No che non mi contraddico... A tempo perso ho già fatto i calcoli per un eventuale set di ingranaggi che mi piacerebbe e i conti tornano nell'ottica di un'auto il più possibile piacevole in ogni contesto.
Con la conica da 4.1:1 la prima è inutilizzabile (lo è anche senza se si usano ruote piccole) e la 6 è ancora troppo lunga e, secondo lo stesso principio, un cambio a 4 marce è peggio di uno a 5...
Il 6 marce USA ha anche la prima, la seconda e la terza più corte rispetto al nostro, per il giappone non so, ma ciò non significa che siano i rapporti perfetti.
Se da noi la montano per ridurre i consumi è un'ottima cosa perchè è una freccia in più nella faretra della conica OEM. Ricordiamoci che all'aumentare del rapporto di riduzione di un ingranaggio aumenta anche la perdita per attrito, soprattutto nel caso di denti elicoidali che mettono in gioco considerevoli frizioni tra le dentature.
La bravura sta nell'ottenere la spaziatura corretta con le marce più lunghe possibile, in modo da costruire una trasmissione più efficiente, che dissipa meno cavalli durante la moltiplicazione di coppia.
Il nostro cambio sotto questo aspetto è già molto perfettibile e con ulteriori riduzioni non migliora affatto. Al solito vanno soppesati i contributi, la mia esperienza mi fa pensare, a naso, che non si ottengono risultati degni di nota, ma posso sbagliare.
Quello su cui avrebbe davvero senso intervenire è su quella prima insensatamente corta che continua a fare attriti inutili durante tutto il funzionamento del cambio senza portare considerevoli vantaggi visto che non è indispensabile per le partenze da fermo.
Se una volta fatto questo si investono gli attriti recuperati in una terza e quarta marcia leggermente più corte allora ci si muove nella giusta direzione, ma se poi ci si fa prendere la mano e si ottiene una quinta corta e una sesta in presa diretta allora ecco che non vanno più tanto bene le cose perchè l'ultima marcia non permette dei trasferimenti accettabili che, nel bene e nel male, dovrebbero essere tenuti in conto. Al contrario, risparmiare attriti sulla quinta ed investirli con una sesta di overdrive permette buoni risultati sia come percorrenze autostradali, sia un buon margine di velocità rimasta nel caso, ad esempio, di una futura sovralimentazione, lasciando il compito della velocità di punta sul giro alla 5°.
Se invece vogliamo parlare di massima efficienza in pista, fregandocene della condizione stradale, le cose cambiano, ma fino ad un certo punto. Gli attriti devono sempre essere tenuti al minimo per cercare la massima efficienza, e il finale corto è il principale colpevole delle perdite per attrito durante la trasmissione del moto perchè è sempre in presa. Gli ingranaggi delle varie marce lo sono lo stesso, ma quando non sono inserite hanno come unico carico la loro inerzia e la viscosità dell'olio, che quindi sono molto meno importanti.
In questo caso, comunque, siamo sicuri che inserire una sesta marcia per passare da (numeri puramente indicativi) 195 a 205 km/h sia vantaggioso? Insieme alla sesta c'è tutta l'inezia degli alberi più lunghi, l'attrito dell'ingranaggio aggiuntivo e, verosimilmente, un volume maggiore di olio. Sinceramente credo sia molto più indicato un cambio a 5 marce con adeguata spaziatura, un finale lungo il giusto e un'ultima marcia che permette di raggiungere la veocità massima esattamente al regime di massima potenza, in modo da togliersi l'impiccio di doverne avere più di una da cambiare in base al circuito (considerando un contesto di "agonismo su budget").
Al saldo di tutto ciò, ritornando al discorso principale, se vogliamo raggiungere la rapportatura migliore in pista col minimo della spesa probabilmente la soluzione migliore per un 2.0l è la 4.1:1 e le 225/45 R16, ma se poi la macchina da 7 km/l in autostrada non bisogna lamentarsi, e lo stesso vale se la trasmissione si mangia una marea di cavalli e coppia, a questo punto il motivo dovrebbe essere evidente. Ovviamente in questo caso la prima non verrà mai più inserita, se non per partire nelle salite più ripide, e la 6° con i suoi 236 km/h diventerebbe adeguata all'uso di potenza. Se al contrario si vuole un'auto a tutto tondo o bisogna sganciare il grano vero per un cambio spaziato come si deve (studiato da chi ne sa, non con rapporti "cotti a legna") oppure si cerca di non peggiorare ulteriormente le cose per salvare capra e cavoli. Poi c'è chi pensa prima alla capra e chi ai cavoli, ma fin qui è normale amministrazione.
Il Pistoia Ha scritto:Quoto Flex,
Non amo dilungarmi in post troppo lunghi e pomposi, ma Demios se provi la 4.1 non torni più indietro.
Io, invece sembrerò polemico, ma amo discutere di tecnica con chi ha idea di quello che dice, quindi, abbiate pazienza, continuo imperterrito con quelli lunghi e pomposi :haha:
Non metto in dubbio che sia goduriosa, ma ho delle motivazioni tecniche che me ne allontanano... Probabilmente mi piacerà di più studiare le modifiche fino all'ultimo risvolto ingegneristico, invece di guidare, ma ognuno cerca di rendere più appagante la propria vettura secondo i propri standard. In più, senza che nessuno si senta offeso, questa è una di quelle cose che sembrano essere dei dogmi, ma nessun intervento può migliorare l'auto sotto tutti gli aspetti, e quando si tratta di modifiche meccaniche bisogna portare delle argomentazioni alla propria tesi altrimenti sembra una lotta tra galli. Anche se nessuno cambia idea è più costruttivo se ognuno ricerca valide motivazioni negli interventi, anche come curiosità personale, per capire il perchè dei miglioramenti che si sentono.