dai 50 a metà 60, i cui precursori son stati appunto i modelli da me prima citati ed evidenziati. Questo perchè la consapevolezza della limitatezza delle risorse energetiche, di un ostentazione di benessere ormai rischiosa e decadente, andava in conflitto con tutto ciò che era stato disegnato fino a pochi anni prima. Per cui essenzialità, intelligenza di forma e di volume, eleganza nel tratto e non nel classicismo, trovano spazio nella nuova eredità culturale dell'epoca. che poi queste caratteristiche, non son quelle che ritroviamo appunto nell'NA e che tutti i loro proprietari rivendicano come uniche e perse nelle serie successive?
nessuna polemica, ma hai invertito temporalmente i 2 filoni...
il GOOD Design, cioè quello della forma derivante dalla funzione , del pensiero razionale, è degli anni 50 (derivante dal Razionalismo in architettura, anni 30/40) good design è per esempio la Vespa, la 500, tutta la produzione Olivetti etc..
gli anni 70 sono proprio l' esatto opposto, all fine degli anni 60 nasce il Radical Design, Alchimia di Alessandro Mendini, Memphis di Ettore Sottsass...danno vita agli oggetti più inaspettati, sedie frivole, librerie 'totem' , la Poltrona Joe (a forma di guantone da baseball), la Sacco (quella di Fantozzi) ,un Cactus come appendiabiti...cioè nulla a che vedere con la funzione...
le auto come progetto integrale anni '50 (cioè come oggetti che servono a qualcosa, pensate per il popolo...tipo la 500, il Maggiolone, la 2Cv...) cominciano a sparire , sostituite da auto più estroverse (basta auto di 'massa' ora che ce l' hanno tutti 'bisogna' distinguersi)...gli Spyderini che tanto ci piacciono per esempio...
gli anni 70 poi portano alla mente le Muscle americane..e le supercar italiane esotiche...countach, stratos...
ultimo sopravvissuto tra le 'auto come progetto' in questi anni è forse il Wolkswagen T2 (il pullmino) che rimane il simbolo di quella generazione di 'fioristi', ma che come progettazione è sempre anni 50
PS: per fare la 'gara di interni' forse sarebbe meglio confrontare lo z3 con l' Nb..loro si che sono coetanee...cmq quelli del bm sò migliori...e vista la fascia di prezzo mi pare una cosa normale
Pure NA experience
se la volevo comoda, sicura, e che tenesse la strada, mi prendevo un treno....
"volete un' auto che vada veloce? beh, allora NON prendetevi un' mx-5 !" [Dafde] :) "entravi in curva come se dovessi schivare una mucca!" [Bisso] XD"co te parte nà porsche, l'è come che te parte nà casa" [cit]
Il design industriale tra arte, funzionalità e mercato
di Sergio Pininfarina
Più tardi, negli anni ’70, le crisi petrolifere imposero anche negli Stati Uniti un ripensamento più razionale, più
funzionale dell’automobile; lo stilismo sterile lasciò spazio al design, ovvero ad un approccio di progettazione
della forma dell’automobile più consapevole. In quegli anni si cominciò a parlare di accessibilità, aerodinamica,
ergonomia. Insomma, i creativi si trasformarono da poeti della matita a veri e propri progettisti. Lo styling iniziò
a diventare design, comprendendo in questo termine tutti gli aspetti di un progetto: estetica, tecnica, funzionalità,
esigenze di produzione e di utilizzo. Entriamo così nella fase contemporanea del design; oggi il design è
“progetto” nel senso più completo e nobile del termine.
axet Ha scritto:allora è o non è una rivoluzione stilistica? e a quale corrente vi sentire di associare l'na? In quale corrispettivo arco temporale?
a quello del periodo in cui si diceva 'i giapponesi copiano' ... come diciamo ora dei cinesi..e nel caso della Na sono daccordo con te che abbiano copiato gli spyderini anni 60 (spitfire, elan, duetto)
solo che la elan rifatta da mazda era affidabile, vivibile e divertente come nessuna spyder coeva...
le copie giapponesi infatti, erano meglio degli originali sotto alcuni (anzi tanti) punti di vista
al MOMA ci hanno messo il faro perchè fondamentalmente è l' unica cosa originale di quest' auto..tutto il resto è copiato..ciò non toglie che siano cmq molto ben fatti
il problema 'sono degli anni 60 -70' è che spesso automobilisticamente coincidono, visto che in quegli anni certe auto restavano in produzione per anche più di un decennio...dai 70 in poi la 'vita' delle auto è andata accorciandosi
Pure NA experience
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"volete un' auto che vada veloce? beh, allora NON prendetevi un' mx-5 !" [Dafde] :) "entravi in curva come se dovessi schivare una mucca!" [Bisso] XD"co te parte nà porsche, l'è come che te parte nà casa" [cit]
Pdor figlio di Kmer Ha scritto:al MOMA ci hanno messo il faro perchè fondamentalmente è l' unica cosa originale di quest' auto..tutto il resto è copiato..ciò non toglie che siano cmq molto ben fatti
Il design industriale tra arte, funzionalità e mercato
di Sergio Pininfarina
Più tardi, negli anni ’70, le crisi petrolifere imposero anche negli Stati Uniti un ripensamento più razionale, più
funzionale dell’automobile; lo stilismo sterile lasciò spazio al design, ovvero ad un approccio di progettazione
della forma dell’automobile più consapevole. In quegli anni si cominciò a parlare di accessibilità, aerodinamica,
ergonomia. Insomma, i creativi si trasformarono da poeti della matita a veri e propri progettisti. Lo styling iniziò
a diventare design, comprendendo in questo termine tutti gli aspetti di un progetto: estetica, tecnica, funzionalità,
esigenze di produzione e di utilizzo. Entriamo così nella fase contemporanea del design; oggi il design è
“progetto” nel senso più completo e nobile del termine.
vorrei vedere a cosa si riferisce con 'stilismo sterile' è un' affermazione un pò ipocrita...e fatta ai posteri
negli anni 50 era già così, solo che c'erano meno conoscenze 'scientifiche'
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"volete un' auto che vada veloce? beh, allora NON prendetevi un' mx-5 !" [Dafde] :) "entravi in curva come se dovessi schivare una mucca!" [Bisso] XD"co te parte nà porsche, l'è come che te parte nà casa" [cit]
ah si riferiva allo Streamline americano, allora concordo ....li il design ha vissuto epoche diverse da quello europeo..di cui parlavo
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se la volevo comoda, sicura, e che tenesse la strada, mi prendevo un treno....
"volete un' auto che vada veloce? beh, allora NON prendetevi un' mx-5 !" [Dafde] :) "entravi in curva come se dovessi schivare una mucca!" [Bisso] XD"co te parte nà porsche, l'è come che te parte nà casa" [cit]
Non voglio entrare in questa disputa filosofica :chessygrin:, ma vorrei solo aggiungere un paio di spunti:
"Ispirata alle sportive dell'epoca come la Triumph Spitfire e la Lotus Elan, Mazda MX-5 ( si chiamerà Miata in America) debuttava al Salone di Chicago nel 1989 con un motore 1.6 anteriore a trazione posteriore che prometteva una sensazione di guida naturale e consentiva al guidatore di sentirsi un tutt'uno con l'auto, regalando emozione, divertimento ma, soprattutto, puro piacere di guida." (fonte: http://www.mazda.it/aboutmazda/ourhistory/Mx5_miata/)
Concepita per il mercato americano, nacque da una conversazione casuale tra l'allora giornalista automobilistico Bob Hall (poi assunto da Mazda North America) e Kenichi Yamamoto, a quel tempo presidente Madza. Alla domanda su quale macchina avrebbe voluto che venisse prodotta dalla Mazda, rispose con "Mazda should make a lighweight sports car that should sell at a price even cheaper than the RX-7's". Auto come quelle, cioè i vari spider Fiat, Alfa Romeo, Triumph Spitfire, Mg ecc. in quel periodo stavano sparendo rimpiazzate da auto col tetto "chiuso".
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Yamamoto decise infatti poi di produrla dopo aver provato personalmente una Triumph Spitfire
La macchina al lancio fu un successone e non sara un caso se ne sono stati prodotti più di 900.000 esemplari ad oggi.
L'impostazione della Z3\Z4 mi sembra diversa, anche se la Z3 e la prima serie della Z4 non a caso vennero prodotte negli Stati Uniti, probabilmente per inserirsi anche loro nella nicchia creatasi. Visto il peso e le motorizzazioni, però, non sembrano proprio delle LWS (motore piccolo ma molte leggere) come la MX-5
Ho l'impressione che si stiano confrontando mele con pere, sia come "impostazione filosofica" dell'auto, che come prezzo, mercato ecc.
Quando prendi una z3\z4 (sopratutto in Italia) compri anche il marchio, la sua "immagine" e il prestigio sociale che comporta, se ti compri una MX-5 (almeno per me) badi più alla sostanza piuttosto che ad esibire qualcosa.
E poi, se proprio mi devo evolvere, lo faccio bene..... tasche permettendo prenderei un Boxster o un Ferrarino d'annata, e che diamine! :chessygrin::chessygrin::chessygrin:
Chiudo augurando a weejuz di divertirsi con la nuova "macchinetta" almeno quanto si è divertito guidando l'mx-5 :hi_: