Doppiaeffe Ha scritto:per "dovere" intendo prendersi cura dei propri cari, e avere un comportamento che quando ti guardi allo specchio non ti faccia venire tristezza. sono circondato da "amici-colleghi" che alla prima difficoltà mandano in vacca tutto perchè "non se la sentono" ... tutto qui
Sono d'accordo.
A mio avviso tale frase e' alquanto deprimente...mi mette una tristezza infinita, ma rispetto comunque tutti quelli che ci si rispecchiano. Ci mancherebbe altro!
Anche io preferisco non fare quello che non mi va e chi mi conosce sa benissimo che sono uno che alla fine fa sempre e comunque quello che vuole e che difficilmente scende a compromessi, ma se quello che a me non va di fare fa felice un mio caro, un amico, un collega ecc. sono disponibile a "sacrificarmi". Ovviamente a tutto c'e' un limite, questo e' chiaro...se mi dicono "buttati dalla finestra che così mi fai felice" oltre a non farlo ci butto chi l'ha detto giu' dalla finestra, così sono felice io
Diciamo che effettivamente a 65/70 anni dopo una vita dedicata al lavoro, agli affetti ecc. uno puo' anche dire di non essere piu' disposto a fare quello che non gli va di fare che poi alla fine vuol dire "decidere di non scendere a compromessi" e ci mancherebbe altro, ma a 30-40 anni lo vedo un po' un atteggiamento di chiusura verso il mondo esterno, come dire, retrogrado, a tratti anche un po' egoista (nei confronti di chi ti sta accanto se questo non la pensa come te, ma anche se la pensa come te alla fine un punto in cui non sei d'accordo prima o poi arrivera' ed a quel punto che fai? Mandi tutto in malora?...ovviamente sempre se c'e' qualcuno che ti sta accanto)...il mondo va avanti, la societa' pure, le cose si evolvono nel bene e nel male degli usi e dei costumi, ma tant'e' tocca adeguarsi...se rimani indietro perche' certe cose non ti va di farle la societa' ti emargina, ti fa passare come inadeguato e questo purtroppo nel mondo moderno non e' considerato "accettabile" ...rimane a quel punto l'unica opzione possibile: fare l'eremita in cima ad una montagna così uno fa solo quello che vuole, e' contento e a posto con se stesso e non viene giudicato da nessuno per il proprio modo di vedere le cose.
E' giusto avere un po' di sano egoismo...va pero' sempre trovato il giusto equilibrio nelle cose per evitare di estremizzare troppo il concetto e di "oltrepassare il punto di non ritorno" che divide il soggetto sociale dall' asociale.
Boh, saranno sicuramente modi diversi di pensare, ma io non mi rispecchio molto con quella frase.
Una frase che invece mi ha colpito molto del film e' quella di chiusura in cui Servillo dice "I nostri trenini sono i piu' belli del mondo perche' non vanno da nessuna parte"...anche questa di una decadenza piu' unica che rara che dimostra la "vuotezza" di certe cose, usi e costumi (nella fattispecie la moda di fare il trenino quando si balla)
Non me ne abbiate se ho estremizzato un po' le cose...e' solo per portare esempi
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La storia non è solo quella scritta sui libri di scuola...corre anche su strada
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