enrymx5 Ha scritto:Beh, sempre di cultura si tratta: poi, chiaro, mi riferivo più a certi generi "impegnati" che ad altri; ma la cultura è cultura, secondo me si impara qualcosa da tutto. E' la vita che insegna? certo, e la vita è fatta anche di film o libri, che siano belli o siano brutti. E' ciò che distingue l'uomo dall'animale.
Sono d'accordo. Ovviamente se ci riferiamo ad un certo tipo di opera (impegnata per così dire) lo spunto e' quasi scontato che ci sia, pero' ritengo sempre che piu' che insegnamenti (che ovviamente ci sono, ma sono abbastanza rari) si tratti ti spunti per fare delle riflessioni
E' anche vero che la cultura e' cultura, pero' per quanto mi sforzi trovo difficile trovare un insegnamento da film come Pierino o da "er monnezza" ...gia' un Fantozzi e' una caricatura di un personaggio, lo sberleffo della societa' nei confronti di un individuo, la dura vita con cui uno si scontra....un film come "speed" ad esempio non ha grosse cose su cui far riflettere (se non che la mattina quando ti alzi non sai mai cosa ti puo' succedere), mentre e' un passatempo per trascorrere una serata.
Al contrario mi sembrerebbe di voler cercare a tutti i costi di trovare una morale in quello che il regista ha voluto fare con quel film o di voler per forza fare gli intellettuali in una cosa che di intellettuale non ha nulla, ma al contrario ha altri scopi (ad esempio far ridere la gente o farle passare una serata tranquilla e rilassata).
Ovviamente come sempre son punti di vista ;-)
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La storia non è solo quella scritta sui libri di scuola...corre anche su strada
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Comunque, ribadisco, abbiamo tirato su una discussione interessante....
Gyu71 Ha scritto:Comunque, ribadisco, abbiamo tirato su una discussione interessante....
..te la stai tirando.
:buahah::buahah::buahah::buahah::buahah::buahah:
penso che il regista, come ogni artista, abbia voluto esprimere qualcosa di fortemente interiorizzato. le visioni, le metafore spesso emergono dopo, quando chi lo vede associa qualcosa a ciò che pensa o sostiene.
nel caso in esame non ho visto il film, in questo periodo ho una letale avversione a ogni cosa richieda più sforzo di "due uomini e mezzo" o "the big bang theory", mi prometto di vederlo quando potrò giudicarlo con mente lucida.
la frase che ho sentito, che sento spesso, "fare solo ciò di cui si ha voglia" io l'ho interpretata in questo modo, potrebbe non entrarci nulla con il film. forse perchè ho visto e vedo troppa gente che a 30 anni sta tutto il giorno a cincischiare perchè stranamente non trova posto di lavoro come "addetto mediatore culturale" nelle imprese o ancora più stranamente rifiuta un posto di lavoro a 28 anni da fuoricorso in lettere. gente che appunto "vuole fare solo quello che si sente", salvo poi lamentarsi. ma ripeto è una mia interpretazione della scena, che ho liberamente adattato al mio vissuto.
Dangerfield78 Ha scritto:..te la stai tirando.
:buahah::buahah::buahah::buahah::buahah::buahah:
Bhuahuahuahuahuah
:haha::haha::haha::haha::haha::haha:
Doppiaeffe Ha scritto:la frase che ho sentito, che sento spesso, "fare solo ciò di cui si ha voglia" io l'ho interpretata in questo modo, potrebbe non entrarci nulla con il film. forse perchè ho visto e vedo troppa gente che a 30 anni sta tutto il giorno a cincischiare perchè stranamente non trova posto di lavoro come "addetto mediatore culturale" nelle imprese o ancora più stranamente rifiuta un posto di lavoro a 28 anni da fuoricorso in lettere. gente che appunto "vuole fare solo quello che si sente", salvo poi lamentarsi. ma ripeto è una mia interpretazione della scena, che ho liberamente adattato al mio vissuto. ora ho capito cosa intendevi... bè hai perfettamente ragione da questo punto di vista...
io però ho analizzato quella frase in modo diverso, cioè sono d'accordo che nella vita ci sono degli obblighi incontestabili, primo tra tutti essere in grado di provvedere a se stessi...
Ma la fedeltà ad una donna, l'impegno economico per avere un tetto sopra la testa, un lavoro onesto anche dei più umili, un figlio, un genitore malato a carico, non sono cose che esulano dal "fare solo ciò di cui si ha voglia"... nel senso più stretto del termine forse anche si, ma io non ho sentito questa frase come un "se voglio pisciare sui pantaloni di un carabiniere non ho intenzione di trattenermi"... l'ho sentita più come "non voglio più fare falsi sorrisi, fare presenza ad un determinato evento se non ne ho voglia", in poche parole piegarsi a persone che in fondo per vivere bene non servono... anzi si sta pure meglio senza...
è come quando una persona ha una svolta nella vita e per un qualche motivo si accorge quali sono i veri amici e quali erano un inutile finto contorno... da quel momento smetterà di essere incondizionatamente disponibile con quel vasto gruppo di persone.
o ancora quando questa persona si stufa di "tenersi buone" altre persone per dei vantaggi (solitamente materiali) in fondo non indispensabili per la serenità della propria vita.
così è come l'ho vista io.
Beh, il fatto che [B]"non mi va più di perdere tempo a fare cose che non mi va più di fare" [/B] assume un significato maggiore quando ormai si è raggiunta un'età dove cominci a vedere la fine della strada che hai cominciato (nel caso del protagonista del film 65 anni prima). Incominci a pensare che non hai più tanto tempo ed è sciocco perderlo nel continuare a fare cose che non ti dicono più nulla. Visto in una persona di 30 anni, con tanti anni ancora davanti (a Dio piacendo), secondo me non ha molto senso: lì si tratta solo di scuse per fare i cavoli propri.
A 40 anni (nel mezzo di cammin di nostra vita...), magari con matrimoni finiti alle spalle o con altri tristi eventi che hanno segnato l'esistenza, con la giovinezza che comunque è finita (anche se alcuni di noi continuano a giocare come bambini ) questa riflessione, forse usando parole diverse, è stata sicuramente già fatta...
enrymx5 Ha scritto:Beh, il fatto che [B]"non mi va più di perdere tempo a fare cose che non mi va più di fare" [/B] assume un significato maggiore quando ormai si è raggiunta un'età dove cominci a vedere la fine della strada che hai cominciato (nel caso del protagonista del film 65 anni prima). Incominci a pensare che non hai più tanto tempo ed è sciocco perderlo nel continuare a fare cose che non ti dicono più nulla. Visto in una persona di 30 anni, con tanti anni ancora davanti (a Dio piacendo), secondo me non ha molto senso: lì si tratta solo di scuse per fare i cavoli propri.
A 40 anni (nel mezzo di cammin di nostra vita...), magari con matrimoni finiti alle spalle o con altri tristi eventi che hanno segnato l'esistenza, con la giovinezza che comunque è finita (anche se alcuni di noi continuano a giocare come bambini ) questa riflessione, forse usando parole diverse, è stata sicuramente già fatta...
Quoto
Per quanto credo, almeno per il carattere che ho, che anche a 40anni abbia poco senso: avere oggi 40 anni non e' come avere 40 anni negli anni '90, come averne 30 oggi e' completamente diverso rispetto alla generazione appena precedente.
Il mondo cambia, si evolve, la vita media si allunga, le prospettive di vita sono maggiori, piu' lunghe: secondo me uno dovrebbe sentirsi a meta' della sua vita intorno ai 50-55 anni, ma non perche' si vive fino a 100-110 anni (obiettivamente sono rarissimi questi casi), ma perche' e' il momento in cui se hai figli questi iniziano ad essere grandicelli e comunque pseudo-indipendenti (nel senso che hanno solitamente una loro vita, escono con gli amici, magari iniziano a frequentare l'universita', si fidanzano ecc) e tu torni un po' al periodo pre-matrimoniale.
Anche anagraficamente, tolti i primi 10-13 anni di vita in cui impari tutto (e quindi a parte alcune esperienze basilari per il resto capisci e ti ricordi ben poco o comunque non riesci a cogliere certe sfumature della vita...per te la vita sono la scuola, gli amichetti, la merenda, i cartoni animati, la mamma, il papa', i nonni, gli zii e babbo natale) e' da quell' eta' in poi che "inizi a vivere"...anche matematicamente, se da un' aspettativa di vita di 80 anni non consideri i primi 14-15 ti accorgi che l'eta' da considerare "di mezza eta'" arriva intorno ai 48 anni, ergo piu' vicino ai 50 che ai 40
Modi diversi di vedere la vita, ma comunque da tener conto
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La storia non è solo quella scritta sui libri di scuola...corre anche su strada
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Io ho appena compiuto 40 anni e mi sento nel pieno della vita e delle forze, ma non sono più un ragazzino anche se mi piace ancora divertirmi. Non ho più la resistenza dei vent'anni, né l'esuberanza. Sono maturo, anche a causa di episodi difficili della vita che mi hanno fatto maturare di colpo a 33 anni, e quindi non più spensierato. Anche una punta di pessimismo ogni tanto la sento, io, che sono un inguaribile ottimista!
Tu sei un po' più giovane di me, se non ricordo male, e hai un bellissimo appuntamento a breve termine che cambierà la tua vita, per cui normale che tu la veda come hai scritto.
E comunque sì che la vita si allunga ma l'età del "rincoglionimento" secondo me non si sposta più di tanto, purtroppo. E' per questo che mi considero a metà vita...intendendo come vita la vita veramente vissuta. Forse sono troppo pessimista, la conferma l'avremo comunque quando ci sarò arrivato (sempre a Dio piacendo!).
Bisso Ha scritto:ora ho capito cosa intendevi... bè hai perfettamente ragione da questo punto di vista...
io però ho analizzato quella frase in modo diverso, cioè sono d'accordo che nella vita ci sono degli obblighi incontestabili, primo tra tutti essere in grado di provvedere a se stessi...
Ma la fedeltà ad una donna, l'impegno economico per avere un tetto sopra la testa, un lavoro onesto anche dei più umili, un figlio, un genitore malato a carico, non sono cose che esulano dal "fare solo ciò di cui si ha voglia"... nel senso più stretto del termine forse anche si, ma io non ho sentito questa frase come un "se voglio pisciare sui pantaloni di un carabiniere non ho intenzione di trattenermi"... l'ho sentita più come "non voglio più fare falsi sorrisi, fare presenza ad un determinato evento se non ne ho voglia", in poche parole piegarsi a persone che in fondo per vivere bene non servono... anzi si sta pure meglio senza...
è come quando una persona ha una svolta nella vita e per un qualche motivo si accorge quali sono i veri amici e quali erano un inutile finto contorno... da quel momento smetterà di essere incondizionatamente disponibile con quel vasto gruppo di persone.
o ancora quando questa persona si stufa di "tenersi buone" altre persone per dei vantaggi (solitamente materiali) in fondo non indispensabili per la serenità della propria vita.
così è come l'ho vista io.
a me è capitato un paio di anni fa, quando dopo un fatto abbastanza stupido, ho capito chi erano i veri amici e chi solo "gente inutile" che mi costringeva ad una vita che con il senno di poi ho visto "di convenienza".
ho colinchapmanizzato la mia vita, ho solo persone che ritengo amiche, e se devo uscire la sera vado dove voglio, senza problemi.
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