12840_1338548799385_alfa_romeo_mazda_spider_01.jpg​\[COLOR=#333333\] \[/COLOR\] o per sviluppi che hanno assistito alla fuga di uomini come Walter de Silva, Wolfgang Egger e Luca De Meo da Torino a Wolfsburg. La recente annessione di Ducati ad Audi - seguita passo-passo dai nostri colleghi di OmniMoto.it - sembrava poi anticipare la realizzazione dell'ultimo sogno italiano di Ferdinad Piech (numero uno del colosso tedesco), ma ora l'ipotesi di una joint-venture tra Fiat-Chrysler e Mazda modifica gli scenari di mercato e apre la strada all'utilizzo di soluzioni tecniche adeguate alla sportività che ci si aspetta dalle Alfa Romeo. Scopriamole insieme.

SVILUPPO CONGIUNTO La prima conseguenza del memorandum d'intesa (MoU) non vincolante si concretizzerà dopo la firma dell'accordo definitivo fra Mazda e Fiat, prevista per la seconda metà del 2012: lo sviluppo della piattaforma a motore anteriore e trazione posteriore - portato dai giapponesi ad una fase molto avanzata - diventerà congiunto. L'operazione non si limiterà pertanto a “rimarchiare” una MX-5 con lo stemma del Biscione, che invece produrrà l'auto in Giappone e sosterrà l'industrializzazione del progetto, i cui costi avrebbero pesato troppo sui bilanci Mazda. La crisi economica non impedirà tuttavia alle due case di personalizzare le proprie sportive destinando ad ognuna propulsori e trasmissioni provenienti dalle rispettive gamme. La produzione in piccola serie dell'Alfa 4C Competizione, peraltro, formerebbe con la nuova spider una piccola “sottogamma” di sportive compatte.

DARANNO IL MEGLIO DI SE' Il comunicato ufficiale diffuso oggi dalle due case specifica inoltre che le due spider saranno distinte in termini di stile. E anche per la meccanica, come abbiamo già accennato, nonostante per entrambe si prefiguri l'adozione di motori 4 cilindri turbo di 1,4 litri di cilindrata: l'Alfa ha pronta in casa l'unità Multiair che equipaggia la MiTo e la Giulietta, mentre la Mazda metterebbe in atto un'operazione di downsizing per realizzare un 1.400 cc a iniezione diretta dotato di tecnologia Skyactiv-G, che attualmente trova la sua massima espressione sul crossover compatto CX-5. La variante turbocompressa sfrutterà una riduzione del rapporto di compressione nei cilindri (cavallo di battaglia dei nuovi propulsori Mazda ad accensione comandata) per esaltare al massimo il risparmio di peso che i rumors accreditano alla quarta generazione della MX-5: -300 kg rispetto ad oggi. Un tale risultato sarà raggiunto utilizzando materiali plastici innovativi per le parti esterne di carrozzeria, più leggeri delle fibre di vetro e di più facile lavorazione nei processi industriali. Con questi requisiti la 2 posti Alfa-Mazda ruberebbe alla Lotus Elise il titolo di sportiva d'elezione per qualità stradali, perché l'evoluzione della vettura inglese porterà ad un incremento di potenza e dimensioni che la riposizionerebbe sul mercato. Il top di gamma dell'Alfa Spider spetterebbe infine ai 235 CV del motore 1.750 turbo, destinato alla versione Quadrifoglio Verde, mentre per quanto riguarda le trasmissioni, Mazda non dovrebbe rinunciare al cambio manuale a 6 marce, la cui eccellente manovrabilità ha storicamente contribuito alla fama di driver's car della MX-5. D'altro canto, sull'Alfa ci sarà verosimilmente il doppia-frizione TCT a 6 rapporti e con frizione a secco. Recentemente, provando la Mazda CX-5, non abbiamo potuto fare a meno di pensare all'Alfa Romeo Kamal: che il marchio di Arese e quello di Hiroshima annunciassero di lì a poco una partnership industriale - accomunata dalla sportività con cui entrambe le case concepiscono l'automobile - era imprevedibile. Ora però si aprono nuove ipotesi di collaborazione fra un costruttore molto concreto in termini di qualità di prodotto (Mazda) e un Gruppo (Fiat-Chrysler) molto solido in termini finanziari, con una gamma da integrare. In attesa di vedere i frutti di quest'alleanza ripensiamo al legame fra Alfa Romeo e la MX-5, protagonista di un curioso gioco del destino fin dalla sua nascita: nel 1989 la prima generazione della roadster giapponese s'ispirò alle spider del Biscione per filosofia progettuale, condivisa a sua volta con la scuola inglese delle 2 posti secchi senza tetto. Dopo 23 anni di successo quel legame rivive nell'accordo di partnership industriale fra Torino e Hiroshima, che regala alla MX-5 la soddisfazione di condividere telaio e meccanica con l'erede della Spider, che molti sul web sperano si possa chiamare Alfa Romeo Duetto

Creato il: 27-08-2012 Ultimo Aggiornamento: 27-08-2012 Autore: pcasaran