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Alessandro Ha scritto:Se si chiama forum ci sarà un motivo Abbiamo pure Rita Dalla chiesa?
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No ma Santi Licheri si ahahahhahaha
secondo me invece si deve parlare di storia non essendo storici.
perché la storia, o meglio la propria interpretazione della storia, contribuisce alla visione del futuro che uno ha.
senza andare troppo lontano da sé, credo che le persone vedano il proprio futuro in base anche al proprio passato.
Es. se da piccolo mi han mandato alla scuola calcio e lì ho conosciuto gli amicici con cui sono cresciuto, è probabile che mandi mio figlio alla scuola calcio sperando che sia una bella esperienza anche per lui.
Altro es. se mio padre ha la casa tappezzata di busti di un famoso statista di inizio secolo scorso, è possibile che la mia visione del mondo sia improntata in un modo più rigido rispetto ad altri. Ma anche no, ovvero che mi sia nato il rifiuto per quella impostazione.
Insomma, secondo me se ne può parlare anche se non si è Paolo Mieli.
La Gatta : 2003 NBFL 1.8 Sport http://www.mx5italia.com/showthread.php?19520-La-Gatta
Team Ciocapiàt pResident Evil
Bisso Ha scritto:se poi si arriva a fare il solito discorso: "ne vale la pena?" non se ne viene più fuori...
l'importante è pensare bene a cosa si fa, a cosa si vuole fare e a cosa si vuole ottenere...
Caspita! Se ne può parlare! ...ma con poche pretese. Tra queste, non credo possa esserci quella di fornire elementi validi a formulare un giudizio completo su un avvenimento storico.
I toni di una certa recente discussione erano quelli adatti a commentare una partita di calcio. "Avete vinto voi, ma noi abbiamo preso due pali e una traversa"; "avete preso due pali, ma prima del secondo tiro c'era stato un fallo sul difensore"; "se non vi avesse aiutato l'arbitro... abbiamo giocato meglio noi, ma non vince sempre chi gioca meglio"; "secondo me abbiamo giocato meglio noi, e il fallo alla fine del secondo tempo era da espulsione"...
Soltanto che invece di pali, traverse e fuorigioco capitati in 90 minuti, si citano eventi di tragicità immensa avvenuti nell'arco di anni. Secondo me, non è così che si apprende o si discute seriamente di Storia.
C'è un 3d "quasi naked" in un forum di *****, non vedo perchè non parlare di storia tra ignoranti
LucaJones Ha scritto:Caspita! Se ne può parlare! ...ma con poche pretese. Tra queste, non credo possa esserci quella di fornire elementi validi a formulare un giudizio completo su un avvenimento storico.
I toni di una certa recente discussione erano quelli adatti a commentare una partita di calcio. "Avete vinto voi, ma noi abbiamo preso due pali e una traversa"; "avete preso due pali, ma prima del secondo tiro c'era stato un fallo sul difensore"; "se non vi avesse aiutato l'arbitro... abbiamo giocato meglio noi, ma non vince sempre chi gioca meglio"; "secondo me abbiamo giocato meglio noi, e il fallo alla fine del secondo tempo era da espulsione"...
Soltanto che invece di pali, traverse e fuorigioco capitati in 90 minuti, si citano eventi di tragicità immensa avvenuti nell'arco di anni. Secondo me, non è così che si apprende o si discute seriamente di Storia.
Perché l'Italia è una calciocrazia dove si vive in un eterno clima da moviolone. La gente tifa e pensa che le vicende storiche e politiche, siano semplicemente partite da rigiocare per il gusto di esultare al prossimo giro.
La cosa grave è che lo si fa come hai detto tu con pagine tragiche e vergognose della storia, utilizzando il solito trucco del "...anche gli altri non sono santi ", tentativo puerile di giustificare nefandezze e politiche fallimentari.
Si, se ne può parlare, basta che i fatti rimangano tali e non punti di vista da Flat Heart Society.
fracrist Ha scritto:Insomma, secondo me se ne può parlare anche se non si è Paolo Mieli.
...per qualcuno Paolo Mieli non può comunque parlare perché lo considera di parte.
E' sempre lo stesso discorso, in un clima in cui l'assenza di autocritica regna, si può sempre nascondere le propri colpe dando del partigiano all'altro.
Dangerfield78 Ha scritto:Perché l'Italia è una calciocrazia dove si vive in un eterno clima da moviolone. La gente tifa e pensa che le vicende storiche e politiche, siano semplicemente partite da rigiocare per il gusto di esultare al prossimo giro.
La cosa grave è che lo si fa come hai detto tu con pagine tragiche e vergognose della storia, utilizzando il solito trucco del "...anche gli altri non sono santi ", tentativo puerile di giustificare nefandezze e politiche fallimentari.
Si, se ne può parlare, basta che i fatti rimangano tali e non punti di vista da Flat Heart Society.
...per qualcuno Paolo Mieli non può comunque parlare perché lo considera di parte.
E' sempre lo stesso discorso, in un clima in cui l'assenza di autocritica regna, si può sempre nascondere le propri colpe dando del partigiano all'altro.
Ho citato Mieli perchè è il primo che mi è venuto in mente, non perchè sia un esempio di obiettività.
Credo che nell'esporre fatti storici se ne dia sempre un'interpretazione personale, a volte con intenzione e a volte solo per formazione.
Secondo me non ci sono argomenti tabù e non ci sono fatti storici che non possono essere messi in discussione.
Ci sono fatti delicati che vanno trattati con il rispetto per le vittime, ma questo non vuol dire che non se ne possa parlare.
Ci sono anche fatti che sono più eclatanti di altri, pur avendo dimensioni inferiori ad analoghi eventi ancora più tragici (es. Olocausto vs. Gulag).
Parlando del caso specifico, ovvero della situazione tra arabi e israeliani, non mi sento tifoso di una o dell'altra parte, perchè entrambe le parti hanno accumulato talmente tanti errori e prepotenze che ormai nessuna delle due può ergersi al ruolo dei "buoni".
Credo anche che non ci sia nulla di inesatto ad affermare che :
- Israele sia uno stato confessionale
- Nei testi sacri di quella confessione ci siano diversi riferimenti al concetto di nemico e alla guerra
- In questo momento la parte debole militarmente sia quella palestinese
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Bisso Ha scritto:se poi si arriva a fare il solito discorso: "ne vale la pena?" non se ne viene più fuori...
l'importante è pensare bene a cosa si fa, a cosa si vuole fare e a cosa si vuole ottenere...
fracrist Ha scritto:Ho citato Mieli perchè è il primo che mi è venuto in mente, non perchè sia un esempio di obiettività.
Credo che nell'esporre fatti storici se ne dia sempre un'interpretazione personale, a volte con intenzione e a volte solo per formazione.
Secondo me non ci sono argomenti tabù e non ci sono fatti storici che non possono essere messi in discussione.
Ci sono fatti delicati che vanno trattati con il rispetto per le vittime, ma questo non vuol dire che non se ne possa parlare.
Ci sono anche fatti che sono più eclatanti di altri, pur avendo dimensioni inferiori ad analoghi eventi ancora più tragici (es. Olocausto vs. Gulag).
Parlando del caso specifico, ovvero della situazione tra arabi e israeliani, non mi sento tifoso di una o dell'altra parte, perchè entrambe le parti hanno accumulato talmente tanti errori e prepotenze che ormai nessuna delle due può ergersi al ruolo dei "buoni".
Credo anche che non ci sia nulla di inesatto ad affermare che :
- Israele sia uno stato confessionale
- Nei testi sacri di quella confessione ci siano diversi riferimenti al concetto di nemico e alla guerra
- In questo momento la parte debole militarmente sia quella palestinese
Sul punto numero due mi permetto di smentirti con due sure (passi) del corano:
"O figli d’Israele! Ricordate i favori che vi elargii, e come io vi resi nobili su tutti i popoli della terra"
(surat al-baqarah, della vacca, II: 47)
"Ma quelli che credono, siano essi ebrei, cristiani o sabei, quelli che
credono cioè in Dio e nell’Ultimo Giorno e operano il bene, avranno la loro
mercede presso il Signore, e nulla avranno da temere né li coglierà
tristezza" (surat al-baqarah, della vacca, II: 62)
a differenza dei testi sacri cristiani, dove l'odio per gli ebrei, nasce in quanto "assassini" del Dio/Profeta Gesù, nel corano è raro trovare termini di odio contro il prossimo, anzi, se dovessimo paragonarli penso che nella bibbia, e nella talmud avremmo molti più incitamenti all'odio e alla violenza pura.
E se dobbiamo essere onesti non hanno entrambi torto, la risoluzione 181 dell'assemblea generale dell'ONU che creava israele, stabiliva la creazione di due stati, quello israeliano, con pari dignità e poteri. In seguito i simpatici israeliti hanno occupato con la forza e la violenza i territori Palestinesi, non permettendogli di farsi riconoscere come stato.
Nel 2012 finalmente è stato riconosciuto lo stato di Palestina, ma i simpatici amici israeliani, come ripicca hanno chiuso completamente gli approvvigionamenti alla striscia di gaza e spinto gli stati uniti, a bloccare i finanziamenti unesco alle ONG che tutelavano la zona.
Io se devo essere sincero, un po di parte lo sono, ma solo avere letto, molto, e viaggiato, tanto, e quando vengo tacciato di revisonismo o altre amene offese mi domando se chi parla ha letto/visto/fatto quanto ho fatto io, senza false modestie.
la verità, penso risieda in un solo fatto, che farsi un'idea è faticoso, richiede tempo e denaro, e in quest'epoca esse scarseggiano....
che poi in un forum di mx5 si parli di altro, non lo vedo come un crimine...
FF, mi riferivo ai testi sacri ebraici (Antico Testamento e Talmud) non al Corano.
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Bisso Ha scritto:se poi si arriva a fare il solito discorso: "ne vale la pena?" non se ne viene più fuori...
l'importante è pensare bene a cosa si fa, a cosa si vuole fare e a cosa si vuole ottenere...
fracrist Ha scritto:FF, mi riferivo ai testi sacri ebraici (Antico Testamento e Talmud) non al Corano.
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