Io sono d'accordo con quello che ha detto Monti, nel senso che (parlo per esperienza) in Inghilterra come nella maggior parte dei Paesi piu' avanzati, reinventarsi a 40 o anche 50 anni e' una cosa normalissima; quando lo dici in giro ricevi sempre commenti entusiasti e ammirati, e davvero l'idea di fare tutta la vita lo stesso lavoro fa rabbrividire i piu'.
Non sono d'accordo sul buttare li' un'affermazione da cabaret come ha fatto lui, un po' da fava....
Se tra 10 anni l'Italia sara' un Paese in cui chi lavora lo fa perche' gli piace, quindi con passione, e quindi con efficienza, e quando si sara' rotto le balle, invece di stare li' aggrappato al posto (magari svogliatamene e/o inventandosi i peggiori modi di starci meno possibile) prende e cambia, (anche perche' il mercato del lavoro glielo permette, ovviamente), ecco se l'Italia sara' cosi' io saro' felice.
Personalmente non trovo niente di piu' patetico:
1) dell'idea (gia' innata in Italia, e ultimamente ancor piu' propugnata da una certa politica imprenditoriale) che a 15 anni decidi quale sara' il tuo futuro e vedi di marciare li', perche' se non ti trovi/cambi sei un fallito
2) del fatto che il lavoro dalle parti nostre lo trovi per conoscenze-amicizie-parentele e quindi e' tuo dovere tenertelo stretto, avessi a fare torto a qualcuno
La flessiblita' lavorativa e' un segno di progresso. Certo, se viene sbandierata perche' chi ha persone alle dipendenze possa disfarsi biecamente di chi non gli serve piu' come sottoposto, e' un'esagerazione utilitaristica.
Allo stesso tempo, se fossimo un'economia "sana"(come ce ne sono), perdere il lavoro a qualsiasi eta' non escluderebbe trovarne uno persino migliore, e quindi la conservazione del posto sarebbe meno "morbosa".
Non sono d'accordo sul buttare li' un'affermazione da cabaret come ha fatto lui, un po' da fava....
Se tra 10 anni l'Italia sara' un Paese in cui chi lavora lo fa perche' gli piace, quindi con passione, e quindi con efficienza, e quando si sara' rotto le balle, invece di stare li' aggrappato al posto (magari svogliatamene e/o inventandosi i peggiori modi di starci meno possibile) prende e cambia, (anche perche' il mercato del lavoro glielo permette, ovviamente), ecco se l'Italia sara' cosi' io saro' felice.
Personalmente non trovo niente di piu' patetico:
1) dell'idea (gia' innata in Italia, e ultimamente ancor piu' propugnata da una certa politica imprenditoriale) che a 15 anni decidi quale sara' il tuo futuro e vedi di marciare li', perche' se non ti trovi/cambi sei un fallito
2) del fatto che il lavoro dalle parti nostre lo trovi per conoscenze-amicizie-parentele e quindi e' tuo dovere tenertelo stretto, avessi a fare torto a qualcuno
La flessiblita' lavorativa e' un segno di progresso. Certo, se viene sbandierata perche' chi ha persone alle dipendenze possa disfarsi biecamente di chi non gli serve piu' come sottoposto, e' un'esagerazione utilitaristica.
Allo stesso tempo, se fossimo un'economia "sana"(come ce ne sono), perdere il lavoro a qualsiasi eta' non escluderebbe trovarne uno persino migliore, e quindi la conservazione del posto sarebbe meno "morbosa".
Arancia Meccanica
London, U.K. - Chianti, Toscana
anche se cosi' non so.....mi sembra troppo legale. (Cit.)
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Noi a fare i "tondi" e gli altri muuuuuti! (Cit.)
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Siete quasi peggio degli alfisti. (Cit.)
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London, U.K. - Chianti, Toscana
anche se cosi' non so.....mi sembra troppo legale. (Cit.)
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Noi a fare i "tondi" e gli altri muuuuuti! (Cit.)
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Siete quasi peggio degli alfisti. (Cit.)
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