Varano De Melegari, 5 marzo 2016.
La prima tappa dell'amatissimo LLCC Challenge è finalmente giunta!
Son trascorsi tre mesi di triste pausa invernale, impiegati per manutenzioni, miglioramenti, step di preparazioni
(tranne il sottoscritto che ha ricoverato in garage la fida Miata... in lunga astinenza da pista…
Qualcuno ha pure ricercato qualche cordolo nei giorni precedenti, giusto per sgranchire un po’ la meccanica
e le piacevoli sollecitazioni del nostro corpo, aggredite dalle adrenaliniche “forze G” della pista.
Altri invece hanno colto l’occasione per cambiare l’oggetto ludico borbottante.
Ed è qui che cade l’asino: le due righe scritte sono infatti dedicate alla discussa
(molto in positivo, ma gli scettici ci sono sempre) light car italiana per eccellenza:
si chiama ALFA ROMEO 4C e se ne vedono sempre più gironzolare intorno -e dentro- gli autodromi.
Noi, a prescindere da gusti e convinzioni personali ne siamo comunque contenti, visto che negli ultimi anni
gli appassionati di auto sportive “raggiungibili” hanno dovuto rivolgersi ai prodotti esteri, nonostante
il nostro straordinario passato di costruttori automobilistici a trecentosessantagradi.
Tornando alla giornata appena trascorsa in quel dell’Appennino Parmense, dove la passione per i motori
è davvero rilevante e la presenza dell’autodromo Riccardo Paletti gestito dal buon Daniele
(in giro con il suo bel cappello antipioggia) ce lo certifica chiaramente,
purtroppo è oggi segnata dall'abituale e fastidiosa pioggia marzolina.
Di prima mattinata, dopo il consueto breafing del "capo" FrancoZ entriamo in pista con la 4C di Smuble,
(utente del forum http://www.llcc.it/YetAnotherForum.NET/d...px?g=forum )
nera e provocante come una sinuosa ragazza birbantella che indossa il vestitino sexy che a noi piace tanto.
Facciamo un po’ di giri mentre dispenso qualche consiglio durante un po’ di pioggerella persistente,
nulla di particolare, chi la guida è sicuro e gestisce bene i 240cv filtrati dai controlli elettronici.
E’ il buon senso che prevale: pista bagnata e scivolosa, inutile cercare la potenza dura e cruda
raggiungibile in modalità RACE.
Mentre sono in pista, il piccolo abitacolo dell’Alfona borbottante, lo trovo davvero rassicurante.
I sedili contengono bene in curva e son davvero comodi, lo spazio interno non è molto, ma a noi frega niente.
Del resto per trasportare moglie/figli/cane/nonna e passeggini usiamo l’elettrodomestico di famiglia,
adattissimo per i trasferimenti dal punto A al punto B.
Anche il sound è coinvolgente, l’auto è totalmente stock e dotata di onestissime gomme stradali.
Ma tutto ciò basta per rendere gratificanti le viscide chicane e le curvette di Varano.
Sono soltanto passeggero, ma resto stranamente soddisfatto anche seduto sul lato sbagliato dell’auto.
Soddisfatto e incuriosito.
Finiamo il secondo turno ed esco dall’auto complimentandomi con il proprietario.
“A me questa Alfa 4C è proprio piaciuta!”
Lui capisce che sarei curioso di guidarla, ma del resto chi non lo sarebbe?
Tutti noi aspettavamo questa bell’automobile da 900kg, un motore dignitoso collocato nel posto giusto
e soprattutto la trazione dall’unico lato che il purista più estremo accetta!
Non ci sono altre alternative: dietro deve stare e dietro deve rimanere!
Ore 11,20 del mattino. Non sono ancora sicuro di aver capito bene, ma pare che possa davvero sedermi davanti
al piccolo volante tagliato sotto, come tanto va di moda adesso, anche in auto che di sportivo hanno ben poco
(vedi Audi con allestimento S-line ed altri finti scatoloni alimentati a nafta fumante….
Sulla 4C invece sta proprio bene, e serve anche per avere un po’ di spazio in più sopra le gambe.
Calatomi dentro, cerco di individuare subito gli elementi principali che conducono al divertimento.
Sono essenzialmente tre: volante (corredato di piccoli paddle), acceleratore e freno.
Mancherebbe un pedale, giù sotto sulla sinistra, ma non mi formalizzo e neppure vado a polemizzare.
La pedaliera è lievemente disassata verso destra…, no problem, ci prendo subito le misure e mi regolo di conseguenza.
Il volante è fantastico: privo di servosterzo e pesante in manovra, ma scoprirò poi che è reattivo e preciso
quanto basta per correggere gli sbandamenti dovuti dalle scarse condizioni di aderenza della pista.
Metto in moto, il selettore DNA viene portato in modalità Dynamic, tengo premuto il freno
e smollo la prima con la paletta destra del cambio sul volante.
Sono curioso e fremo di entrare, aspettando il verde del semaforo sulla pit-line.
Passa qualche minuto e finalmente siamo dentro.
C’è pioggerella persistente, solito asfalto bagnato del primo mattino.
Al primo giro cerco di prendere subito le misure con i comandi, trotterellando dolcemente tra cordoli,
poi man mano prendo confidenza, restando sempre attento a non esagerare.
Il proprietario è seduto accanto a me, non vorrei si arrabbiasse troppo!!!
La 4C si muove da Dio, spingendo forte sin dai 2000 giri. Potenza del Santo frullino!
Ovviamente l’elettronica, se pur permissiva, si fa sentire costantemente per l’intero giro di pista
e forse aiuta a far restare più tranquillo Smuble, che rimane in silenzio mentre lotto con l’ABS e l’ESP
in staccata/inserimento/percorrenza/accelerazione.
Praticamente per il 98% del tracciato!
Al terzo/quarto giro inizio a guidare sul serio, cercando le prestazioni di questo bel giocattolo.
L’auto c’è, va forte e va guidata! Dinamicamente l’impressione di leggerezza è paragonabile a quella di una Lotus,
inevitabile è il confronto con la Elise di Alien Cars guidata a novembre durante l’ultima tappa del Challenge
al Mugello, stessa situazione di pista bagnata:
con la piccola di Hetel l’adrenalina di percorrere le Arrabbiate “di traverso” in quarta marcia
sotto la pioggia battente era indubbiamente un’esperienza più maschia, ma anche qui per andare forte
ci vogliono sensibilità, esperienza ed attributi maggiorati.
Certamente è mooooolto più facile da gestire al limite, ma per fare il tempo sul giro bisogna comunque GUIDARLA DAVVERO!
Niente roba da pivellini, l’elettronica aiuta, ma bisogna correggere e dosare in tempi velocissimi,
un lavoro eccitante di grande soddisfazione!
Inoltre, con tutta quella coppia sin dai bassi giri, la velocità la si prende in modo considerevole
anche in scarse condizioni di aderenza del tracciato.
Nonostante non abbia mai tirato una staccata degna da F1 per rispetto (e la tranquillità) del proprietario,
ne è comunque uscito, già al quarto giro, un tempo decente: 1’34” sotto pioggia battente.*
Migliorabile di almeno un paio di secondi, in quelle condizioni.
E girare intorno al minuto e mezzo a Varano sul bagnato, non credo sia proprio una roba alla portata
di tantissime auto sportive!
(stock, aggiungerei...)
Quindi...
Lode lode lode alla 4C.
Bella, sexy, prestazionale, adrenalinica e farabutta quanto basta.
Con quella gentilezza forzata dalla Santa elettronica che può dare una certa tranquillità a tutti noi,
amanti della guida sportiva, quella vera, con la quale spesso ci misuriamo –ironicamente- il nostro
livello di testosterone!
“Ok, chiacchiere di lodi e complimenti vari, ma tecnicamente come si presenta?”
Qualcuno potrebbe pensare questa frase, mentre legge il post.
Rispondo subito, come da consueta freddezza editoriale che tanto odio, argomento che conosco bene
per averla messa in pratica in passato.
Riassumo quindi nelle poche righe sotto:
*Posto di guida essenziale, sportivo e funzionale. Sedili comodi, pedaliera disassata.
Volante piccolo, reattivo e preciso quanto basta. Cambio veloce, anche se mi aspettavo qualcosa di più.
Comunque gradevole, forse non posso giudicarlo bene causa presenza dell’elettronica, viste le scarse
condizioni di aderenza della pista. Da riprovare assolutamente con l’asciutto e in modalità RACE.
(senza controlli)
*Motore strepitoso, spinge subito forte sin dai 2000giri, il peso contenuto della vettura fa il resto
e la velocità arriva di conseguenza. Sound appagante a tutti i regimi, accelerazione ottima,
inserimenti precisi anche se i trasferimenti di carico si avvertono restando un pelo fastidiosi (ma non troppo).
*Guidata in modalità Dynamic, sotto la pioggia:
l’elettronica aiuta indubbiamente il lavoro del pilota,
ma per guidarla forte bisogna comunque metterci del nostro.
Sfatiamo il detto che le auto moderne si guidano da sole e i cambi automatici
a doppia frizione sono solo per donnette isteriche. Nulla di più falso:
per staccare un tempo dignitoso sul giro, ci vuole un certo manico.
Facile si..., ma solo se non la sfrutti al limite.
Finito.
Anzi no.
Un'ultima cosa: "GRAZIE RICCARDO!!!"
Ci vediamo a Misano.
*Sono a precisare che l'auto in oggetto era ancora in rodaggio, con circa 480km all'attivo,
quindi l'elettronica limitava ancor più del solito la velocità di cambiata.
Inoltre il test è stato effettuato senza prendersi rischi inutili, guidando con relativa prudenza.
Allego comunque il link di tutti i giri veloci della giornata, per rendersi conto
della scarsa aderenza del tracciato bagnato:
http://www.llcc.it/YetAnotherForum.NET/r...=26720&b=1
La prima tappa dell'amatissimo LLCC Challenge è finalmente giunta!
Son trascorsi tre mesi di triste pausa invernale, impiegati per manutenzioni, miglioramenti, step di preparazioni
(tranne il sottoscritto che ha ricoverato in garage la fida Miata... in lunga astinenza da pista…
Qualcuno ha pure ricercato qualche cordolo nei giorni precedenti, giusto per sgranchire un po’ la meccanica
e le piacevoli sollecitazioni del nostro corpo, aggredite dalle adrenaliniche “forze G” della pista.
Altri invece hanno colto l’occasione per cambiare l’oggetto ludico borbottante.
Ed è qui che cade l’asino: le due righe scritte sono infatti dedicate alla discussa
(molto in positivo, ma gli scettici ci sono sempre) light car italiana per eccellenza:
si chiama ALFA ROMEO 4C e se ne vedono sempre più gironzolare intorno -e dentro- gli autodromi.
Noi, a prescindere da gusti e convinzioni personali ne siamo comunque contenti, visto che negli ultimi anni
gli appassionati di auto sportive “raggiungibili” hanno dovuto rivolgersi ai prodotti esteri, nonostante
il nostro straordinario passato di costruttori automobilistici a trecentosessantagradi.
Tornando alla giornata appena trascorsa in quel dell’Appennino Parmense, dove la passione per i motori
è davvero rilevante e la presenza dell’autodromo Riccardo Paletti gestito dal buon Daniele
(in giro con il suo bel cappello antipioggia) ce lo certifica chiaramente,
purtroppo è oggi segnata dall'abituale e fastidiosa pioggia marzolina.
Di prima mattinata, dopo il consueto breafing del "capo" FrancoZ entriamo in pista con la 4C di Smuble,
(utente del forum http://www.llcc.it/YetAnotherForum.NET/d...px?g=forum )
nera e provocante come una sinuosa ragazza birbantella che indossa il vestitino sexy che a noi piace tanto.
Facciamo un po’ di giri mentre dispenso qualche consiglio durante un po’ di pioggerella persistente,
nulla di particolare, chi la guida è sicuro e gestisce bene i 240cv filtrati dai controlli elettronici.
E’ il buon senso che prevale: pista bagnata e scivolosa, inutile cercare la potenza dura e cruda
raggiungibile in modalità RACE.
Mentre sono in pista, il piccolo abitacolo dell’Alfona borbottante, lo trovo davvero rassicurante.
I sedili contengono bene in curva e son davvero comodi, lo spazio interno non è molto, ma a noi frega niente.
Del resto per trasportare moglie/figli/cane/nonna e passeggini usiamo l’elettrodomestico di famiglia,
adattissimo per i trasferimenti dal punto A al punto B.
Anche il sound è coinvolgente, l’auto è totalmente stock e dotata di onestissime gomme stradali.
Ma tutto ciò basta per rendere gratificanti le viscide chicane e le curvette di Varano.
Sono soltanto passeggero, ma resto stranamente soddisfatto anche seduto sul lato sbagliato dell’auto.
Soddisfatto e incuriosito.
Finiamo il secondo turno ed esco dall’auto complimentandomi con il proprietario.
“A me questa Alfa 4C è proprio piaciuta!”
Lui capisce che sarei curioso di guidarla, ma del resto chi non lo sarebbe?
Tutti noi aspettavamo questa bell’automobile da 900kg, un motore dignitoso collocato nel posto giusto
e soprattutto la trazione dall’unico lato che il purista più estremo accetta!
Non ci sono altre alternative: dietro deve stare e dietro deve rimanere!
Ore 11,20 del mattino. Non sono ancora sicuro di aver capito bene, ma pare che possa davvero sedermi davanti
al piccolo volante tagliato sotto, come tanto va di moda adesso, anche in auto che di sportivo hanno ben poco
(vedi Audi con allestimento S-line ed altri finti scatoloni alimentati a nafta fumante….
Sulla 4C invece sta proprio bene, e serve anche per avere un po’ di spazio in più sopra le gambe.
Calatomi dentro, cerco di individuare subito gli elementi principali che conducono al divertimento.
Sono essenzialmente tre: volante (corredato di piccoli paddle), acceleratore e freno.
Mancherebbe un pedale, giù sotto sulla sinistra, ma non mi formalizzo e neppure vado a polemizzare.
La pedaliera è lievemente disassata verso destra…, no problem, ci prendo subito le misure e mi regolo di conseguenza.
Il volante è fantastico: privo di servosterzo e pesante in manovra, ma scoprirò poi che è reattivo e preciso
quanto basta per correggere gli sbandamenti dovuti dalle scarse condizioni di aderenza della pista.
Metto in moto, il selettore DNA viene portato in modalità Dynamic, tengo premuto il freno
e smollo la prima con la paletta destra del cambio sul volante.
Sono curioso e fremo di entrare, aspettando il verde del semaforo sulla pit-line.
Passa qualche minuto e finalmente siamo dentro.
C’è pioggerella persistente, solito asfalto bagnato del primo mattino.
Al primo giro cerco di prendere subito le misure con i comandi, trotterellando dolcemente tra cordoli,
poi man mano prendo confidenza, restando sempre attento a non esagerare.
Il proprietario è seduto accanto a me, non vorrei si arrabbiasse troppo!!!
La 4C si muove da Dio, spingendo forte sin dai 2000 giri. Potenza del Santo frullino!
Ovviamente l’elettronica, se pur permissiva, si fa sentire costantemente per l’intero giro di pista
e forse aiuta a far restare più tranquillo Smuble, che rimane in silenzio mentre lotto con l’ABS e l’ESP
in staccata/inserimento/percorrenza/accelerazione.
Praticamente per il 98% del tracciato!
Al terzo/quarto giro inizio a guidare sul serio, cercando le prestazioni di questo bel giocattolo.
L’auto c’è, va forte e va guidata! Dinamicamente l’impressione di leggerezza è paragonabile a quella di una Lotus,
inevitabile è il confronto con la Elise di Alien Cars guidata a novembre durante l’ultima tappa del Challenge
al Mugello, stessa situazione di pista bagnata:
con la piccola di Hetel l’adrenalina di percorrere le Arrabbiate “di traverso” in quarta marcia
sotto la pioggia battente era indubbiamente un’esperienza più maschia, ma anche qui per andare forte
ci vogliono sensibilità, esperienza ed attributi maggiorati.
Certamente è mooooolto più facile da gestire al limite, ma per fare il tempo sul giro bisogna comunque GUIDARLA DAVVERO!
Niente roba da pivellini, l’elettronica aiuta, ma bisogna correggere e dosare in tempi velocissimi,
un lavoro eccitante di grande soddisfazione!
Inoltre, con tutta quella coppia sin dai bassi giri, la velocità la si prende in modo considerevole
anche in scarse condizioni di aderenza del tracciato.
Nonostante non abbia mai tirato una staccata degna da F1 per rispetto (e la tranquillità) del proprietario,
ne è comunque uscito, già al quarto giro, un tempo decente: 1’34” sotto pioggia battente.*
Migliorabile di almeno un paio di secondi, in quelle condizioni.
E girare intorno al minuto e mezzo a Varano sul bagnato, non credo sia proprio una roba alla portata
di tantissime auto sportive!
(stock, aggiungerei...)
Quindi...
Lode lode lode alla 4C.
Bella, sexy, prestazionale, adrenalinica e farabutta quanto basta.
Con quella gentilezza forzata dalla Santa elettronica che può dare una certa tranquillità a tutti noi,
amanti della guida sportiva, quella vera, con la quale spesso ci misuriamo –ironicamente- il nostro
livello di testosterone!
“Ok, chiacchiere di lodi e complimenti vari, ma tecnicamente come si presenta?”
Qualcuno potrebbe pensare questa frase, mentre legge il post.
Rispondo subito, come da consueta freddezza editoriale che tanto odio, argomento che conosco bene
per averla messa in pratica in passato.
Riassumo quindi nelle poche righe sotto:
*Posto di guida essenziale, sportivo e funzionale. Sedili comodi, pedaliera disassata.
Volante piccolo, reattivo e preciso quanto basta. Cambio veloce, anche se mi aspettavo qualcosa di più.
Comunque gradevole, forse non posso giudicarlo bene causa presenza dell’elettronica, viste le scarse
condizioni di aderenza della pista. Da riprovare assolutamente con l’asciutto e in modalità RACE.
(senza controlli)
*Motore strepitoso, spinge subito forte sin dai 2000giri, il peso contenuto della vettura fa il resto
e la velocità arriva di conseguenza. Sound appagante a tutti i regimi, accelerazione ottima,
inserimenti precisi anche se i trasferimenti di carico si avvertono restando un pelo fastidiosi (ma non troppo).
*Guidata in modalità Dynamic, sotto la pioggia:
l’elettronica aiuta indubbiamente il lavoro del pilota,
ma per guidarla forte bisogna comunque metterci del nostro.
Sfatiamo il detto che le auto moderne si guidano da sole e i cambi automatici
a doppia frizione sono solo per donnette isteriche. Nulla di più falso:
per staccare un tempo dignitoso sul giro, ci vuole un certo manico.
Facile si..., ma solo se non la sfrutti al limite.
Finito.
Anzi no.
Un'ultima cosa: "GRAZIE RICCARDO!!!"
Ci vediamo a Misano.
*Sono a precisare che l'auto in oggetto era ancora in rodaggio, con circa 480km all'attivo,
quindi l'elettronica limitava ancor più del solito la velocità di cambiata.
Inoltre il test è stato effettuato senza prendersi rischi inutili, guidando con relativa prudenza.
Allego comunque il link di tutti i giri veloci della giornata, per rendersi conto
della scarsa aderenza del tracciato bagnato:
http://www.llcc.it/YetAnotherForum.NET/r...=26720&b=1